Chi va al governo e deve e vuole governare deve assicurarsi che la macchina amministrativa funzioni e sia adeguata per far raggiungere al governo i suoi obbiettivi. Chi non lo fa, è convinto che per fare le cose che gli interessa fare, cose che niente hanno a spartire con l’interesse pubblico, basta asservire, gratificare i servi sciocchi che dovrebbero stare in retrovia, mentre i soggetti validi vengono messi all’angolo. E’ quello che fa il Governo Crocetta…
Dieci passi verso il futuro, un futuro fatto di diritti e di doveri costruito con le carte in regola, da persone che possono guardare gli altri negli occhi tutti, senza doverli abbassare mai! Un futuro costruito grazie alla responsabilità del pensare insieme e gli uni per gli altri.Non ci viene chiesto di lottare con tutte le nostre forze contro la morte del giorno, ma, più modestamente, di fare quel dobbiamo e quindi possiamo fare.
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Il terzo passo verso il futuro è una pubblica amministrazione efficiente motivata e autorevole. Prima di avanzate le mie proposte in merito ritengo necessaria una analisi dello stato di fatto. Chi deve intraprendere un lungo e difficile cammino deve dotarsi di un buon mezzo di trasporto, sicuro ed affidabile.
Se per necessità deve servirsi di un mezzo non suo ma che è l’unico a sua disposizione per il viaggio e che alla fine deve restituire, se vuole raggiungere la sua meta deve assicurarsi che il mezzo è in condizioni di farcelo arrivare.
Deve quindi affidare il mezzo a un bravo meccanico, e deve procedere alle riparazioni e ai ricambi e alle sostituzioni di pezzi che il bravo meccanico gli richiede per rendere efficiente la macchina.
Fuori di metafora, chi va al governo e deve e vuole governare deve assicurarsi che la macchina amministrativa funzioni e sia adeguata per far raggiungere al governo i suoi obbiettivi. Se così non è, deve fare tutto quello che è necessario per ripararla. E’ un regola troppo ovvia, tanto ovvia da far pensare che se il governo non lo fa è perché non ha alcuna intenzione di governare. Oppure perché sa di non avere l’autorevolezza e l’intelligenza per servirsi di chi ne sa più di loro. Oppure, ancora, perché è un governo fatto da dilettanti che credono di potere governare senza la macchina. Oppure infine perché è convinto che per fare le cose che gli interessa fare, cose che niente hanno a spartire con l’interesse pubblico, basta asservire, gratificare e minacciare di retrocessione pezzi della PA, mettendoli nei posti di responsabilità. Sono ovviamente soggetti che in una amministrazione che riconoscesse e valorizzasse il merito starebbero in retrovia.
E’ esattamente quello che ha fatto il governo Crocetta con l’amministrazione regionale.
E così, con qualche casuale eccezione, una corte dei miracoli è stata posta a capo della struttura amministrativa regionale.
I migliori sono stati accantonati e mortificati, i servi sciocchi eseguono.
La macchina fa qualche passo, balzelloni balzelloni, poi il motore comincia a tossire, sputacchia e infine si ferma. Altro sussulto, e di nuovo la stessa storia.
Ma come si può fare vi chiederete:’ Semplice: basta essere Crocetta e il suo accrocco stralunato di para assessori supportati da uno coacervo informe denominato politica regionale.
La quale reagisce solo ai colpi di martelletto sul ginocchio dei loro immediati e squallidi interessi scatenando, se è necessario per dare fumo negli occhi, una sorta di guerra santa contro le proprie milizie.
Sanno bene che un’amministrazione sotto costante tiro, umiliata, offesa, criminalizzata, è un’amministrazione che perde quel minimo collante che le consente di fare almeno l’ordinario. Bene!!
Una amministrazione che praticamente cessa di funzionare è un alibi perfetto per chi non sa, non vuole e non può far nulla.
E’ il riparo sicuro contro la propria nullaggine, o peggio contro la propria malafede.
Seguiranno le mie proposte.
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