Ricordate i ‘Patti scellerati’ Renzi-Crocetta? Li stanno pagando i siciliani

23 gennaio 2019

Il ‘buco’ di 2 miliardi di euro del Bilancio della Regione siciliana non è il frutto di sprechi, ma del ‘saccheggio’ dei fondi regionali operato quando a Roma governava il PD con Renzi e in Sicilia governata il PD utilizzando Rosario Crocetta. I soldi che mancano a mezza Sicilia sono il risultato di quegli anni. Oggi tocca di nuovo al Fondo pensioni della Regione che verrà ‘alleggerito’ di 9 milioni di euro 

Il 27 febbraio del 2016 scrivevamo:

“Quando si prendono i soldi di un Fondo pensioni ricostituito da qualche anno (e quindi ancora incapiente) con i quali, a malapena, si pagano le liquidazioni e si danno ‘in pasto’ ai Comuni per pagare gli stipendi a dipendenti ordinari e precari, beh, significa che siamo già oltre la frutta, oltre il caffè, oltre l’amaro: siamo alla bancarotta certificata di Regione e Comuni”.

E ancora:

“Ricordate il Fondo pensioni della Regione siciliana rimesso in pista nel 2009? Ebbene, da allora ad oggi è stato alimentato a spizzichi e bocconi. Funziona, sì e no, al 10 per cento per pagare le liquidazioni. Dopo la discussione sulla manovra economica e finanziaria 2016, che l’Ars dovrebbe approvare tra oggi e domani, il Fondo pensioni, di fatto, non esisterà più: lo stanno ‘saccheggiando’ per pagare i Comuni. Di fatto, i soldi che servono a pagare le liquidazioni verranno dirottati ai Comuni siciliani oggi senza soldi, dopo i tagli del governo Renzi e del governo Crocetta” (QUI PER ESTESO IL NOSTRO ARTICOLO DEL 27 FEBBRAIO DI TRE ANNI FA).

E fu così che, nel 2016, il Governo regionale di allora – assessore era il renziano Alessandro Baccei – si prese 115 milioni di euro dal Fondi pensioni della Regione per pagare i Comuni. Questi soldi sono stati restituiti?

Oggi, 23 gennaio 2016, comunicato stampa della CISL siciliana:

“Preoccupati dalle variazioni di bilancio approvate dalla Giunta,
vigileremo affinché a pagarne le conseguenze non siano i lavoratori
regionali”.

A dirlo è Paolo Montera, segretario regionale della CISL Funzione pubblica della Sicilia, commentando il prelievo da nove milioni di euro che
l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, ha annunciato dal Fondo
Pensioni Sicilia per coprire la quota di disavanzo quantificata dalla
Corte dei Conti. In particolare si tratta di risorse del capitolo
‘Somme per anticipazioni in conto buonuscita da erogare tramite il
Fondo pensioni’, ovvero degli anticipi del Tfr che i dipendenti
possono richiedere all’ente previdenziale regionale”.

“L’assessore – prosegue Montera – ha spiegato che si tratta di
‘coperture tecniche’ e che le risorse prelevate quest’anno potranno
essere ricollocate già con la prossima legge di stabilità.
Controlleremo che ciò avvenga, a tutela dei diritti dei lavoratori
della pubblica amministrazione regionale, perché non debbano essere
loro a pagare per errori commessi in passato da altri”.

Tre considerazioni.

Prima considerazione. Fa bene la CISL siciliana a ‘controllare’ che i 9 milioni rientrino nel Fondo pensioni. I sindacalisti di questa organizzazione hanno ‘controllato’ se nello stesso Fondo pensioni sono ‘rientrati’ i 115 milioni di euro prelevati nel 2016 dal Governo regionale di centrosinistra?

Seconda considerazione. Tutto questo sta succedendo perché, tra il 2014 e il 2016, l’allora Governo regionale di Rosario Crocetta a ‘trazione’ PD firmava due ‘Patti scellerati’ con il Governo Renzi che massacravano le finanze regionali. A cui si aggiungeva il prelievo forzoso di un miliardo 340 milioni di euro all’anno dalle ‘casse’ regionali in favore di Roma. Oggi paghiamo i costi di quelle scelte. Qualcuno lo ricordi al Partito Democratico.

Terza considerazione. Di fatto, anche se in misura minore, l’assessore all’Economia, Gaetano Armao, si sta comportando come il suo predecessore, Alessandro Baccei: Roma si prende i soldi e i siciliani pagano.

Foto tratta da uiltecsicilia.it     

 

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