Il ‘duello rusticano’ è tra il Presidente della Regione, Nello Musumeci, e il presidente dell’Ars, Gianfranco Miccichè. La maggioranza di Sala d’Ercole dovrebbe stare con il secondo. Intanto l’Ars ha approvato due leggi. mentre la prima commissione (Affari istituzionali) ha approvato il disegno di legge sull’Insularità. ‘Blitz catanese’ di Musumeci e dell’assessore Falcone sull’autostrada Pa-Ct. I grillini all’attacco di RFI
Riuscirà il Presidente della Regione, Nello Musumeci, a costringere Sala d’Ercole a fare quello che dice lui? Come nella passata legislatura, quando l’allora capo della Giunta, Rosario Crocetta, imponeva all’Aula certi disegni di legge con la minaccia di dimettersi mandando a casa tutti (se il Presidente della Regione si dimette decade, automaticamente, anche anche l’Assemblea regionale siciliana), anche Musumeci sta seguendo questa strada: vuole che Sala d’Ercole esamini e approvi il disegno di legge sul ‘Collegato alla Finanziaria 2018’. Solo che…
Solo che la maggioranza dell’Aula non ne vuole sapere di approvare questo provvedimento. Così si va allo scontro muro contro muro.
In particolare, il Presidente Musumeci si è impuntato sull’ESA, sigla che sta per Ente di Sviluppo Agricolo, che a suo avviso va abolita. Non la pensa così il presidente del Parlamento siciliano, Gianfranco Miccichè. E con quest’ultimo è schierata Forza Italia.
Bisognerà capire se lo scontro è serio, o se è una sceneggiata come quelle tra Crocetta e il centrosinistra della passata legislatura. Noi optiamo per il secondo scenario: non crediamo, infatti, che Musumeci porterà alle estreme conseguenze la sua minaccia di dimissioni: non ci sembra il tipo.
La parola passa alla commissione Bilancio e Finanze, che dovrebbe riesaminare e riapprovare il ‘Collegato alla Finanziaria’. Ricordiamo che questo provvedimento è già arrivato in Aula: ma è stato ‘bocciato’ e rimandato in commissione tra la soddisfazione generale.
Alla fine, a volere questa legge sono Musumeci e i deputati a lui fedeli: di fatto, una minoranza.
Anche in commissione Bilancio e Finanze non è che il Governo abbia grande seguito, a cominciare dal presidente, Riccardo Savona, di Forza Italia.
Insomma, per dirla tutta, bisognerà capire se lo scontro in atto tra Governo e Ars è una cosa seria o un’operetta oscena in stile ‘crocettiano’. A nostro modesto avviso, Musumeci dovrà accontentarsi di un compromesso: di soliti, infatti, non si va in Paradiso a dispetto dei Santi…
Intanto Sala d’Ercole ha approvato due leggi. La prima riguarda gli interventi a sostegno dei soggetti con Disturbi Specifici di Apprendimento (DSA). La seconda legge – voluta dal parlamentare Anthony Barbagallo – punta a tutelare e a valorizzazione il patrimonio storico-culturale dei siti legati alla Seconda Guerra Mondiale e, in particolare, i luoghi legati alla cosiddetta ‘Operazione Husky’, ovvero l’invasione della Sicilia, avvenuta nell’estate del 1943, da parte degli americani.
Da segnalare anche l’approvazione, da parte della prima commissione dell’Ars (Affari istituzionali), del disegno di legge sull’Insularità, iniziativa fortemente voluta dal parlamentare di CambiAmo la Sicilia, Vincenzo Figuccia.
“C’è chi lavora e chi fa caciara, dalla Sicilia a Roma – dice Figuccia in un comunicato -. Il governo nazionale sta affrontando temi che coinvolgono il Sud, primo tra tutti quello del monitoraggio dei fenomeni migratori e della detassazione della benzina. Il nuovo esecutivo deve certamente puntare la propria azione anche nel Mezzogiorno, a partire dal riconoscimento degli effettivi svantaggi economici e geografici che attanagliano la nostra regione”.
“Sono soddisfatto – aggiunge Figuccia – del fatto che oggi in prima commissione sia stato calendarizzato il disegno di legge 199 che, con un solo articolo, propone la modifica allo Statuto Speciale della Regione siciliana prevedendo che lo Stato riconosca gli svantaggi derivanti dalla condizione di insularità e garantisca le misure e gli interventi conseguenti per assicurare la piena fruizione dei diritti di cittadinanza dei siciliani”.
“Abbiamo inserito il principio dell’insularità – conclude Figuccia -. Adesso, fissati i termini per gli emendamenti, auspico che il disegno di legge venga presto approvato”.
Un comunicato stampa di Palazzo d’Orleans, sede della presidenza della Regione, annuncia che oggi, Musumeci, da buon catanese, ha fatto visita “a sorpresa” ai cantieri di lavoro sull’autostrada Catania-Palermo. Musumeci era accompagnato dall’assessore alle Infrastrutture, anche lui catanese, Marco Falcone.
