I massoni siciliani? Cosa dell’Unione Europea sono! Guai a chi li tocca

1 aprile 2019

Ricordate la legge regionale approvata qualche tempo fa dal Parlamento della nostra Isola? Quella voluta da Claudio Fava? Bene: non la sta applicando nessuno. A cominciare dall’Assemblea regionale siciliana che l’ha approvata. Ora è arrivato il ricorso all’Unione Europea che è stato accolto. Morale: i massoni ‘trasparenti’ resteranno ‘incappucciati’. Potenza (europeista) di compasso e squadra!

I massoni siciliani? Guai a chi li tocca! Anche dopo quello che è stato scoperto a Castelvetrano? (QUI UN NOSTRO ARTICOLO SU ‘INCAPUCCIATI’ E POLITICI NEL TRAPANESE). Vabbé, lì sono un po’ ‘stunatizzi’: farsi acchiappare così: insomma! Con la P2 di Licio Gelli tutti se la sono fatta liscia e in Sicilia si fanno scovare come pivelli. Ma per cortesia!

Che strana. volendo, questa ‘cosa’ della Massoneria siciliana ‘sgamata’ nel Trapanese dove un tempo brillava la stella del Circolo ‘Scontrino’: prima la legge dell’Ars voluta da Claudio Fava per togliere i ‘cappucci’ ai massoni. E poi, dopo qualche tempo, lo sputtanamento di Castelvetrano.

Ma adesso arriva l’Unione Europea – di massoni? – e sistema tutto.

Già, l’Unione Europea del trattato, in parte ‘segreto’, di Lisbona. La notizia è che i massoni in salsa sicula, feriti nell’onore dalla recente legge regionale voluta da Claudio Fava – la legge che prevede l’obbligo per i deputati regionale, per gli assessori regionali e per i dipendenti pubblici di dichiarare l’eventuale appartenenza alla Massoneria – hanno presentato un bel ricorso. A chi?

A Cecilia Wistrom, presidente della commissione per le petizioni dell’Unione Europea. E cosa dice donna Cecilia? Che la commissione si può fare. La nostra Cecilia ha fatto sapere che di aver “ravvisato l’opportunità di sottoporre le questioni anche alla commissione del Parlamento europeo competente in materia”. In materia di Massoneria? No: alla commissione per le “Libertà civili, la giustizia e gli affari interni e a quella per la Cultura e l’istruzione per informazione”.

Eh sì, i massoni sono ‘intellettuali’ e si occupano di “libertà civili”, di “giustizia”, di “affari interni”, ma anche di “cultura” e pure di istruzione. Ragazzi, non gli manca niente a ‘sti massoni: hanno tutto (soprattutto il potere e il denaro). Però…

Però non gli dobbiamo rompere le scatole! Ma che è ‘sto vezzo – scritto per giunta in una legge regionale: ma siamo impazziti? – di conoscere i nomi di chi è iscritti alla Massoneria?

In un recente articolo pubblicato qualche tempo fa leggiamo:

“Palermo. Il giorno dell’orgoglio massone. Apriamo il tempio, niente segreti”.

E ancora:

“Il Grande oriente d’Italia accoglie i visitatori nella sede di Ballarò”.

“Siamo trasparenti, ditelo a Fava”. (QUI L’ARTICOLO PER ESTESO).

Scusate, egregi massoni: ma se siete “trasparenti”, perché non volete che si conoscano i nomi dei vostri iscritti? Che cosa gli dobbiamo dire a Fava? Che avete aperto il “tempio”, ma che sono rimasti i “segreti”?

Sul Giornale di Sicilia on line leggiamo una esaustiva spiegazione del ricorso massonico con la legge regionale ‘sgama-cappucci’:

“Nel ricorso si contesta la violazione di articoli della Costituzione italiana, sul diritto inviolabile dell’uomo e sulla pari dignità sociale ed eguaglianza di fronte alla legge, e di diversi articoli della Carta dei diritti europei. In
particolare, si legge nella petizione, “questa legge” regionale “va censurata” perché “sottintende finalità non espresse di controllo sull’individuo confliggenti con gli intangibili principi di libertà dello stesso” e “creerebbe delle liste di proscrizione”, un “censimento lesivo della dignità” delle persone che, si sostiene, verrebbero “indicati al pubblico giudizio e sospetto”.

E invece, cari massoni, rimanendo con il cappuccio in testa – incappucciati di nome e di fatto – i “sospetti” verrebbero fugati? 

Però noi li vogliamo difendere, i massoni siciliani. Ma come: i piduisti, dopo la baraonda della commissione parlamentare d’inchiesta di Tina Anselmi, sono tornati ai posti di combattimento nella vecchia politica, nelle banche, nella finanza, nella pubblica amministrazione e… nei Governi italiani e in Sicilia arrivano le leggi, le inchieste: come se l’Italia non facesse parte di una UE dove la Massoneria è un valore: ma vi sembra corretto?

Cecilia: pensaci tu! Fagliela vedere a questi siciliani impiccioni che non colgono il grande messaggio che arriva dalle logge (messaggio-logge: è pure musicale, no?).

Detto questo, tranquillizziamo i massoni europei. Badate che qui, alla faccia della legge regionale, non si sa ancora nulla dei massoni eventualmente presenti del Governo di Nello Musumeci (o che sono stati presenti…): o dei massoni presenti in Assemblea regionale siciliana: o dei massoni presenti nella pubblica amministrazione siciliana, sanità soprattutto.

In Sicilia, Fava o non Fava, i cappucci rimangono sulle teste di chi li indossa…

Foto tratta da centrosangiorgio.com 

 

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