E’ veramente brutta la coincidenza tra il Presidente Musumeci che pontifica sulla crisi dei rifiuti e i grillini che, guarda caso, nelle stesse ore, presentano un disegno di legge ‘dimenticando’ di stigmatizzare le responsabilità – economiche e quindi in solido – di chi ha provocato l’attuale disastro economico e ambientale. Speriamo di sbagliarci…
Gestione dei rifiuti in Sicilia: l’unico dato certo è che i cittadini pagheranno una barca di soldi per trasferire i rifiuti fuori dall’Isola.
I siciliani dovranno dire grazie al PD siciliano che, prima con Presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e poi con il Presidente Rosario Crocetta ha governato la Sicilia. Ovviamente dovranno ringraziare lo stesso Lombardo e lo stesso Crocetta.
Anche i titolari delle discariche private dovranno ringraziare i passati Governi regionali: perché è grazie a questi Governi che si sono arricchiti e sono diventati “industriali della monnezza”. Sì, hanno inquinato la Sicilia violando la legge, non sono stati perseguiti e, alla faccia dei cittadini siciliani, sono diventati ricchi!
L’attuale Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha ereditato una situazione difficile. Ma sta scaricando tutto sui Comuni e sui cittadini, ai quali presenterà un conto salatissimo. In attesa di tornare su questo argomento per verificare la possibilità di far pagare ai politici e agli amministratori pubblici il conto che il Governo Musumeci vuole fare pagare ai cittadini, diamo contezza di una polemica tra lo stesso Presidente della Regione e il Movimento 5 Stelle proprio sui rifiuti.
I grillini, con il deputato regionale Giampiero Trizzino, hanno attaccato l’attuale Governo regionale sulla gestione dei rifiuti. Il Presidente Musumeci ha risposto con le sue solite dichiarazioni modelloo scarica-barile:
“Sono vent’anni che in Sicilia si rincorre l’emergenza rifiuti. Per uscirne presto e bene serve il concorso di tutti: Regione, Comuni e cittadini. Il governo regionale ha ereditato una situazione gestionale dei rifiuti in Sicilia più che disastrosa. Basti vedere le oltre quaranta ordinanze emanate dal precedente presidente. Subito dopo l’insediamento del mio governo, la prima ordinanza emessa ‘per obbligo istituzionale’, altrimenti il sistema andava in crisi, conteneva molte deroghe alla gestione dei rifiuti. Tali criticità, nell’arco di pochi mesi, sono state circoscritte alla sola autorizzazione dell’impianto di pre-trattamento nella discarica ‘Cava dei Modicani’ a Ragusa”.
“Bisogna chiarire – aggiunge il governatore – che l’obbligo del trasferimento dei rifiuti fuori dalla Sicilia era già stato prescritto, precedentemente, dal ministro dell’Ambiente ed è stato disposto nella recente ordinanza emergenziale della Protezione civile nazionale di marzo, a cui la Regione sta dando attuazione. E’ il sistema normativo vigente che attribuisce la gestione integrata e quindi l’eventuale trasferimento della spazzatura fuori dalla Regione a carico dei Comuni e degli Enti gestori”.
Della serie: a me che i Comuni siciliani siano senza soldi non me ne può fregare di meno; così come non me ne frega niente che tantissime famiglie siciliane siano in grandi difficoltà economiche: cavoli loro.
Io, Presidente della Regione, mi guardo bene dallo scatenare un putiferio con il Governo nazionale che, dal 2013, scippa alla Regione un sacco di soldi; così come mi sono guardato bene dal contestare l’accordo truffaldino sull’IVA con il quale la regione regala 800 milioni di euro allo Stato.
So che devo portare i rifiuti della Sicilia fuori dalla nostra Isola per un anno e mezzo, forse per due anni; so che costerà una barca di soldi; e so che pagheranno i cittadini siciliani e non i politici e gli amministratori corrotti che hanno gestito questo sistema truffaldino!
“Per consentire il ripristino della normalità – dice Musumeci – nei giorni scorsi ho firmato un’ordinanza, individuando un cronoprogramma degli interventi prescrittivi, in linea con il Piano stralcio approvato all’unanimità dalla Commissione Ambiente dell’Ars”.
