Il Vussia è il Comitato dei viaggiatori del Sud Sicilia. Che denuncia la “grave crisi che continua e continuerà ad attanagliare lo scalo di Comiso”. Sullo sfondo l’ombra lunga della SAC, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, che con un prestito-ponte potrebbe… Il risultato è che un aeroporto che dovrebbe rilanciare l’economia della provincia di Ragusa è oggetto di appetiti speculativi
Che fine farà l’aeroporto di Comiso? La domanda è legittima, alla luce di tutto quello che sta succedendo. Ricordiamo che, nel novembre del 2012, subito dopo le elezioni regionali della Sicilia, quando la stessa di Confindustria Sicilia ‘capitanata’ allora da Antonello Montante, sul futuro degli aeroporti della nostra Isola si era aperta una sorta di ‘Opa’.
L’improvvisa abolizione delle Province regionali – gloria e vanto dell’allora presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta – che sbandierò questo passaggio in una trasmissione di Giletti come una grande vittoria (in realtà, è stato un grande disastro, a giudicare dallo stato in cui versano le strade provinciali e gli edifici scolastici), avrebbe dovuto dare l’avvio alla ‘conquista’ degli aeroporti siciliani da parte dei privati.
Ma… ma la strada che sembrava segnata sotto l’egida di un centrosinistra siciliano finito nelle mani degli affaristi ha subìto varie battute d’arresto. Il MUOS di Niscemi ha ritardato di qualche anno l’apertura dell’aeroporto di Comiso (“Hanno dovuto prendere le misure elettromagnetiche tra il MUOS e Sigonella”, sussurravano i maliziosi a proposito degli americani).
A Palermo la GESAP – la società che gestisce l’aeroporto ‘Falcone-Borsellino’, già Punta Raisi, si è chiusa a riccio e il centrosinistra non è stato in grado di trovare la ‘quadra’ per la privatizzazione.
La stessa GESAP ha provato, a detta dei grillini, avrebbe provato a sottrarre voli all’aeroporto di Birgi a Trapani:
“Avvoltoi che lasciano la ‘carogna’ di uno scalo ormai quasi abbandonato…” (dichiarazione del senatore del Movimento 5 Stelle, Maurizio Santangelo dello scorso aprile (QUI IL NOSTRO ARTICOLO).
In questo scenario si inserisce l’aeroporto di Comiso, dove ne stanno succedendo di cotte e di crude. E dove, a seguito delle analisi dei dati disponibili sui piani futuri del management e delle società di gestione degli aeroporti di Comiso e Catania, il Vussia, Comitato dei viaggiatori del Sud Sicilia, denuncia ancora una volta la grave crisi che continua e continuerà ad attanagliare lo scalo casmeneo.
Secondo il comitato, i piani di sviluppo del “Pio La Torre” (questo il nome dell’aeroporto di Comiso) non si basano sul contenimento dei costi o sullo sviluppo del traffico, ma sulla disponibilità di risorse aggiuntive, che dovranno essere ottenute inevitabilmente a debito.
“Il prestito che SAC, società partecipante a INTERSAC in liquidazione, a sua volta proprietaria di SOACO per il 65%, ha deliberato per un milione e duecentomila euro, è benzina sul fuoco”.
La SAC, per la cronaca, è la società che gestisce l’aeroporto di Catania. La SOACO è la società che gestisce l’aeroporto di Comiso. Mentre l’INTERSAC, oggi in liquidazione, è la società che detiene la maggioranza delle azioni SOACO.
Secondo Claudio Melchiorre, presidente del comitato, “Comiso potrebbe resistere agli attuali regimi di costo solo se triplicasse l’attuale traffico passeggeri. Nella realtà, il traffico si è ridotto del 15% e gli operatori potrebbero non fidarsi di programmare la loro attività in un aeroporto che agisce come se fosse florido mentre è sull’orlo della bancarotta. Anzi, a norma di legge e secondo le dichiarazioni dei suoi stessi amministratori, in questa condizione di esaurimento del capitale e di impossibilità a fare fronte ai propri obblighi la SOACO già ci si trova, specie se si applicano gli stessi criteri che hanno portato nel 2012 la SAC a decidere di dare la ‘spallata finale’ a Wind Jet, peraltro senza ottenere il saldo del credito che vantava”.
Il Vussia esprime quindi perplessità e dispiacere per la notizia che il Comune di Comiso ha deciso di seguire la strada che “porterà, a nostro avviso, alla conclusione dell’avventura dell’aeroporto di riferimento. Ovviamente, non crediamo alla totale irrazionalità degli operatori: se la SOACO insiste a percorrere una strada fallimentare, vi sono due possibilità: o una grave inadeguatezza gestionale o un piano scellerato.”
