Nadia Spallitta: sui contributi per il Centro storico di Palermo violata la legge

30 novembre 2018

In un comunicato stampa in stile ‘British’ Nadia Spallitta, avvocato, presidente dell’Associazione ‘Palermo Città Futura’, lancia accuse molto pesanti su quella che, alla fine, volendola dire tutta, somiglia tanto a una spartizione ‘selvaggia’ di fondi pubblici a sostegno di chi decide di andare a vivere nelle case del Centro storico del capoluogo siciliano. Insomma, la forma è pacata, ma il contenuto è ‘nitroglicerina’

Consiglieri comunali e i parenti di un assessore comunale che avrebbero usufruiti di contributi per le abitazioni del Centro storico di Palermo. Soldi che, in massima parte, avrebbero dovuto essere erogati ai residenti. Invece… Insomma, a giudicare da quello che scrive Nadia Spallitta, avvocato, presidente dell’Associazione ‘Palermo Città Futura’, nell’erogazione di circa 11 milioni di euro di contributi pubblici ci sarebbe di tutto e di più!

Vediamo di legge e commentare questo comunicato stampa al vetriolo di Nadia Spallitta.

“Apprendo – dice Nadia Spallitta – da notizia di stampa – articolo pubblicato da Palermo Today (che alleghiamo in calce) – che è stata approvata la graduatoria definitiva per l’erogazione dei contributi per il recupero del Centro storico di Palermo stanziati con la legge regionale n. 25 del 1993. Da un lato, è indispensabile che l’Amministrazione comunale, finalmente, utilizzi le risorse disponibili da anni; dall’altro lato, tuttavia, sembrano emergere numerose criticità che potrebbero mettere in discussione la regolarità dell’atto”.

A questo punto inizia la serie di anomalie segnalate stigmatizzate da Nadia Spallitta:

“In primo luogo – sottolinea – viene segnalata la presenza, tra i beneficiari, di consiglieri comunali e di parenti di un assessore comunale: situazione che determina, a mio avviso, possibili conflitti di interesse e che rende comunque poco opportuna l’erogazione del contributo”.

A questo punto sarebbe opportuno che il Consiglio comunale di Palermo renda noti i nomi dei consiglieri comunali e dell’assessore comunale coinvolti in questa storia.

“In secondo luogo – aggiunge Nadia Spallitta – sono davvero pochi i contributi destinati ai residenti, in violazione, peraltro, dell’articolo 14 del Regolamento comunale in base al quale i contributi vanno erogati prevalentemente ai residenti e, in una misura non superiore al 45%, ai non residenti. Invece sono state accolte solo tre istanze di residenti per complessivi 500 mila euro circa su 11 milioni di euro disponibili. Siamo davanti a un’evidente violazione della norma. Tra l’altro, non risulta pubblicato neanche l’elenco degli esclusi”.

Domanda: ma se solo 500 mila euro su 11 milioni di euro disponibili sono finiti ai residenti, a chi sono andati i restanti fondi pubblici?

“Sempre secondo il Regolamento comunale – dice sempre la presidente di ‘Palermo Città Futura’ – il contributo può essere erogato alle sole persone fisiche (scopo della norma non sono gli investimenti immobiliari, ma incentivare la presenza di residenti nel Centro storico). Conseguentemente, ai sensi dell’articolo 2 del Regolamento, ogni proprietario può godere una sola volta della concessione di contributi e per una consistenza non superiore ad una sola unità edilizia (cosa, questa, prevista dalla citata legge regionale n. 25 del 1993)”.

“Nel caso di opere condominiali è necessaria la delibera dell’assemblea condominiale o, nel caso di interventi sui tetti, il singolo proprietario può avere solo un contributo pro-quota. Invece analizzando la graduatoria parecchi nomi sono ricorrenti e sembrerebbe che gli stessi proprietari chiedano e ottengano contributi per diverse e numerose unità edilizie”.

“Singolare – dice sempre Nadia Spallitta – è, poi, apprendere che sia stata prevista la concessione di contributi per soggetti che, sembrerebbe, al momento dell’approvazione della graduatoria non avevano più alcun titolo per partecipare. Sembrerebbe, cioè, che alcuni beneficiari abbiamo partecipato sulla scorta di preliminari di vendita, oggi scaduti da parecchi mesi. Non si comprende come mai gli uffici non abbiano verificato, dopo l’approvazione della graduatoria provvisoria, la sussistenza di requisiti e titoli in capo ai beneficiari. Anche per questa parte la graduatoria suscita parecchie perplessità”.

“Da ultimo – conclude Nadia Spallitta – sembrerebbe che, in forza dei preliminari, vengano chiesti contributi, da parte di una stessa persona fisica, per decine di unità edilizie. A mio avviso, così operando, se la graduatoria dovesse essere confermata verrebbe travisato, sia il Regolamento del Comune di Palermo che la legge n. 25 del 1993”.

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