Due catanesi al Governo – uno Presidente e l’altro assessore alle Infrastrutture (in pratica, ai lavori pubblici) conteranno qualcosa, no? Questo il senso ‘politico’ della visita di oggi: fare capire ai catanesi che, a palermo, i due conterranei lavorano per la ‘causa’ etnea.
Nel comunicato si legge che “gli undici cantieri dell’inizio dell’anno si sono adesso ridotti a cinque che, inevitabilmente, continuano a creare disagi agli automobilisti e ritardo nei tempi di percorrenza”.
Nei mesi scorsi, si ricorda sempre nel comunicato, “Musumeci aveva duramente contestato ai vertici dell’Anas la lentezza nei lavori sull’autostrada e la scarsa presenza di operai nei cantieri, ricevendone rassicurazioni di potenziamento dall’Azienda nazionale e la promessa che il pilone sul fiume Imera verrà riattivato entro l’estate del prossimo anno”.
Questa mattina il sopralluogo del Presidente della Regione, per verificare se e quanto l’Anas stia mantenendo gli impegni assunti:
“Il nostro obiettivo – afferma Musumeci – è quello di incalzare l’Anas per ridurre i disagi. C’è una sinergia con l’Azienda affinché i cantieri siano sempre più ridotti, ma anche più affollati di operai e, perché no, quando possibile, aperti di notte”.
“Con il presidente Musumeci – aggiunge l’assessore Falcone – fin dell’insediamento del governo, abbiamo posto grande attenzione al tema delle infrastrutture, che consideriamo prioritario per lo sviluppo della nostra Isola. Proseguiremo la nostra azione di stimolo nei confronti dell’Anas con verifiche periodiche sul mantenimento delle scadenze per la chiusura dei cantieri”.
Sempre in materia di trasporti i grillini dell’Ars attaccano i vertici di RFI, sigla che sta per rete Ferroviaria Italiana:
“RFI, rete ferroviaria italiana – scrivono i parlamentari del Movimento 5 Stelle – è costituita come società di diritto privato che opera in regime di concessione pubblica grazie un Atto di Concessione temporanea che scadrà nel 2060 rilasciata dal Ministro dei Trasporti e della Navigazione a Ferrovie dello Stato S.p.a., ma si comporta di fatto come un’azienda privata, che manca di trasparenza e che si permette il lusso di rispondere picche quando vengono loro richiesti per via ufficiale dati e tempistiche sugli interventi. Questa situazione deve finire. Ora la questione passa a Camera e Senato”.
Valentina Palmeri, vice presidente della commissione mobilità all’Ars, dopo aver inoltrato una richiesta di accesso agli atti a RFI, si è vista rispondere da RFI con una nota che considerava la richiesta della parlamentare “inammissibile”.
“Se RFI non risponde neanche a chi, per legge, ha potere ispettivo – spiega Valentina Palmeri – figuriamoci cosa potranno rispondere ai cittadini che quotidianamente lamentano disservizi e mancati interventi. Sto depositato, dopo le tante denunce e interrogazioni che abbiamo presentato sui disagi dei Trasporti in Sicilia e nel Trapanese, un’Interpellanza sulle lamentele e i disagi dovuti alla esiguità se non alla quasi totale assenza dei mezzi di trasporto per raggiungere i propri luoghi di lavoro, la scuola, l’università, nella ex Provincia di Trapani. Sono ben noti purtroppo infatti i problemi inerenti alla interruzione della tratta ferroviaria Trapani – Palermo Via Milo e nella via per Castelvetrano e Mazara, ed avevo chiesto spiegazioni”.
“In generale – prosegue la parlamentare grillina – ci siamo ridotti a poter fare affidamento solo a notizie di stampa trasmesse direttamente dagli amministratori di RFI e puntualmente, disattese, come per esempio sulle tempistiche e di conseguenza, sugli investimenti necessari per il raddoppio del nodo ferroviario Palermo-Punta Raisi, che doveva essere aperto da più di due anni e sulla riapertura della Via Milo (Trapani – Palermo). Disservizi su disservizi. Una vera vergogna che i siciliani pagano sulla propria pelle”.
“A questo punto – spiega ancora la deputata regionale – chiariremo questi ritardi e la legittimità della mancata trasparenza di RFI direttamente col Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti attraverso un atto di interpello dei colleghi alla Camera e al Senato”.
Adesso i vertici di RFI ‘balleranno’, perché a Roma non c’è più un Governo di centrosinistra, ma un Governo tra grillini e Lega: in questo scenario politico difficilmente RFI potrà rispondere “no”…
“Nel frattempo – conclude il omunicato dei grillini – all’Ars è stata depositata apposita interpellanza che vede prima firmataria la deputata regionale Palmeri in cui si chiedono al Governo regionale interventi urgenti per la risoluzione dei problemi inerenti i trasporti pubblici della Provincia di Trapani e, nello specifico, la soppressione di un autobus Trenitalia che sopperiva alle lacune infrastrutturali delle tratte Trapanesi”.
L’aula tornerà a riunirsi domani. Per fare che cosa? Vattelappesca!
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