Dopo il Friday for Future: un paio di rimedi semplici per non inquinare il mondo in cui viviamo

20 marzo 2019

Ben vengano i ragazzi che ci ricordano l’importanza della lotta contro l’inquinamento. Ma è chiaro che il problema è di tutti, soprattutto degli adulti che devono provare a consegnare alle generazioni future un mondo possibilmente migliore di quello che hanno trovato. Proviamo a illustrare quello che tutti noi possiamo fare 

di Antonino Privitera

Come annunciato con anticipo, venerdì scorso abbiamo visto che molti (non tutti) studenti hanno partecipato al Friday for Future. Le motivazioni ci sono tutte ed è strano che ci si accontenti di delegare solo gli studenti per cercare di fare ragionare gli affaristi che ci stanno portando al totale disastro ambientale.

Piuttosto che partecipare uniti a queste iniziative, altrettanti benpensanti avranno preferito l’indifferenza e la solita routine e magari un po’ infastiditi hanno giudicato con distacco o sopportazione l’inconveniente di dovere modificare l’abituale itinerario, mal sopportando che “qualche centinaio di rompiballe con cartelli colorati e inneggiando alla natura si illudono di potere cambiare il Mondo”.

A dire il vero, a parte un po’ di annunci e di doverosi resoconti giornalistici, i Fridays For Future non sembra lascino segni tangibili. Tranne qualche presa di posizione fine a se stessa, si ha l’impressione che “i potenti” – piuttosto che assumere impegni risolutivi – abbiano deciso di evitare tensioni dando la possibilità di rivendicare la giusta causa e permettere di sfogare la tensione mediante un’appagante giornata di… vacanza scolastica.

Correva l’anno 1992 quando il mondo ha iniziato a trattare il riscaldamento globale come una cosa seria. E’ da allora che i potenti della Terra parlano, parlano e parlano… Rio de Janeiro, Kyoto e Parigi le tappe più significative, poi Bonn, Bali, Copenaghen e, recentemente, Katowice quindi Nairobi. Le riunioni non mancano i trattati e le promesse nemmeno, ma bisogna fare i conti con i boicottaggi sempre in agguato, i sabotaggi all’ordine del giorno e gli incrementi di inquinanti in costante ascesa per l’intraprendenza e la irresponsabilità dei produttori di sostanze che danneggiano l’ambiente.

Da un lato troviamo l’Europa che, con timidi tentativi, cerca e promuove interventi per ridurre gli effetti catastrofici del riscaldamento globale; dagli altri abbiamo visto l’ex URSS e soprattutto gli USA sempre protagonisti di primo piano nel vanificare tutti gli sforzi (prima con George W. Bush ed ora con Donald Trump si sono ritirati dagli accordi sottoscritti prima a Kyoto a poi a Parigi), mentre i Paesi emergenti – Brasile, India e Cina – sopperiscono ai timidi tentativi di riduzione da parte dei Paesi più impegnati con massicce immissioni incontrollate di prodotti inquinanti.

Ma tra gli aneliti dei Fridays e la cruda realtà cui i nostri politici ci mettono sotto il naso non è possibile fare nulla? Intanto sarebbe opportuno che si prenda coscienza che non possiamo permetterci di delegare i nostri ragazzi a sostenere questa battaglia sia perché il problema riguarda tutti e soprattutto perché abbiamo il dovere di lasciare ai nostri nipoti il Mondo in condizioni migliori di come abbiamo avuto la possibilità di viverlo noi.

Possiamo, anzi dobbiamo chiedere conto e ragione ai nostri governanti di intervenire! Non è più sufficiente parlare, limitarsi a stigmatizzare, additare e promettere interessamenti per… Ciascuno deve intervenire anche perché e ognuno può intervenire!

E’ utile domandarsi quali interventi sono fattibili da ognuno di noi e perché chi ha potere decisionale non interviene negli uffici e strutture pubbliche di ogni livello. Con riferimento ai ritrovati del momento è possibile contribuire limitando i consumi, sfruttando le fonti rinnovabili, non accentuando i trasporti inquinanti ed evitando gli spechi. Sembra poca cosa ma non è così!

Provo a elencare alcuni semplici e non esosi interventi che sia i privati che soprattutto le pubbliche amministrazioni possono effettuare senza aspettare l’applicazione di trattati internazionali o autorizzazioni.

Perché non sfruttare i terrazzi ed i tetti delle nostre abitazioni per installare impianti fotovoltaici?

Perché le scuole e gli uffici, gli ospedali e tutto gli opifici dove le attività sono concentrate nelle ore diurne non sono dotate di pannelli fotovoltaici e di impianti di illuminazione ad alta efficienza (led)?

Perché non godere dell’insolazione gratuita per produrre acqua calda con impianti a collettore solare piuttosto che restare schiavi dello scalda acqua elettrico o a gas?

Perché non schermare le grandi superfici vetrate con semplici pellicole filtranti che evitano, con qualche euro, di avere il forno nelle nostre abitazioni e negli uffici che poi raffreschiamo con climatizzatori-divoratori di energia?

Perché non dotare gli ambienti domestici e gli uffici di appositi dispositivi che impediscano il mantenimento in funzione dei climatizzatori con le finestre o porte aperte e quando le temperature non richiedono la loro messa in esercizio?

Perché non ottimizzare l’isolamento termico degli immobili utilizzando i moderni ed efficienti materiali disponibili in commercio?

Perché non dotare gli ambienti di interruttori con rilevatori di presenza piuttosto che “dimenticare” le luci accese?

Perché non tornare un po’ all’antica usanza delle partite di calcio durante le ore diurne piuttosto che farle disputare nelle ore di buio con la necessità di consumare enormi quantità di energia per illuminare gli stadi ed i trasporti?

Perché non rinunciare a mangiare frutta e ortaggi di stagione? Questo ci consentirebbe di non importare produzioni di altri emisferi da trasportare con innumerevoli mezzi aerei e marittimi inquinanti!

Certo, non sono rimedi che da soli posso salvarci dalla catastrofe che incombe sull’umanità, ma possono essere messe in atto anche se le lobby affaristiche non sono d’accordo… Per “convincere” loro è necessario che intervengano i rappresentanti che dobbiamo sapere scegliere e che eleggiamo a rappresentarci nelle sedi istituzionali di ogni ordine e grado.

Finora abbiamo dato deleghe senza chiedere alcun resoconto, ma non possiamo permettercelo più, non c’è più tempo e non possiamo concedere altro tempo ai nostri rappresentanti che da troppo tempo trovano le giustificazioni nascondendosi dietro formali impegni addossando le responsabilità alle volontà dei potentati affaristici che in definitiva fanno riferimento a loro stessi!

Fanno bene i nostri ragazzi a ricordare ciò con il Friday For Future! Il venerdì è il quinto giorno della settimana e, secondo La Genesi, gli esseri creati il quinto giorno sono i primi ad essere benedetti da Dio!

Foto tratta da ilmeteo.net

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