Ad ammetterlo è il Presidente della Regione Nello Musumeci che, nel tentativo di mettere una pezza a un incredibile papocchio amministrativo che offende l’intelligenza, precisa che, con il ‘Bando a Catalogo’ (o Avviso 2), solo “una parte” dei lavoratori disoccupati tornerà a lavorare. I dubbi su una procedura insolitamente ‘velocissima’. L’assessore Lagalla, da parte sua, snobba i sindacati: olè!
Presi in castagna con la gestione farsesca di un bando-farsa, dove tutto sembra sia stato preparato, il Presidente della Regione, Nello Musumeci, e l’assessore alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, cercano di mettere una pezza a una vicenda indecorosa che dà la misura del bassissimo livello in cui è precipitato il centrodestra siciliano che amministra la Regione.
Un bando da 125 milioni di euro – che avrebbe dovuto impegnare i ragazzi a scegliere i corsi di Formazione da frequentare da ieri fino al 26 giugno – si è concluso ieri nel giro di due ore.
Insomma, per dirla in breve, il Presidente della Regione Musumeci e l’assessore Lagalla ci vogliono fare credere che, ieri, migliaia di giovani siciliani si sono collegati al sito e si sono iscritti in due ore!
Non contenti della gestione di un bando che offende l’intelligenza, Presidente e assessore hanno diramato un comunicato stampa nel quale ammettono quello che questo sito scrive da mesi: e cioè che la volontà del Governo regionale di tutelare i lavoratori disoccupati di questo settore è una mezza presa in giro. Infatti nel comunicato lo stesso Musumeci, papale papale, ammette che “parte del personale sarà riassorbito”.
E’ normale che un Presidente della Regione e un assessore, davanti al dramma di 8 mila persone licenziate, si limitino ad affermare che “parte del personale sarà riassorbito”? E poi che significa “parte”? Così si trattano le persone?
Della serie, per chi avesse ancora dubbi, gli enti ‘selezionati’ (sempre in due ore) effettueranno nuove assunzioni.
Se ne deve dedurre che l’emendamento per tutelare il personale della Formazione presentato dal Governo regionale – emendamento al disegno di legge sul ‘Collegato alla Finanziaria 2018’ – è solo una presa in giro!
Leggiamo, adesso, per esteso il comunicato dell’accoppiata ‘vincente’ Musumeci-Lagalla:
“Il nuovo ‘sistema a catalogo’ – leggiamo nel comunicato – rimette in moto la Formazione professionale siciliana. La seconda fase delle procedure, relativa alle pre-iscrizioni degli allievi, si è conclusa con il completo utilizzo dei 125 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione”.
Pronto accomodo – se la lingua italiana vale ancora qualcosa – Presidente e assessore ammettono che i giochi sono stati fatti e che la data del 26 giugno che avrebbe dovuto concludere la seconda fase era solo uno specchietto per le allodole!
“Saranno finanziati, quindi, 1.579 corsi – si legge sempre nel comunicato – che impegneranno oltre 25 mila allievi, mentre altri 442 soggetti detenuti saranno coinvolti attraverso 42 percorsi formativi”.
Quindi ieri, in poche ore, si sarebbero iscritti 25 mila allievi. Non è insolitamente ‘efficiente’ il dipartimento della Formazione regionale?
“Siamo molto soddisfatti – afferma il presidente della Regione Nello Musumeci – perché con una procedura innovativa, in meno di sei mesi, siamo riusciti a rimettere in piedi un sistema fermo da anni. Abbiamo raggiunto un obiettivo importante che permetterà agli allievi di tornare nelle aule già da luglio, iniziando l’estate all’insegna della ripresa dei corsi e con le migliori premesse per il futuro della formazione professionale”.
Sul fatto che Musumeci e i suoi siamo “soddisfatti” non nutriamo dubbi. Restiamo invece colpiti dalla velocità: tra un mese partenza dei corsi: quindi sanno già che non ci saranno ricorsi?
Poi si arriva al personale:
“Si apre così una nuova stagione, dopo anni d’immobilismo e fallimenti – si legge ancora nel comunicato -. Finalmente, gli enti potranno riprendere le attività formative, parte del personale sarà riassorbito e gli allievi potranno conseguire una qualifica disciplinata dal repertorio regionale, aggiornato assieme al partenariato economico – sociale, con valore legale a livello nazionale”.
“È chiaro – spiega l’assessore all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla – che si tratta di un primo passo, perché c’è ancora molto da fare. Lavoreremo da subito, sempre all’insegna del dialogo con le organizzazioni datoriali e le associazioni di categoria, per innovare il settore e garantire la massima tutela occupazionale. Avremo particolare attenzione per tutti quei lavoratori che, fuoriusciti da un sistema imploso negli anni scorsi, oggi si aspettano risposte responsabili, insieme a un serio e costante impegno da parte degli enti, delle organizzazioni sindacali e del governo regionale”.
L’assessore Lagalla – sono parole sue – esclude i sindacati. Vero è che, nella passata legislatura, ci sono state organizzazioni sindacali che ne hanno combinato di tutti i colori, abbandonando i lavoratori.
Ma da qui a ignorare del tutto il mondo sindacale…
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