LA STORIA DEL SUD VISTA CON GLI OCCHI DI UN BAMBINO/ In questo capitolo l’autore racconta che al tempo del Regno delle Due Sicilia il Sud Italia primeggiava nel mondo nel commercio dell’olio d’oliva: sia quello che si portava in tavola, sia per l’olio lampante utilizzato per l’illuminazione, perché l’energia elettrica non c’era ancora. Con la ‘conquista del Sud’ da parte dei Savoia il Nord scipperà al Sud il controllo del mercato dell’olio d’oliva. E ancora oggi è così!
di Domenico Iannantuoni
– Oggi cari ragazzi, vi voglio parlare di economia ossia
dell’insieme delle azioni positive e propositive che
l’uomo si ingegna ad applicare. spesso anche con grande
inventiva, per il benessere e la felicità della Società. Noi
qui nel Regno delle Due Sicilie abbiamo avuto un uomo
molto importante in questo senso e che risponde al nome
di Antonio Genovesi. Non voglio parlarvi di questo
grande scienziato dell’economia nostrana ed
internazionale, giacchè chi vorrà conoscerlo bene,
approfondirà su ben più appropriati libri. Voglio parlarvi
un po’ a braccio di ciò che si sta facendo attivamente nel
nostro Stato e di come questi fatti siano interconnessi tra
di loro per dare un senso positivo appunto al “Progresso”
ed allo “Sviluppo” economico. Se mi promettete di non
sorridere vi propongo di parlare, per prima cosa,
dell’olio e delle olive, per esempio.
– Noi siamo il primo Paese al mondo per produzione di
olio extravergine d’oliva e lo esportiamo ovunque con
notevole profitto…vediamo come.
– Noi siamo sempre stati fin da duemilacinquecento anni
fa grandi produttori di olio e gli antichissimi alberi di
olivo che potete ritrovare in terra d’Otranto, in Calabria
ed in Sicilia e parzialmente anche in Campania ne sono
la testimonianza. A questi antichi alberi, crescendo la
richiesta di olio di tipo lampante, ossia utilizzato per i
lumi, si sono aggiunti, almeno un secolo fa, altre
piantumazioni che hanno trovato accoglienza in
particolare in terra delle Calabrie. Questo olio lampante.
non ha un gradevolissimo odore, però costa poco in
quanto le olive si fanno cadere a terra e dunque si
inacidiscono. Questo olio è ottimo anche per la
lubrificazione di motori a vapore e delle macchine
operatrici in genere. Non costa molto.
– Il nostro Orto Botanico selezionò tempo fa specie
arboree di olivo molto più resistenti alle basse
temperature per poter fare piantumazione sulle colline
degli Abruzzi, della Daunia, delle Calabrie, della
Campania, quadruplicando da un lato la produzione di
olio ma soprattutto producendone di qualità superba e
veramente gustosa oltre che medicamentale.
– A novembre e dicembre, proprio anche in questo
periodo, i nostri “trappeti” lavorano a pieno ritmo per
produrre il nostro olio, mentre le olive da consumo
vengono trattate nei vari modi conosciuti per poterle
gustare sulla nostra tavola. Ad esempio vengono
addolcite con la cenere, oppure in semplice salamoia,
essiccate al forno e così via.
– L’olio extravergine da noi prodotto in parte va per il
nostro autoconsumo, ed in grande parte per
l’esportazione negli Stati Uniti, Inghilterra, Francia,
Paesi Germanici, Austria, Russia, Olanda, Danimarca,
Svezia, Belgio e perfino nel Sud America ed altri Paesi
che ora proprio non ricordo.
– A Gallipoli abbiamo una discreta flotta mercantile di
navi olearie, ma anche a Bari, Brindisi, Napoli, Palermo
Napoli. Questa flotta mercantile
non opera a caso, ma vive sulle commesse di olio
extravergine ed in funzione dei risultati commerciali
degli anni precedenti. Ovunque nel mondo possiamo
dire che la crescita dei consumi di olio extravergine e
lampante è in costante aumento ed è per questa ragione
che noi abbiamo la prima flotta mercantile del
Mediterraneo mentre a Bari lavora con efficacia la Borsa
delle Merci che tratta tra i diversi prodotti anche l’olio
d’oliva.
Il maestro sembrava una fiume in piena e spiegava e spiegava
con passione le ragioni economiche dell’olio…ragioni che noi
comprendevamo benissimo! Poi proseguì per finire:
– Cari ragazzi, se vi fermate per un attimo a riflettere,
scoprirete che questo mercato è molto importante.
Pensate a quante persone esso impegna, dall’olivicultore,
ai sensali, ai commercianti, ai trasportatori via terra, al
naviglio per il trasporto su acqua, ai banchieri, ai
funzionari della Borsa, al Banco delle Due Sicilie, ai
rivenditori e giù, giù fino al consumatore. Tutto questo
che vi ho raccontato forma l’economia dell’olio
extravergine e lampante d’oliva oltre che delle olive in
sé. Questa esportazione ci garantisce proventi annuali di
grande riguardo che a loro volta ci permettono di
acquistare ciò che a noi necessita, come il cotone per i
nostri filati e tante altre merci.
– Tutto questo vuol dire stare nel contesto delle nazioni
civili e progredite, ed il nostro Antonio Genovesi fu il
mentore internazionale indiscusso delle nuove tecniche
economiche e commerciali.
Uscimmo di scuola completamente frastornati da questi nuovi
concetti…era come se avessimo assistito ad una lezione
unversitaria”; ma avevamo capito tutto, e nel modo più
semplice possibile, e cioè che la filiera dell’olio extravergine
d’oliva era complessissima nello scacchiere produttivo delle
Due Sicilie.
Foto tratta da corrierelocride.it
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