Agrigento, arrestato per la seconda volta Giuseppe Arnone: le nostre perplessità

27 marzo 2019

Hanno arrestato l’avvocato Giuseppe Arnone, figura storia dell’ambientalismo siciliano e bastian contrario della sinistra siciliana. Il personaggio è spesso sopra il rigo, ma la galera ci sembra eccessiva: soprattutto perché, piaccia o no, a giudicare da quello che sappiamo noi, Arnone si batte da una vita per la Giustizia

Giuseppe Arnone, avvocato, figura storica del vero ambientalismo della Sicilia (quello fatto di sacrifici personali, non quello fatto con i soldi della Regione siciliana!) è stato arrestato per la seconda volta.

La notizia la leggiamo sul quotidiano La Sicilia:

“Palese mancanza di affidabilità ed anzi dichiarata volontà di continuare a porre in essere anche a breve in sostanziale spregio delle prescrizioni e delle numerose diffide condotte che impongono a questo magistrato un provvedimento urgente di sospensione della misura dell’affidamento in prova ai servizi disponendo la reclusione in carcere”.

Più volte candidato a sindaco di Agrigento, anima critica della sinistra agrigentina, “stava scontando con l’affidamento ai servizi sociali – leggiamo sempre su La Sicilia – un cumulo di condanne per complessivi 3 anni e cinque mesi per reati di diffamazione, calunnia e in un caso di lesioni. Le prescrizioni del giudice gli avevano imposto il divieto di effettuare manifestazioni pubbliche, volantinaggio o altre attività che abbiano contenuto ‘palesemente offensivo’ nei confronti di altre persone e Istituzioni”.

“La goccia che ha fatto traboccare il vaso – prosegue l’articolo de La Sicilia – è stato l’ultimo volantinaggio di fronte il Tribunale con un documento, distribuito anche a un poliziotto, con offese gravi a diversi magistrati ed altri avvocati alla vigilia peraltro delle elezioni per il rinnovo del consiglio dell’Ordine. Da qui la decisione del Tribunale di Sorveglianza che ha deciso di sospendere l’affidamento in prova ai servizi sociali disponendo che Arnone sconti in carcere la sua pena”.

Scrive su Facebook l’avvocato Lillo Massimiliano Musso:

“Chiederemo la solidarietà agli avvocati egiziani, turchi ed iracheni, che scenderanno in piazza per manifestare per le nostre libertà fondamentali”.

“In questo nostro mondo di leggi, prima che di diritti, di privilegi anziché doveri, hanno arrestato – di nuovo – l’avv. Giuseppe Arnone.

Tra gli ultimi argomenti affrontati dallo ‘Sceriffo’ vi è l’appartenenza di alcuni alla Massoneria. Puntualmente arriva il suo arresto”.

“Per avere rubato? Ma quando mai? Viene arrestato perché ha disobbedito alle prescrizioni imposte come condizione per non andare in carcere a seguito di sentenze definitive per diffamazione e calunnia. Ineccepibile!”.

“Io di Giuseppe Arnone ho sempre avuto un’idea chiara e l’ho sempre espressa pubblicamente. Non ho mai condiviso i metodi, men che meno le sue difese di personaggi noti. Non l’ho mai affiancato nelle sue battaglie, mentre ne ho assunto la difesa tecnica in alcuni processi penali”.

“Davanti all’arresto di un collega per ragioni immediatamente ricollegabili all’attività professionale – che è libera, per ricordarlo a qualche PM per cui invece l’azione penale è obbligatoria – non posso tacere. Quanto più che domani si vota per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento, per cui Giuseppe Arnone è candidato”.

“Riprendendo un pensiero dell’avv. Salvatore Pennica, anch’io voterò Giuseppe Arnone. Per me, la prima ragione è quella di respingere la cultura mafiosa che in Sicilia ci propina lo Stato. Fanculo a chi detiene il potere e lo esercita fuori dai margini del diritto. Fanculoooooo! Questa è la ragione più immediata, quella che tra la galera e la libertà di pensiero mi porterebbe istintivamente e irriducibilmente ad essere un uomo libero in cella e a sentirmi uomo in catena se privato della possibilità di esprimermi liberamente”.

Durissimo l’avvocato Musso, che non risparmia critiche alla magistratura: “Non sopporto il peso di sentire l’amaro in bocca e il formicolio salire dalla schiena al collo davanti ad un magistrato… La questione è troppo seria e riguarda la dignità di quello che noi siamo. Qui non difendo Giuseppe Arnone, che come ho sempre detto è destinato a vincere in ogni caso perché opera su di un livello storico, a differenza di chi persegue progressi di carriera e di mangiuglia. Arnone vive epicamente per la gloria ed un arresto altro non fa che innalzarlo. Qui accuso un sistema giudiziario palesemente malato e complice del malaffare, per cui in galera va chi denuncia… per avere ‘sbagliato i modi’… Ma andatevene tutti a fan…!”.

Che dire? Che a noi il provvedimento adottato a carico di Arnone sembra eccessivo. Per carità, il personaggio è costantemente sopra il rigo: ma, forse, dei suoi atteggiamenti vanno anche visionati i personaggi che chiama in causa e non soltanto lui e il suo dito…

Noi non attacchiamo mai i magistrati, che sono l’ultimo baluardo di legalità in una Sicilia dove l’illegalità è piuttosto diffusa. Ma non ci sembra che Arnone, per quello che dice, per quello che scrive e per quello che fa meriti di finire in galera.

Noi pensiamo che la democrazia abbia altri strumenti per fronteggiare gli attacchi, anche aspri, di chi, nella vita – da quello che ci risulta – è sempre stato dalla parte della Giustizia.

 

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