Allarme bomba ad Agrigento: la paura arriva anche in Sicilia

17 novembre 2015

Nella speranza che si tratti di un falso allarme (COSì COME SI E’RIVELATO), non possiamo non non notare che, se da un lato è comprensibile che il Governo nazionale concentri le sue attenzioni su Roma (dove, comprensibilmente i timori legati al Giubileo crescono di giorno in giorno), non ci pare che la Sicilia riceva lo stesso trattamento. Eppure, da qui, potrebbero passare potenziali terroristi. Eppure nell’Isola ci sono basi militari…

Nella speranza che si tratti di un falso allarme, non possiamo non dare una notizia che ci riguarda da vicino: c’è un’allerta bomba alla stazione centrale di Agrigento. A farla scattare, il ritrovamento di tre zaini abbandonati.  Il metal detector avrebbe rilevato qualcosa,  per questo motivo è stato richiesto l’intervento degli artificieri di Palermo. In via precauzionale, la polizia municipale e i carabinieri hanno transennato l’area, deviando il traffico su vie limitrofe.

Quello che è certo è che dopo i fatti di Parigi, il panico si è diffuso ovunque. E, forse, questo era proprio uno degli obiettivi dei terroristi. In attesa di avere altre notizie, non possiamo non notare che, se da un lato è comprensibile che il Governo nazionale concentri le sue attenzioni su Roma (dove i timori legati al Giubileo crescono di giorno in giorno), non ci pare che la Sicilia riceva lo stesso trattamento. Eppure, da qui, potrebbero passare potenziali terroristi.

Vero è che non si può fare l’equazione immigrati-terroristi, come ha ripetuto con insistenza, ieri, Matteo Renzi. Ma vero è anche che, uno degli attentatori di Parigi, come hanno riportato tutti i giornali, era un rifugiato siriano entrato in europa da Lesbo. E’ vero è anche che, a Lampedusa,  è stato fermato Mohamed Ben Sar, l’uomo, che era stato arrestato nel 2008, condannato a sette anni di reclusione per terrorismo, e che finito di scontare la pena era stato espulso. Ce lo siamo ritrovato tra i migranti sotto falso nome. Lui è stato fermato. Siamo sicuri che le forze dell’ordine, notoriamente allo stremo, riescano a garantire controlli capillari?

Non è un caso che il Ministro degli Interni, Angelino Alfano, nei scorsi giorni abbia, finalmente, ammesso che negare il rischio legato all’immigrazione non sarebbe logico. Ma, a fronte di questa affermaziona, si sta facendo qualcosa per rafforzare i controlli in Sicilia?  Il dubbio- come ci ha detto anche Gian Joseph Morici, collega che vive in Francia, in questa intervista pubblicata da lavocedinewyork.com – che il Governo nazionale (chissà per quali torbidi motivi) continui a sottovalutare i rischi.

Da qui l’appello di Nello Musumeci, presidente della Commissione Antimafia dell?Ars, che come vi abbiamo raccontato qui, chiede l’invio di forze aggiuntive in Sicilia proprio per monitorare meglio la situazione nei centri d’accoglienza e nei punti di ingresso. 

Non è poi da trascurare un altro aspetto. La Sicilia, al di là degli immigrati, ha altri motivi per non sentirsi proprio al sicuro. Ci riferiamo alla presenze nell’Isola di basi militari che fanno della nostra regione una vera e propria piattaforma militare USA e Nato. Vi abbiamo detto qui che oggi la Sicilia è diventata, nostro malgrado e grazie all’indecenza dei nostri politici attuali, quello che Pio La Torre non voleva: un obiettivo militare dei nemici delle grandi potenze occidentali.

Allora, dobbiamo ‘babbiare’ anche con la sicurezza dei siciliani?  Se è così ditelo.

aggiornamento delle 1400

Dall’ Ansa apprendiamo che “Gli artificieri di Palermo hanno fatto detonare uno dei quattro borsoni sospetti ritrovati stamattina nell’area di piazza Stazione, ad Agrigento. Il borsone, di colore azzurro, era all’inizio di via Delle Torri. E’ stato accertato, dopo la detonazione, che anche questo borsone, cosi’ come i tre ritrovati sulla ringhiera che si affaccia su via Acrone, conteneva soltanto dei vestiti. I bagagli sono quelli dei centri d’accoglienza che vengono consegnati, con coperte e vestiario, agli immigrati che sbarcano sulle coste Agrigentine. Stamattina, un gruppo, composto da una trentina di migranti, e’ stato notato alla stazione ferroviaria mentre prendevano i treni per Palermo e Catania”.

 

 

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