Il Vussia fa un appello affinché queste ipotesi siano sgombrate dal campo:
“I cittadini sono il vero socio di maggioranza dell’aeroporto di Comiso e per questo chiedono, per ragioni di opportunità, di avere amministratori immuni da relazioni pericolose, che escludano quanti hanno beneficiato del ‘sistema Montante’, finché la vicenda dell’ex capo di Confindustria nissena e di tanta parte del sistema delle Camere di Commercio non sarà chiarito”.
Il riferimento è al già citato Antonello Montante, ex presidente di Confindustria Sicilia e già nume tutelare delle Camere di Commercio della Sicilia, oggi sotto processo.
Il comitato ha infine chiesto che si inverta la rotta, verso una gestione produttiva, nell’interesse dell’impresa SOACO e dei viaggiatori che segni un’inversione di rotta, allontanando la SOACO dall’attuale condizione di rischio.
“Non va dimenticato che, a parte una piccola quota in liquidazione, tutti i soci, diretti e indiretti della società di gestione sono enti pubblici. Noi crediamo che in questa storia vi siano funzionari che giocano a fare gli imprenditori con i soldi di tutti, incuranti dei costi, incuranti dei rischi”.
“Anche questo atteggiamento, a giudicare dalle notizie diffuse, ha fatto parte di quello che i giornali chiamano ‘il sistema Montante”.
A stretto giro di posta arriva la replica del Sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari. La prima cittadina risponde ad alcune critiche sollevate dal comitato Vussia, in merito al prestito ponte che SAC potrebbe concedere a SOACO:
“Mi aspetto che chiunque dica di operare nell’interesse dell’aeroporto e di tutti i cittadini ragioni con maggiore responsabilità nel dare consigli al Sindaco. La grave crisi finanziaria in cui versa l’aeroporto di Comiso almeno da un anno non aveva altro sbocco se non quello di un prestito ponte, di un finanziamento che, se sarà raggiunto l’accordo tra tutti i soci, verrà erogato da SAC. Spiace leggere o sentire che questa misura potrebbe decretare la chiusura dell’aeroporto. Non è così”.
“Né tuttavia – prosegue il Sindaco di Comiso – si poteva pensare ad un nuovo inizio di un percorso positivo, revocando sic et simpliciter la concessione alla società di gestione dell’aeroscalo, la SOACO, così come invece da tempo viene auspicata da questi comitati spontanei. Del resto, volendo evitare di fare ‘voli’ fantasiosi sul futuro della struttura, va da sé che la revoca immediata della concessione avrebbe decretato la cessazione di tutte le attività aeroportuali. Il che avrebbe significato non solo l’interruzione di un servizio molto importante per i cittadini di Comiso e dintorni, ma avrebbe avuto delle ricadute economiche negative a seguito di eventuali contenziosi a cominciare dalle compagnie aeree”.
“Non di meno avrebbe fatto SAC, attraverso INTERSAC, poiché nel 2008 ha anticipato grosse somme nella struttura comisana consentendone il completamento”. Somme “che sono state ammortizzate da una concessione per adesso non pagata da SOACO al Comune di Comiso. È chiaro che, alla luce di tutto ciò, sul Comune si riverserebbe una valanga di contenziosi. Ma non è neanche questo il problema maggiore. Infatti l’accento va posto su una questione ancora più importante. La SOACO è concessionaria di tutti i permessi e di tutte le autorizzazioni ENAC, ENAV e, di conseguenza, revocando la concessione alla società di gestione decadrebbero immediatamente tutte queste prerogative. Per cui, si dovrebbe riavviare tutta la procedura di evidenza pubblica per l’individuazione di un altro soggetto gestore, con tempi che conosciamo tutti e che non sono affatto brevi. Per poi riottenere tutte le varie concessioni di cui sopra. Va chiarito in maniera precisa che né il Comune di Comiso, né comitati vari possono segnare le strategie della società di gestione. Quello che è stato consigliato dal comitato di cittadini è una cosa che un territorio non si può permettere e su cui non si può ragionare con leggerezza”.
“Io mi aspetto che chiunque dica di operare nell’interesse e a tutela dell’aeroporto e di tutti i cittadini – conclude il Sindaco di Comiso – ragioni con maggiore responsabilità nel dare consigli al Sindaco invece di suggerire di fare dei passi che, eufemisticamente, si potrebbero definire avventati”.
Immediata la controreplica del comitato Vussia:
“Desideriamo ringraziare il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari, per le sue parole e, nella nostra qualità di cittadini interessati a salvare l’aeroporto ‘Pio La Torre’, abbiamo registrato le sue dichiarazioni, ma non abbiamo potuto trovare alcuna risposta ai quesiti posti, né una rassicurazione circa il miglior utilizzo di risorse pubbliche. Detto questo, accettiamo con piacere il suo invito a dichiarare che intendiamo esclusivamente agire per il bene dei cittadini, dei consumatori, dei viaggiatori del Sud Sicilia. Ci auguriamo che tutti gli altri enti coinvolti abbiano le nostre stesse finalità, a cominciare dal socio di maggioranza della società di gestione SOACO”.
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