La scorsa settimana, in un ‘dotto’ comunicato stampa, la presidenza della Regione ha spiegato, per filo e per segno, cosa avrebbe fatto per rilanciare l’agricoltura siciliana (escludendo il grano duro: ma questa non è una novità). Dopo la sciroccata di poche ore fa la priorità è diventata quella di ‘aggranfare’ i soldi pubblici per pagare i danni. E i problemi strutturali? Campa cavallo!
Come funziona l’agricoltura siciliana vista dal Presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, e dall’assessore all’Agricoltura, Edy Bandiera? basta una sciroccata per cambiare tutto?
La scorsa settimana hanno inondato le redazioni con un mega-comunicato stampa nel quale si illustravano le iniziative sull’agricoltura:
“La situazione è eccezionale e, quindi, bisogna utilizzare le misure straordinarie attualmente vigenti, ma anche pensare a soluzioni normative che non possano prescindere da una forte interlocuzione con il Governo nazionale, ma anche con l’Unione europea”.
E ancora.
“Il governo della Regione ha già provveduto a dichiarare lo stato di crisi di mercato per la fascia trasformata, a presentare emendamenti alla legge di stabilità per rifinanziare la legge sul credito agrario, per procedere al ritiro dal mercato dei prodotti a fini umanitari, per avviare azioni di promozione presso la Grande distribuzione, favorendo così la vendita del ‘made in Sicily”.
E ancora:
“Le iniziative annunciate sono state state valutate positivamente dai rappresentanti del Comitato che hanno chiesto anche la rivisitazione dei trattati internazionali, la moratoria di tutte le passività aziendali, la creazione di un Fondo che aiuti le aziende in crisi che si trovano i propri beni all’asta. Da parte delle organizzazioni di categoria, è emersa la necessità, al di là delle ‘azioni già avviate con sensibilità e velocità’, di valorizzare e difendere le produzioni regionali, facendo pressioni sulla Gdo, anche con spazi riservati al brand ‘Sicilia’”.
E ancora:
“L’istituzione di questo Tavolo, che sarà permanente è un passo avanti per tentare di risolvere la crisi. Grazie a confronti, tra tutte la parti in causa come questo, possono venire soluzioni condivise che aiutino il percorso. Non possiamo e non vogliamo lasciare soli i produttori. Non appena a Roma si insedierà il nuovo governo chiederemo che la questione venga affrontata su un tavolo nazionale. Nel frattempo, predisporremo un documento e tramite il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, che ha già manifestato grande disponibilità in tal senso, chiederemo un incontro con il Commissario per l’Agricoltura”.
A parte il grano duro – del quale l’attuale Governo non si occupa – c’erano le ‘ricette’ per affrontare tutti i problemi.
Dopo di che è arrivata la scioroccata che avrebbe dato il “colpo di grazia” all’agricoltura siciliana!
Ma che modo di fare è questo, Presidente Musumeci e assessore Bandiera?
Il vento di Scirocco avrà fatto danni. Che, forse, prima di parlare andrebbero controllati con le perizie: magari con una tinta stima sintetica, come si insegna nella facoltà di Agraria studiando Estimo.
Il Presidente Musumeci e l’assessore Bandiera, dodici ore dopo la sciroccata, avevano già la stima sintetica? Se è così, ci piacerebbe conoscere questi agronomi ‘Speedy Gonzales’?
Come finì, Presidente Musumeci e assessore Bandiera: invece di affrontare e cercare di risolvere i problemi strutturali dell’agricoltura siciliana – frutto della follia della globalizzazione dell’economia e dell’Unione Europea al servizio delle multinazionali – ce ne usciamo con una ‘picciolata’ sotto il segno della sciroccata?
Guardate che il “colpo di grazia”, all’agricoltura siciliana, l’ha dato soprattutto la UE.
Lo Scirocco, alla fine, cosa avrebbe danneggiato? L’ortofrutta siciliana che non si vende più perché massacrata dai prodotti che arrivano dalla Cina e dal Nord Africa?
Lo sapete cosa provocherà questa corsa alle provvidenze per i ‘danni’? Che, giustamente, chi importa in Sicilia tutto il peggio dell’ortofrutta dall’universo mondo dirà:
“Ma cosa volete? Perché dovete controllare i nostri prodotti agricoli che importiamo in Sicilia? La vostra produzione è stata distrutta dallo Scirocco. Lasciateci lavorare: lasciate che frutta e ortaggi cinesi e africani arrivino in Sicilia, visto che le vostre colture sono state tutte rovinate, visto che lo Scirocco gli ha dato il colpo di grazia…”.
Noi viviamo immersi nei dubbi: ma leggendo le retoriche dichiarazioni sui danni della sciroccata ‘conteggiati’ in tempi velocissimi una certezza comincia a balenare nelle nostre menti: la certezza che in Sicilia non è cambiato niente e che, con voi sulla plancia di comando dell’agricoltura siciliana, niente cambierà…
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