E mentre l’attuale amministrazione comunale si getta a capofitto su altri appalti milionari per altre linee di Tram, l’Amat – l’Azienda del Comune che si occupa del trasporto delle persone e che gestisce pure il Tram è senza soldi. Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Orsa Trasporti e Cobas Trasporti parlano di “situazione ingestibile”. Sabrina Figuccia: “Fare chiarezza sui conti dell’Amat”
In una città – Palermo – dove l’immondizia non si raccoglie scoppia un’altra ‘grana’: la gestione dei 15 Km di Tram costati una barca di soldi (320 milioni di euro) è già – è il caso di dirlo – al capolinea. La gestione economica non regge, ma il Comune vorrebbe realizzare altre linee di Tram!
La domanda è: le altre line di Tram da realizzare servono a una città in ginocchio – dove i Tram, per tante ore del giorno viaggiano semi vuoti – o servono a chi deve realizzare questi grandi opere?
Sulla vicenda intervengono la battagliera consigliera comunale, Sabrina Figuccia, e i rappresentanti di Cgil, Cisl, Cisal, Orsa e Cobas.
Cominciamo con Sabrina Figuccia, che parte dalla situazione finanziaria, a quanto pare traballante, dell’Amat, l’Azienda (che fa capo al Comune di Palermo) che gestisce il trasporto pubblico dei passeggeri suo mezzi gommati e nei 15 km di Tram.
“Cosa bolle in pentola all’AMAT?”, si chiede Sabrina Figuccia dopo aver appreso le ultime vicende che sembrerebbero accendere gli animi delle organizzazioni sindacali presenti all’interno dell’Azienda di trasporto pubblico locale.
“L’Amat, infatti, da mesi, anzi da anni – sottolinea la consigliera comunale – vive una sofferenza di ‘cassa’ preoccupante, che personalmente ho più volte segnalato. Da tempo si parla di riorganizzazione per la ex municipalizzata di via Roccazzo, di assunzioni, di avanzamenti di carriera, di nuovi strumenti di produttività e molto altro ancora. Noto con piacere che in questi giorni anche le organizzazione sindacali hanno espresso il proprio disappunto, che condivido e che sento il dovere di estendere anche al progetto relativo alle nuove linee del Tram”.
“Un Tram in perdita – sottolinea Sabrina Figuccia – la cui reale partecipazione agli introiti aziendali resta un mistero. Così come un mistero resta il mancato espletamento dei concorsi: l’assunzione di autisti e l’individuazione della figura indispensabile di direttore generale. Ed ancora la gestione spesso scellerata del personale che, con un uso improprio, causa enormi danni alle ‘casse’ aziendali, come emerso da diverse denunce di alcune organizzazioni sindacali”.
“Altro tema spigoloso – e qui la consigliera comunale apre un nuovo fronte – è relativo ad esponenti apicali del sindacato impegnati in mansioni diverse, in ruoli che non sono propri e in cui certamente i risultati economici auspicati non sono mai arrivati. Credo, insomma, sia arrivato il momento di fare chiarezza al di là di proclami e riunioni dal sapore esclusivamente propagandistico e ritengo sempre più urgente un chiarimento da parte dei vertici aziendali che possa far luce sul reale stato di salute della più importante Azienda di trasporto pubblico locale siciliana”.
Sulla vicenda intervengono anche i vertici di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal, Orsa Trasporti e Cobas Trasporti, che in una lettera rivolta al Comune di Palermo chiedono un incontro urgente al sindaco Leoluca Orlando.
“E’ diventata una situazione ingestibile – si legge nel comunicato delel organizzazioni sindacali – l’Amat ha finora sostenuto da sola, dal dicembre 2016, anno della sua attivazione, tutto il costo per la gestione del servizio del Tram. L’Azienda non ha ricevuto le somme necessarie né dalla Regione, né dal Comune di Palermo. Così ci ritroviamo oggi con enormi difficoltà finanziarie che mettono a serio rischio non solo le retribuzioni già a partire da questo mese, ma il futuro dei 1500 lavoratori”.
“Dei 30 milioni previsti dal contratto di servizio – continuano le organizzazioni sindacali – l’Azienda ne ha incassati solo 2. Le risorse che si pensava dovessero sostenere la gestione del Tram, quelle proveniente dagli incassi per la Ztl non sono giunte e così tutto pesa sull’Amat. Abbiamo sollevato la questione più volte anche durante un recente incontro con il Presidente, ma non abbiamo mai ricevuto risposte, né tanto meno un impegno da parte del Comune, che sembra disinteressarsi”.
“Ci sono inoltre servizi aggiuntivi offerti dall’Amat che non solo non portano incassi, ma che sono in perdita – prosegue il comunicato – come la rimozione delle auto e il car sharing, e tutto non fa altro che gravare sulle ‘casse’ aziendali. I fornitori inviano ogni giorno diffide per il mancato pagamento, si pensi che soltanto per il Tram l’azienda dovrebbe pagare circa 12 milioni di euro per il cosiddetto full service, la manutenzione delle vetture”.
“Vogliamo risposte sul futuro dell’Azienda trasporti di Palermo – si legge sempre nel comunicato – e su quando potrà essere rinnovato il contratto aziendale, non è possibile far continuare a vivere alla giornata un’azienda che offre uno dei servizi principali per la città”.
“L’Amat – concludono i sindacalisti – attende circa 30 milioni di euro dal Comune e altri 45 dalla Regione e, da anni, nessuno si occupa di far recuperare alle ‘casse’ aziendali queste somme. Si agisca subito, se non riceveremo risposta, procederemo con le forme di protesta”.
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