Ci sono casellanti che guadagnano il doppio dei professori di Liceo! A denunciarlo è il sindacato ORSA trasporti. Questo avviene, spiega il responsabile confederale per la Sicilia di questa organizzazione sindacale, Giuseppe ‘Pino’ Prestigiacomo, perché, dal 2011, i precari storici (circa 160 lavoratori) sono stati tagliati fuori strumentalmente dal fronte sindacale (la triplice) interno al CAS, in un gioco spregiudicato al tesseramento dei lavoratori e alla spartizione di un pauroso monte ore di straordinario (ad oggi oltre un milione di euro di spesa annua)
Chi pensava che il Governo regionale di Nello Musumeci avrebbe messo un po’ di ordine nella gestione del CAS, sigla che sta per Consorzio Autostrade Siciliane, almeno per ciò che riguarda le condizioni generali e di sicurezza di alcune autostrade dell’Isola e la non meno importante questione del personale (secondo l’equazione: personale = servizio all’utenza) si è sbagliato. Perché la gestione dei cosiddetti “esattori” – cioè di coloro i quali fanno pagare i pedaggi agli automobilisti – come denuncia il responsabile confederale per la Sicilia dell’Organizzazione Sindacati Autonomi di base (ORSA) del settore Trasporti, Giuseppe ‘Pino’ Prestigiacomo, è un po’ allucinante!
“Il presidente Musumeci, in campagna elettorale, si era impegnato ad affrontare e risolvere la vertenza di circa 160 lavoratori precari del CAS. Invece, fino ad oggi, a parte le nomine dei vertici, non ha fatto nulla, oltre a negarsi anche ad un civile confronto con i lavoratori tagliati fuori e buttati in mezzo alla strada… anzi sull’autostrada. Così continuano ad andare in scena incredibili ingiustizie”.
In effetti, quello che racconta Prestigiacomo è incredibile. Con la scusa della legge regionale che vieta l’assunzione di personale nelle società controllate dalla Regione al CAS, dal 2011 i precari che lavoravano nei caselli delle autostrade Palermo-Messina e Messina Catania per riscuotere i pedaggi degli automobilisti sono stati sbattuti fuori.
Ma lo capirebbe pure un bambino che il divieto alle assunzioni riguarda – come prescrive la legge – tutti gli enti che prendono i soldini dal Bilancio della Regione, costituito dalle tasse e dalle imposte dei contribuenti, e non il CAS che dal Bilancio regionale non prende niente (e per logica conseguenza non è soggetto a tale vincolo).
Tra le tante follie della Regione siciliana – il CAS è un Consorzio autostradale del quale la Regione detiene la quota maggiore del fondo di dotazione (COME POTETE LEGGERE QUI) – ci sono anche i casellanti-Paperoni…
Per la cronaca, il CAS gestisce le autostrade Palermo-Messina. Messina-Catania e la Siracusa-Gela (ancora in corso di realizzazione).
L’aspetto che rende grottesca questa storia è che le autostrade Palermo-Messina e Messina-Catania sono gestite malissimo (al pari, del resto, delle autostrade e delle strade a scorrimento veloce gestite dall’ANAS). A fronte di ciò, che un casellante di due autostrade – che sotto il profilo della manutenzione e della sicurezza lasciano molto, ma molto a desiderare – possa arrivare a guadagnare cifre esorbitanti è grottesco.
Alcuni dati:
Multa di otto milioni di euro del 2010 e quella più recente di oltre un milione del 2016.
Compensi per lavoro straordinario annuo per € 1.089.717,67
Un totale di € 19.989.717,67 (spesa annua per il personale) che diviso il numero totale dei dipendenti (343 unità) viene a significare una media stipendiale, compresa la tredicesima mensilità, di circa 4 mila e 500 euro mensili a persona.
Ci sono i casellanti del Consorzio Autostrade Siciliane che lavorano senza potersi riposare dalla normale turnazione e senza poter usufruire delle ferie; questo per effetto del presunto blocco delle assunzioni (legge regionale n.11 del 2010 ) che ha determinato nel CAS l’impossibilità di poter procedere alle assunzioni del personale trimestrale di esazione per la normale gestione dell’Ente.
Per altro, sussistendo una disposizione regionale, in base alla quale i costi degli Enti siciliani debbono essere contenuti, tale blocco delle assunzioni al CAS ha violato la disposizione, in quanto ha fatto lievitare il costo del personale per gli straordinari pagati in misura esorbitante (quando la legge prevede un tetto invalicabile) ed anche altre leggi sull’orario di lavoro, che tutelano la salute del lavoratore (violazioni sanzionate dall’I.T.L. di Messina).