Questa è una notizia: è possibile che la Commissione Ambiente dell’Ars ha approvato “all’unanimità” un Piano stralcio dei rifiuti sbagliato?
Il documento, cioè il suddetto Piano stralcio, “contiene – aggiunge Musumeci – le linea guida per la ‘nuova’ gestione dei rifiuti, nelle more dell’approvazione del Piano regionale per conseguire un assetto finalmente ordinario e trasparente della gestione. Ai Comuni, infatti, viene imposto di attivare – come già previsto dall’ordinanza del 28 febbraio – ogni azione utile per incrementare le percentuali di raccolta differenziata entro il 30 giugno e conseguire, entro il primo ottobre, risultati concreti del 35 per cento».
Questa è una presa per i fondelli, perché in Sicilia mancano gli impianti di compostaggio: come ha spiegato il vice presidente dell’ANCI Sicilia, Paolo Amenta, questa è una scusa per tutelare la ‘casta’ di politici e di burocrati che hanno provocato danni ambientali ed economici in materia di gestione dei rifiuti: l’alibi, insomma, per far pagare questi danni ai cittadini (QUI L’INTERVISTA A PALO AMENTA).
“Il governo regionale – prosegue Musumeci – ha già predisposto, inoltre, un disegno di legge di riforma del sistema che, dopo un confronto con le associazioni ambientaliste, verrà approvato dalla Giunta e per poi andare in Aula.
Quest’affermazione è incredibile: con quali associazioni ambientaliste si dovrebbe confrontare il Governo Musumeci? Con quelle che hanno avallato le ‘operazioni’ effettuate dagli ATO rifiuti? O quelle che, nel 2012, si mettevano d’accordo con il Governo Lombardo per bruciare i rifiuti nei forni delle cementerie?
“Su questo testo – spiega il presidente Musumeci – ci confronteremo con tutte le forze politiche che vogliono contribuire all’uscita definitiva dalla logica emergenzialista e approdare a una economia circolare, le cui sorti sono legate allo scenario che dovremmo determinare con il contributo di tutti”.
“Voglio sottolineare – aggiunge l’assessore regionale al ramo, Alberto Pierobon – un cambio di passo sostanziale che porterà a un ordinario, efficiente e finalmente risolutivo sistema di gestione. Non esiste alcuna ‘guerra’ tra Roma e Palermo. Il ministero dell’Ambiente ci affianca, ci sostiene e condivide la ‘visione’ di riforma di questo governo, già presente nel programma elettorale presentato ai siciliani. Facciamo appello ai sindaci di avvalersi di tutti gli strumenti a loro disposizione per adempiere ai loro doveri istituzionali, come la Regione sta facendo in ordine alle proprie responsabilità”.
I grillini dell’Ars, intanto, hanno presentato un proprio disegno di legge sui rifiuti. Se ne parla in un comunicato:
“Suddivisione del territorio regionale in ambiti disegnati sul fabbisogno reale delle comunità; un’autorità di governance di diritto pubblico; istituzione, all’interno della centrale unica di committenza, di una sezione che si occupi in via esclusiva dell’espletamento delle gare per l’affidamento della gestione del sistema integrato dei rifiuti; introduzione della figura dell’ispettore ambientale, che vigili sulla corretta conduzione del servizio integrato dei rifiuti da parte dei gestori e, infine, la creazione di un ufficio speciale per le procedure di liquidazione delle società e consorzi d’ambito che prenderà il posto dei commissari”.
Questi, in sintesi, alcuni dei capisaldi del disegno di legge messo a punto dal M5S all’Ars. Obiettivo: cambiare volto alla gestione integrata dei rifiuti urbani, superando le criticità della legge regionale numero 9 dell’aprile del 2010.
Il disegno di legge, primo firmatario Giampiero Trizzino, è stato presentato all’Ars dallo stesso parlamentare. Presenti anche i deputati Nuccio Di Paola, Stefania Campo e Roberta Schillaci e numerosi tecnici che operano in ambito ambientale e numerosi consiglieri comunali del M5S.
