Formazione professionale: e l’Albo dei formatori di Lagalla & Silvia ‘attumbuliò’…

16 luglio 2018

Promesso dall’assessore Roberto Lagalla e dal dirigente generale del dipartimento regionale della Formazione, Gianni Silvia, come la “pietra filosofale” per il rilancio di questo settore, l’Albo dei formatori avrebbe dovuto materializzarsi oggi. Invece… Il bizzarro comunicato dell’Ugl siciliana che definisce il citato Lagalla e l’assessore Mariella Ippolito “discontinui con il passato”… Però non vi mettete a ridere per favore!

Il ‘famigerato’ Albo dei formatori avrebbe dovuto materializzarsi oggi. Ma a quanto si racconta, l’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, e il dirigente generale del dipartimento, Gianni Silvia, avrebbero optato per un rinvio.

La storia è sempre la stessa e noi ne abbiamo cominciato a scrivere da quando si è insediato il nuovo Governo regionale e ne continuiamo a scrivere: a nostro modesto avviso né gli attuali governanti, né i titolari degli enti che sono stati selezionati con il bando a Catalogo hanno intenzione di riassumere il personale licenziato.

La questione è politica. E, da quello che ci risulta, non è stata affrontata né durante l’incontro tra l’assessore Lagalla e i sindacati tradizionali, né durante un secondo incontro tra lo stesso assessore regionale e i rappresentanti de Gli Irriducibili della Formazione professionale e i rappresentanti dell’Unione Sindacale di Base (USB).

In questa storia c’è anche il viaggio a Roma da parte di rappresentanti del mondo della Formazione professionale e degli Sportelli multifunzionali. Questi ultimi hanno incontrato il Ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, che si è impegnato ad aprire in Sicilia un tavolo di lavoro con il Governo regionale e le parti sociali.

E che Di Maio – esponente del Movimento 5 Stelle, abbia interesse a portare avanti questo rapporto con i lavoratori di Formazione e Sportelli lo testimonia un comunicato diramato da Sandro Cardinale, dell’USB confederale e dai Lavoratori liberi ex Sportelli multifunzionali:

“Il senatore Fabrizio Tentacoste, anch’egli presente all’incontro avvenuto a Palazzo Chigi, insieme ad altri deputati e senatori del M5S, nella biblioteca chigiana lo scorso 13 luglio 2018, tra una delegazione di lavoratori appartenenti alla USB e ai Lavoratori Liberi ex Sportelli Multifunzionali e il vice Presidente Ministro Di Maio, ha voluto incontrare oggi, 16 luglio 2018, i lavoratori della predetta sigla sindacale e associazione libera per dare seguito agli impegni che il Ministro Di Maio ha preso con tutti i lavoratori storici della formazione professionale. Questo – dice sempre Cardinale – è il preciso segnale di continuità che attentevano i lavoratori, di un impegno preciso da parte del governo nazionale di dar seguito ad un percorso che vuole tracciare la ripresa lavorativa di tutto il comparto. La USB e i Lavoratori Liberi ex Sportelli Multifunzionali continueranno a seguire attentamente gli sviluppi di questo nuovo e significativo intendimento che si intraprenderà e che vedrà impegnati in un unico tavolo il governo nazionale, il governo regionale e le parti”.

Dopo di che ci sarà da capire che cosa succederà. Al Governo regionale farebbe piacere ‘scaricare’ su Roma questa vertenza. Ma da quello che abbiamo capito il Ministro Di Maio vorrà capire cosa metterà sul piatto la Regione in questa vicenda.

Con molta probabilità, di una parte dei lavoratori – non sappiamo con quali strumenti – potrebbe occuparsi il Ministero. Ma la Regione dovrebbe fare la propria parte: che parte nemmeno noi lo sappiamo.

La vicenda è ingarbugliata. Non è da escludere che i titolari degli enti selezionati con il Bando a Catalogo tirino fuori la storia che, da privati, non si sentono vincolati ad assumere i disoccupati: considerando che è molto difficile pensare che tra i ‘fortunati’ non ci siano gli stessi politici, è probabile che le nuove assunzioni convengano pure agli stessi politici.