Dal punto di vista dell’efficienza del servizio, esiste tutta una serie di problematiche che vanno dalla mancato presidio di talune stazioni di pedaggio (totale o parziale rispetto ai 3 turni) e quindi mancata assistenza all’utenza (sanzionata dal Ministero MIT), fenomeno delle code nelle stazioni maggiormente trafficate.
Nelle appena passate festività Pasquali il neo Direttore Generale, Leonardo Santoro ringrazia – nell’articolo fatto pubblicare a cura del CAS – l’utenza che nei giorni festivi ha scelto di usare le Autostrade siciliane per i propri spostamenti.
Ma cosa potrebbero rispondere i poveri utenti che si sono ritrovati imbottigliati in chilometri di code nelle stazioni d’uscita? Si cerca di far passare per normale quello che normale non può mai essere considerato…
Ma si sa, nella nostra regione tutto può essere visto con un’ottica diversa. Gradirebbe il signor Direttore Generale ricevere i ringraziamenti dell’utenza?
Detto questo, come si fa a dare torto al sindacato ORSA trasporti della Sicilia? E’ normale che un casellante possa guadagnare il doppio di un professore di Liceo a fine carriera? E più di un medico ospedaliero con oltre 15 anni di servizio che fa i turni di notte e che ha la responsabilità delle salute di tanti cittadini? E tutto questo non facendo lavorare i precari storici. Ma si può?
Su questo tema l’ORSA trasporti della Sicilia è intenzionata a dare battaglia. In un comunicato indirizzato ai vertici del Consorzio Autostradale si legge:
“La scrivente O.S. in riferimento alla precedente richiesta del 26/03/2018 rimasta inevasa, rinnova al Signor Direttore Generale del Consorzio Autostrade Siciliane dott. Leonardo Santoro, la richiesta di incontro urgente per aggiornamenti sullo stato di avanzamento e sulla tempistica del bando di gara relativo al reclutamento del personale di esazione tramite agenzia di somministrazione lavoro”.
Insomma, l’ORSA torna a chiedere ai ‘capi’ del CAS di far lavorare i 160 precari storici; non si trattano così questi lavoratori che per anni hanno servito l’Ente, non si tratta così nessun tipo di lavoratore.
“Si ritiene utile ripercorrere brevemente le procedure fin qui attuate per il tentativo di risoluzione della vertenza specificata in oggetto – si legge sempre nel comunicato che porta le firme di Giuseppe ‘Pino’ Prestigiacomo, Mariano Massaro e Pietro Garozzo -. In data 15 novembre 2017, presso i locali dell’I.T.L. di Messina, si è tenuta una riunione – tavolo tecnico – presieduta dal Direttore Gaetano Sciacca alla presenza della scrivente Organizzazione Sindacale e dei funzionari del CAS, Dott. Caminiti Antonino, Sig. Lanteri Antonio e Sig. Branca Amedeo, ove si è concordato tra le parti di dare seguito al reclutamento del personale di esazione tramite agenzia di somministrazione lavoro, quale unico strumento possibile per superare il presunto blocco delle assunzioni imposto dalla legge Regionale n.11 del 2010″.
“Tale reclutamento – prosegue il comunicato – si rende necessario anche per sopperire alla cronica carenza di personale e per il godimento di oltre 72.000 ore di ferie non godute del personale di ruolo”.
Così apprendiamo pure che chi lavora al CAS – supponiamo con riferimento al personale dei caselli – non ha goduto 72 mila ore di ferie: ma in compenso …
“Per la procedura di assunzione e per l’importo destinato all’uopo (somma recuperata a oggi circa 1.800.000 euro) si è specificata la necessità della pubblicazione di un bando di carattere europeo – conclude il comunicato -. Si allega alla presente il verbale I.T.L. del 15 novembre del 2017 sopra specificato. In attesa di riscontro questa O.S. porge distinti saluti e augura a tutta l’amministrazione e ai dipendenti del C.A.S. un proficuo lavoro”.
Sì, un proficuo lavoro, soprattutto nei caselli dove si lavora con lo straordinario fuori e oltre ogni regola .
P.s.
Questo blog si batte per non far confluire il CAS nell’ANAS (ANAS che poi dovrebbe essere inglobato dalle Ferrovie). Però il presidente della Regione, Musumeci, e l’assessore alle Infrastrutture, Marco Falcone, dovrebbero intervenire per fare chiarezza.
Foto tratta da messinaora.it
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