Questa folle pratica l’abbiamo denunciata per la prima volta tre anni fa: in Sicilia il glifosato viene utilizzato per diserbare i lati delle strade. Invece di far lavorare le persone, per ‘risparmiare’, si getta il glifosato, avvelenando l’ambiente circostante. Ma le autorità si rendono o no conto dei problemi che questo comporta per l’ambiente e per la salute delle persone?
Scrive in un post sulla propria pagina Facebook il chimico e ricercatore del Consiglio nazionale delle Ricerche, Mario Pagliaro:
“SS192, bivio per a SP4 verso Valguarnera Caropepe, territorio Comunale di Enna, l’azienda di Stato delle strade fa condurre la pulizia del ciglio stradale con il #glifosato. Questa cosa deve finire adesso. Non esiste #contraddizione fra sviluppo e tutela #ambiente e #salute: basta ricorrere al pirodiserbo e alla scerbatura manuale. Peraltro creando più lavoro e mobilitando più risorse pubbliche che poi ricadono, sotto forma di #salario speso sul territorio, a beneficio di tutti”.
Pagliaro riprende un post di Giuseppe Maria Amato che accompagna un VIDEO CHE TROVATE QUI:
“Primavera 2019, SS 192, zona del bivio con la SP4 per Valguarnera. L’ANAS provvede alla cura dei cigli stradali con una irrorazione a pieno vento di Glifosato. Il tutto alla faccia della salute degli operatori, degli automobilisti, ai quali nulla viene detto per evitare che si trovino a diretto contatto con le sostanze pericolosissime nebulizzate ‘a tinchitè’, degli agricoltori che, magari, intenderebbero lavorare in biologico. Se poi qualcuno dovesse chiedersi l’origine di certe, devastanti patologie, mi raccomando, immaginiamo scie chimiche, alieni alleati di Soros e punizioni divine per le donne che non fanno figli!!!”.
E meno male che facciamo battaglie per evitare che in Sicilia arrivi il grano canadese fatto maturare a colpi di glifosato. Nel vedere questo video i produttori di grano al glifosato ci potrebbero rispondere:
“Tutte queste polemiche sul nostro grano fatto maturare con il glifosato e poi scopriamo che voi diserbate le strade con il glifosato?”.
Non è la prima volta che noi affrontiamo questo tema, come potete vedere negli articoli allegati. Qualche anno fa in una delle strade del Corleonese – zona nota anche per la sua splendida agricoltura – ci segnalarono la presenza di glifosato lungo i cigli delle strade.
Un tempo c’erano la case cantiniere e gli operai che lavoravano lungo i lari delle strade con i rastrelli. L’erba veniva tolta manualmente. E, come osserva Pagliaro, si creavano anche posti di lavoro.
Da quando siamo entrati a far parte di una fallimentare Unione Europea liberista bisogna risparmiare sul lavoro: cioè sulle persone. Quindi più disoccupati, più disperazione sociale e più inquinamento.
Tutto quello che succede è mosso da quello che ai tempi in cui si leggeva Carlo Marx si chiamava “la logica del profitto”.
Tra l’altro, come osserva correttamente Giuseppe Maria Amato, si creano enormi problemi anche agli agricoltori siciliani che operano in biologico, cioè senza l’ausilio della ‘chimica’ in agricoltura. Non è una cosa secondaria, perché la Sicilia è la prima Regione italiana per superficie agraria investita a colture biologiche.
Per l’agricoltura biologica vengono impiegati, ogni anno – al netto dei ritardi dello Stato nell’erogazione dei fondi – ingenti risorse finanziarie da prte dell’Unione Europea.
Il glifosato – sempre per la cronaca – viene anche utilizzato nei centri abitati per diserbare ville e giardini.
Qualche autorità interverrà per porre fine a questo scempio ambientale che ci avvelena?
Foto tratta da ilreventino.it
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