Verso la rescissione del contratto tra i Comuni dell’Agrigentino e Girgenti Acque?

25 aprile 2018

Dopodomani andrà in scena l’ennesima riunione che dovrebbe sancire il ‘divorzio’ tra il Comuni dell’Agrigentino e Girgenti Acque. Sarà la volta buona? Noi ci speriamo, ma non possiamo non nutrire qualche dubbio. L’intervento (tardivo) dei due deputati regionali del Movimento 5 Stelle di Agrigento, Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro. E l’intervento di Franco Zammuto 

“Subito la rescissione del contratto tra Girgenti acque e i Comuni dell’Agrigentino”.

A sollecitare lo stop del rapporto tra 27 Comuni della provincia di Agrigento e Girgenti Acque sono i deputati all’Ars Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro, a fronte delle ormai croniche inefficienze del gestore, in vista della riunione dell’assemblea territoriale idrica (ATI) calendarizzata per il prossimo 27 aprile.

“Ho appreso della seduta da fonti giornalistiche – afferma Mangiacavallo – e purtroppo non potrò essere presente perché impegnato con l’approvazione della finanziaria in Ars, ma attendo e auspico un atto di coraggio da parte dei sindaci dell’ex provincia di Agrigento, tanto auspicato dai nostri concittadini, stanchi di una gestione inadeguata ormai da troppo tempo”.

In attesa della decisione dell’Ati i due deputati dell’Agrigentino sono tornati a chiedere, con una interpellanza rivolta al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore con delega alla gestione idrica, Alberto Pierobon, l’istituzione della commissione tecnica con fini ispettivi, prevista dalla legge regionale n. 19/2015 in materia di risorse idriche, impugnata dal Consiglio dei Ministri, ma che rimane valida ed efficace soprattutto nella parte che riguarda l’istituzione di questo organismo, previsto dall’articolo 12 e fortemente voluto dal Mangiacavallo.

La commissione attende di essere istituita da quasi tre anni, nonostante le reiterate sollecitazioni di Mangiacavallo al governo durante la scorsa legislatura.

“Questa commissione speciale – dichiara Giovanni Di Caro – sarebbe un ulteriore strumento di democrazia partecipata attraverso il quale i rappresentanti dei cittadini, ovvero gli utenti finali, avrebbero la possibilità di manifestare il proprio giudizio sull’operato dal gestore privato del servizio idrico integrato in Provincia di Agrigento”.

La commissione, infatti, sarebbe presieduta dal legale rappresentante dell’assemblea territoriale idrica e composta da tre sindaci dei Comuni appartenenti all’ambito territoriale ottimale, da un rappresentante delle organizzazioni sindacali, da un rappresentante dei comitati cittadini per l’acqua pubblica e da un funzionario del dipartimento acque e rifiuti dell’assessorato regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità.

Sulla vicenda interviene anche Franco Zammuto, di Inter.Co.PA, il comitato che si batte per la rescissione del contratto trentennale con Girgenti Acque.

“Sembra che finalmente, venerdì 27 aprile, la tanto agognata risoluzione contrattuale con il gestore Girgenti Acque possa approdare al suo epilogo. Salvo imprevisti dell’ultima ora, che non troverebbero alcuna giustificazione considerate le tante inadempienze contrattuali e le varie inchieste giudiziarie a suo carico. Basta ricordare le più eclatanti: la gestione delle acque e liquami fognari che hanno determinato il sequestro di 13 depuratori; la richiesta di rinvio a giudizio della Procura di Agrigento nel più recente filone di indagini che ha definito ‘una vera e propria associazione a delinquere’ l’attività di Campione (Marco Campione, presidente della società Girgenti Acque ndr) e che vede coinvolti molti personaggi delle istituzioni; la richiesta di rinvio a giudizio nella quale si ipotizzano anche i reati di furto e falso per circa 20 milioni di euro a carico dei cittadini e della Regione per avere “taroccato” le tariffe del 2014-2016”.

“Il comitato Inter.Co.PA in quest’ultimo periodo, pur seguendo puntualmente l’attività dell’ATI – prosegue il comunicato – non ha ritenuto di intervenire sulle problematiche della gestione di Girgenti Acque in quanto, se pur lentissimamente, c’erano segnali che la strada della risoluzione procedeva nella giusta direzione. Oltretutto quasi quotidianamente le cronache dei media e le iniziative di altri comitati e associazioni sindacali non hanno fatto mancare denunce di disservizi e proposto iniziative. Alcune magari da noi di Inter.Co.PA giudicate bizzarre, intempestive o improbabili ma comunque sempre utili alla causa”.

“Chiaro – si legge sempr enel comunicato – che all’appuntamento di venerdì 27 il nostro comitato Inter.Co.PA sarà presente per verificare che l’assemblea deliberi per la risoluzione, con l’auspicio che tutti i 43 Comuni siano presenti e votino all’unanimità. Il voto contrario o l’astensione non sarebbero comprensibili. Ed è anche auspicabile che immediatamente dopo si proceda a decidere sul futuro della gestione per portare avanti l’utilizzo degli oltre 150milioni di euro che, in questo momento, possono e debbono essere gestiti da un commissario, nominato dal governo nazionale e non da Girgenti Acque, come qualcuno sostiene pretestuosamente ritenendo che se si fa fuori il ‘cattivo gestore’ si rischiano i finanziamenti”.

Va ricordato che non è la prima volta che si parla di rescindere il contratto tra i Comuni dell’Agrigentino e Girgenti Acque. Poi, però, quando si tratta di arrivare al dunque, tutto sfuma.

E’ un gioco che seguiamo da anni. nel quale sono invischiati centrodestra e centrosinistra. E al quale non si è sottratto nemmeno il Movimento 5 Stelle della Provincia di Agrigento.

Del resto, non ci inventiamo nulla se ricordiamo i legami a doppio filo tra Girgenti Acque e la politica o, se preferite, la mala politica agrigentina, se è vero che si conoscono anche i nomi dei politici di questa provincia che, con Girgenti Acque sono andati a nozze…

Foto tratta da canicattiweb.com

Qui di seguito vi potete divertire con gli articoli che abbiamo scritto in questi anni:

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P.s.

Sarà la volta buona che Girgenti Acque verrà messa alla alla porta? Noi ce la vogliamo vedere tutta. E, sinceramente, riteniamo che l’intervento dei parlamentari del Movimento 5 Stelle sia tardivo. I grillini, su questo fronte, avrebbero potuto fare di più.    

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