La Corte dei Conti denuncia i soliti disastri finanziari della Regione. E invita Governo e Ars a mettere a punto una manovra correttiva. Musumeci parla di “eredità pesante”. Il problema è che in questa “eredità” non c’è solo il Governo Crocetta, ma anche il centrodestra del quale Musumeci fa parte e il tempo di Raffaele Lombardo, oggi al Governo con lo stesso Musumeci
L’eredità di Musumeci. Il ‘Nullo’ non ci sta a prendere ceffoni dalla Corte dei Conti, che ha ‘sgamato’ altri ‘buchi’ del Bilancio della Regione, invitando Governo e Ars a mettere a punto una manovra correttiva. Da quell’eroe che è il nostro Presidente della Regione scarica le responsabilità del default su chi lo ha preceduto. ‘Nullo’ Nello Musumeci, però dimentica, o meglio, vuol farci dimenticare, che, salva la parentesi crocettiana, che ci ha messo del suo, in questo Millennio il partito di cui lui ha fatto parte è stato al potere dal 2002… E che i “de quibus” dai quali ha ricevuto questa “damnosa hereditas” sono lui stesso e i suoi compagni di partito, di strada e di fazione. Non basta scriverci Diventerà bellissima, sempre destra neofascista si legge.
La mancanza di strategia. L’onestà intellettuale di Lelio Cusimano fa tenerezza. È proprio vero: tutto è puro per i puri. Ieri ha scritto un commento sulla dura requisitoria della Corte dei Conti a proposito dell’allegra gestione dei fondi regionali. Lo ha intitolato “La mancanza di strategia”. Troppo “mundus”, non riesce neanche lontanamente ad immaginare che QUESTA È LA STRATEGIA, una strategia che per questa politica d’accatto e pappona si è rivelata sempre vincente e che non potrà cambiare fino a quando questa politica non sarà cacciata via a calci nel sedere.
ARAN, o dell’inutilità. Ricostituita l’ARAN (l’Agenzia per la contrattazione sul pubblico impiego), un ente inutilissimo in sé, utile però ai suoi vertici, che incassano laute prebende, ai sindacati regionali, confederali, di base, e gialli che siano, e dannosissimo per il personale. Mi spiego. Oggi lo stato giuridico ed economico del personale della Regione è in buona sostanza assimilato a quello dei ministeri e delle altre Regioni, se non al di sotto. La contrattazione collettiva per questi comparti è condotta dall’ARAN nazionale e poi applicata ai comparti. Se la Regione siciliana decidesse di allinearsi al sistema nazionale ne scaturirebbero tre effetti, tutti positivi: l’eliminazione del carrozzone ARAN Sicilia per manifesta inutilità; la scomparsa dei sindacati regionali nel settore regionale per manifesta superfluità e la correntezza dei rinnovi contrattuali per personale regionale garantiti dal sistema nazionale.
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