A sorpresa l’AMAP – l’Azienda del Comune di Palermo che si occupa dell’erogazione dell’acqua – ha fatto sapere di non avere competenze sul Ferro di cavallo, il vecchio canale di Mondello chiuso da tredici anni. Il sindaco di Palermo, da parte sua, ha dato ‘buca’ ad assessori e deputati regionali: proprio quelli che dovrebbero trovargli i soldi per l’AMAT…
Il Ferro di cavallo di Mondello? Non è di competenza dell’AMAP! La novità è emersa ieri, nel corso di una riunione convocata dalla commissione Ambiente del Parlamento siciliano. Alla riunione – stando a quello che raccontano alcuni dei protagonisti di questo incontro, in testa i cittadini di Mondello dell’associazione ‘Aiace’ e dei Comitati allagamenti della settima Circoscrizione – non erano presenti i rappresentanti del Comune di Palermo… Possibile?
Vediamo di provare a capre quello che sta succedendo. Mondello e Partanna Mondello sono due borgate a rischio idrogeologico. Già la scorsa estate, tra una pioggia e l’altra, gli allagamenti hanno creato problemi e, in qualche caso, anche paura.
A Mondello, da decenni, si utilizza un vecchio canale – chiamato ‘Ferro di cavallo’ – dove far confluire l’acqua. Solo che, da tredici anni, i lavori per ripulire questo canale sono bloccati.
Non è che sistemando questo canale tutto andrà a posto, perché il vero problema di Modello è dovuto alla ‘cementificazione’ che ha subito negli ultimi vent’anni: un’area già problematica (ricordiamo che Mondello, nei primi del 900, era una zona paludosa) è stata ulteriormente impermeabilizzata dal cemento incontrollato ed è meglio non pensare a cosa potrebbe succedere in presenza di un’eventuale alluvione…
Tuttavia sboccare i lavori del Ferro di cavallo sarebbe già un primo, importante passo per dare un po’ di respiro a quest’area della città.
Ieri, dopo ritardi su ritardi, la commissione Ambiente – a quanto pare su pressione dei parlamentari regionali Fabrizio Ferrandelli e Marianna Caronia – ha finalmente convocato una riunione per affrontare i problemi di Mondello.
Giusi Badalamenti, dell’associazione Aiace, dopo aver partecipato alla riunione, ci ha inviato la seguente nota:
“Da anni a Mondello e dintorni – e forse anche in altre aree di Palermo – ogni volta che una pioggia costante supera i 10 millimetri, si ritrova ad affrontare allagamenti che provocano disagi, ma anche consistenti danni ad auto e case. Un disagio che limita la libertà di chi abita a Mondello, che si trova costretto a rimanere chiuso in casa. Ieri, seduti al tavolo c’erano onorevoli, consiglieri comunali, assessori regionali, tecnici e il commissario del dissesto idrogeologico Dott. Maurizio Croce. Grande assente, il Comune di Palermo e, di conseguenza, l’AMAP. L’Azienda che si occupa dell’erogazione dell’acqua a Palermo ha fatto sapere, con una nota che ha lasciato tutti sbigottiti, che i problemi del Ferro di cavallo non sono di propria competenza! Sì, proprio così, il Ferro di cavallo, a Mondello e a Partanna Mondello è un problema dei cittadini, non dell’AMAP! L’audizione ha dato la possibilità all’associazione Aiace ed al Comitato emergenza allagamenti VII circoscrizione di chiedere spiegazioni alla politica su modalità e tempi. Naturalmente non accettiamo il silenzio del Comune di Palermo, che non può certo chiamarsi fuori dalle proprie responsabilità. Perché oggi oggi è il Comune di Palermo che deve intervenire”.
In effetti, la notizia che l’AMAP che ha nulla a che spartire con il canale Ferro di cavallo di Mondello è nuova. A nostra memoria, di questo canale se n’è occupato il Comune di Palermo. Nel 2008 l’allora assessore comunale, Pippo Enea – sindaco era Diego Cammarata – inaugurava i lavori per la bonifica del Ferro di cavallo (COME POTETE LEGGERE QUI). Sbagliava il Comune dieci anni e ha ragione oggi l’AMAP o viceversa?
Commenta intanto il consigliere comunale di Palermo, Fabrizio Ferrandelli:
“Trovo gravissima l’assenza del sindaco di Palermo ai lavori della commistione regionale Ambiente e Territorio in merito all’audizione da me richiesta sul completamento del Ferro di cavallo per il superamento di parte degli allagamenti di intere borgate. Un opera per cui ci sono i finanziamenti, che i cittadini aspettano da anni per scongiurare danni e mettere in sicurezza il territorio, ferma nel disinteresse di chi dovrebbe amministrare”.
“Ringrazio per la sensibilità mostrata invece tutti i deputati palermitani presenti, con in testa Marianna Caronia, Alessandro Aricó, Edy Tamajo, Giampiero Trizzino e l’assessore Toto Cordaro, ma ad oggi – continua Ferrandelli – abbiamo fatto un buco nell’acqua e siamo costretti a riaggiornarci alla presenza di chi ha responsabilità di stazione appaltante, ossia il Comune di Palermo con il sindaco in testa. Sindaco che – conclude – ha dimostrato con la propria assenza proprio quella vigliaccheria politica di cui, al piano di sopra della riunione in corso, accusava il Presidente della Regione”.
Polemica anche la parlamentare Marianna Caronia, che ha fortemente voluto la riunione della commissione Ambiente dell’Ars di ieri:
“E’ emersa in modo inequivocabile la responsabilità del Comune di Palermo per un appalto fermo da ben 13 anni di cui è solo il Comune la stazione appaltante. Proprio per questo è ancora più grave che il Comune e l’AMAP non abbiano risposto alla nostra convocazione, mostrando anche mancanza di sensibilità istituzionale.”
Caronia ha chiesto “che si proceda ad un intervento forte di commissariamento del Comune su questa opera, ma anche perché sia fatta chiarezza su quali progetti più complessivi ha, se ne ha, per affrontare in modo organico il problema degli allagamenti, degli scarichi fognari e del loro trattamento.”
La commissione ha deciso all’unanimità di convocare la prossima settimana il Sindaco e l’AMAP “perché – conclude Caronia – vengano finalmente a spiegare non solo a noi, ma soprattutto ai cittadini di quei quartieri, quali sono le cose concrete che vogliono fare in tempi brevi”.
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