Forse si sarebbe potuto fare di più con il già citato Albo dei formatori, superando la genericità con l’assegnazione di punteggi in ragione dei titoli di studio, degli anni lavorativi e dei ruoli svolti. Ma stando a quanto ci hanno raccontato, nell’Albo non ci sarebbe nulla di tutto questo.

Si sa che gli iscritti a tale Albo dovrebbero essere intorno a 4 mila e 800: numero che a noi sembra un po’ in difetto. Ad ogni modo la confusione è tanta e sarebbe in corso un ‘patteggiamento’ per arrivare ad un equilibrio tra nuove assunzioni e assunzioni dei disoccupati. E noi è stato detto che, in questo momento, le prima sarebbero di gran lunga maggiori delle seconde…

Intanto sulla Formazione siciliana interviene l’Ugl siciliana, che si rivolge direttamente al Presidente della Regione, Nello Musumeci:

“Chiediamo al Presidente della Regione Musumeci – si legge nella nota dell’Ugl siciliana – poteri straordinari e d’urgenza per intervenire con strumenti adeguati sulla situazione emergenziale in cui versano gli operatori del settore della formazione professionale in Sicilia, rimasti senza lavoro e senza sostegno al reddito da oltre tre anni. Il governo regionale intervenga con strumenti eccezionali per sostenere le famiglie e la dignità dei lavoratori mortificata da scellerate scelte del passato che hanno relegato il bacino di circa 8 mila operatori ad ingrossare il triste primato – tutto siciliano – della povertà assoluta”.

“Al Presidente della Regione – prosegue la nota – chiediamo di istituire un Osservatorio permanente sul lavoro con i Prefetti dell’Isola e con le organizzazioni sindacali per sostenere le famiglie e strapparle alla depressione ed a gesti irrimediabili che vanificano il senso della stessa vita. L’Ugl chiede all’esecutivo Musumeci di avviare un serrato confronto con il governo nazionale per concordate interventi immediati per sostenere le famiglie sul lastrico da troppi anni, mettendo insieme un paniere di strumenti volti ad erogare Cigd, mobilità in deroga, indennità di sostegno a vario titolo come potrebbe essere il reddito di dignità, anche attraverso il fondo di garanzia”.

“Al Parlamento siciliano – leggiamo sempre nella nota – chiediamo una urgente legge emergenziale per erogare emolumenti alle famiglie degli operatori della formazione professionale impoverite dalle scelte della politica del recente passato che hanno distrutto la speranza di un lavoro dignitoso e la dignità di sostentare la famiglia. Abbiamo sostenuto e sosteniamo le azioni positive poste in essere dal governo regionale attraverso gli assessori Roberto la Galla, alla Formazione professionale e Mariella Ippolito, al Lavoro, perché grazie a loro si è realizzata quella discontinuità col passato, ma per porre in essere tutte le azioni positive messe in campo servono mesi e, purtroppo, non c’è più tempo da perdere”.

“La politica non stia a guardare – conclude l’Ugl siciliana – e faccia la sua parte, intervenga con immediatezza per scongiurare altri suicidi e per dare dimostrazione di responsabilità nel salvaguardare migliaia di famiglie del bacino della formazione professionale che hanno avuto solo il torto di scegliere di costruire il proprio progetto di vita investendo nella conoscenza, nell’educazione e nell’erogazione della formazione professionale”.

P.s.

La nota dell’Ugl siciliana presenta due passaggi che definire un po’ strane è poco.

Il primo passaggio riguarda i Prefetti: gli amici dell’Ugl lo sanno che, in Sicilia, lo Statuto prevede il superamento delle Prefetture? Se venisse applicato l’articolo 15 dello Statuto – con i Comuni che danno vita a ‘liberi consorzi di Comuni’ (liberi significa che ogni Comune sceglie con chi stare) – verrebbe meno il ruolo delle Prefetture.

Ma è il passaggio sull’attuale Governo regionale che è incomprensibile: in quali occasioni gli assessori Lagalla e Ippolito avrebbero dimostrato “discontinuità con passato”? 

Se avessero dimostrato “discontinuità con il passato” saremmo qui a discutere di come rilanciare il settore?

Com’era quella storia? ah sì, vai avanti tu a che me viene da ridere…  

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