“La situazione della gestione dei rifiuti – ha affermato Trizzino – è sotto gli occhi di tutti, dire che è fallimentare è quasi un eufemismo. Questo disegno di legge mira a mettere ordine. Mi batterò perché venga calendarizzato a strettissimo giro di posta e perché diventi legge al più presto. Anzi, a Musumeci lancio una sfida: chiuda l’eterna sessione bilancio che dura praticamente da dicembre, stoppi il collegato e passi alle leggi serie, il governo presenti il suo ddl sul tema e vediamo quale è migliore. Di certo non possiamo continuare a crogiolarci mentre tutto va a rotoli”.
“Abbiamo proposte e soluzioni – ha aggiunto Di Paola – ma c’e’ una maggioranza debole che per mesi ha tenuto in ostaggio il Parlamento prima sulla Finanziaria e ora sul collegato. Chiediamo a Musumeci e Micciche’ di capire cosa vogliono fare da grandi. Sono passati oltre sei mesi dalle elezioni, hanno vinto, ora la luna di miele è finita”.
“I principali punti del disegno di legge:
Gli ambiti territoriali Ottimali.
Il disegno di legge del M5S prevede, alla stregua della legge regionale n. 9/2010, la suddivisione del territorio regionale in ambiti territoriali ottimali (eliminando la possibilità di istituire i cosiddetti “ambiti di raccolta ottimale”, (A.R.O.) di cui fanno parte, obbligatoriamente, tutti i comuni ricompresi nel territorio individuato, ma, questa volta, ancorando tale scelta allo scopo di raggiungere economie di scala e di sistema, e dunque, abbandonando l’irragionevole criterio territoriale che, in precedenza, aveva individuato un A.T.O. per ogni provincia regionale. Adeguando la Sicilia alle altre regioni italiane, il disegno di legge supera, inoltre, il modello della governance societaria in favore della creazione, per ciascun A.T.O, di un’Autorità di governo (A.G.A.T.O.) avente personalità giuridica di diritto pubblico, natura che meglio si concilia con la missione pubblica
Affidamento del servizio.
In materia di affidamento del servizio è prevista l’istituzione di una sezione all’interno della Centrale Unica di Committenza della Regione – chiamata ad occuparsi, in via esclusiva, dell’espletamento delle gara per l’affidamento della gestione del sistema integrato dei rifiuti. La scelta di trasferire tale competenza dall’UREGA a tale nuovo soggetto, deriva dall’esigenza di accelerare i tempi delle procedure
Ispettore ambientale e Osservatorio dei rifiuti
Ulteriori novità introdotte dal disegno di legge riguardano l’istituzione della figura dell’ispettore ambientale, chiamato a vigilare, controllare e accertare direttamente sul territorio – tramite l’esercizio di poteri sanzionatori di natura amministrativa – che venga garantito il corretto funzionamento del servizio da parte dei gestori e, allo stesso tempo, che l’utenza non ponga in essere comportamenti che impediscano il raggiungimento degli standard di raccolta differenziata stabiliti dalla normativa e dalla programmazione di riferimento. Ad esso è affidato il potere di svolgere ispezioni, impartire ordini e di adottare atti di indirizzo o direttive vincolanti per i soggetti ai quali sono rivolti
Via i commissari liquidatori
In tema di liquidazione delle Società e Consorzi d’ambito, il disegno di legge stabilisce il passaggio dell’affidamento delle procedure di liquidazione dai commissari all’Ufficio speciale per la chiusura delle liquidazioni.
Che dire? La sensazione, anzi, la coincidenza tra le dichiarazioni di Musumeci e Pierobon e il disegno di legge dei grillini lasciano intravedere un mezzo inciucio tra l’attuale Governo e lo stesso Movimento 5 Stelle.
Di fatto, se sarà così, assisteremo allo stesso errore politico compiuto dai grillini nella passata legislatura, quando diedero la ‘copertura’ politica al Governo Crocetta sulla disastrosa riforma delle Province.
Corretto che i grillini presentino un disegno di legge. Incredibile che non abbiano ancora preso un’iniziativa politica per far pagare il conto del disastro dei rifiuti in Sicilia ai politici e agli amministratori che hanno provocato danni economici e ambientali”.
Non è strana la coincidenza tra le dichiarazioni di Musumeci e Pierobon e la ‘sviolinata, legislativa dei grillini siciliani? Ci siamo persi qualcosa? Si profila qualche inciucio sul modello – fallimentare – della riforma delle Province avallata dai grillini nella passata legislatura?
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