E soprattutto quando, assessore Roberto Lagalla, comincerà a fare sul serio? Invece di girare attorno al nulla mescolato col niente perché non applica la normativa che esiste? O dobbiamo ancora andare avanti con l’attribuzione di punteggi fantasiosi e con i bandi farlocchi?
Ci è giunta notizia di una convocazione da parte dell’assessore regionale, Roberto Lagalla, per il prossimo 9 aprile, di una riunione. Tema: ipotesi di accordo per l’occupazione nel settore della Formazione Professionale. A questo ennesimo “tavolo delle chiacchiere” sono stati invitati i rappresentanti sindacali dalla firma facile: CGIL, CISL, UIL e SNALS, più gli esponenti di altre organizzazioni sindacali non firmatarie e associazioni alcune di lavoratori.
Certamente dopo la pubblicazione del neonato Avviso 2/2018 e la proroga del questionario conoscitivo, sembrerebbe che l’assessore Lagalla si sia finalmente interessato alla collocazione e alla tutela dei lavoratori, uno dei leitmotiv della campagna elettorale del governatore, Nello Musumeci, che, però, alla data odierna si è rivelato soltanto fumo negli occhi per tutti gli speranzosi (ex) lavoratori che, massacrati dal PD di Rosario Crocetta e ca ‘compagni’ vari, si erano illusi di poter cambiare spartito votando Musumeci e la sua coalizione.
Sicuramente, nel pieno spirito del gentlemen’s agreement più volte evocato dall’assessore Lagalla, si tenterà di produrre un accordo condiviso tra le parti che possa consentire la reimmissione in servizio del maggior numero di operatori che, dopo tre anni di fermo, si trovano a “leccare la sarda”. Ma a cosa serviranno questi incontri?
Probabilmente a nulla, specie se analizziamo cosa è avvenuto negli ultimi anni dove gli Enti, in particolare quelli “acerbi”, hanno fatto e disfatto a loro piacimento. Ci riferiamo, chiaramente, al reperimento delle risorse umane da “eventualmente” utilizzare all’interno dei percorsi formativi. Si è assistito, come già affrontato in tanti articoli, alle più variegate e fantasiose attribuzioni di punteggi attraverso dei bandi farlocchi nel rispetto della migliore commedia della trilogia scarpettiana.
Ci chiediamo: a cosa servono questi accordi visto che esiste e vige una normativa? Sono forse un modo per aggirare la stessa normativa? L’assessore Lagalla e i suoi collaboratori pensano di essere bravi?
Non per essere come al nostro solito maliziosi, ma noi ci rifiutiamo di credere che l’accordo sia già bello e confezionato. Abbiamo il dubbio che questa pantomima serva all’assessore e ai suoi legulei per poter trascrivere sulla lavagna i buoni e i cattivi…
Vale la pena di ricordare che in questa partita si gioca con la vita lavorativa di migliaia di (ex) lavoratori che sono stufi e stanchi di essere presi in giro!
Ci auguriamo, almeno per una volta, che vengano applicate le norme e le leggi che regolamentano il settore e che l’amministrazione regionale imponga un metodo unico, chiaro e oggettivo per la ricerca del personale, attingendo dall’Albo regionale degli operatori con un rapporto di lavoro regolamentato dal vigente CCNL di categoria.
Comportamenti difformi da parte degli Enti gestori “furbetti” dovranno essere sanzionati con immediati interventi di controllo nel rispetto della normativa e delle regole dell’accreditamento, come si è sempre impegnato a fare il dirigente generale del settore, Gianni Silvia.
Quindi, carissimo assessore Lagalla, i mezzi esistono ed a nulla dovrebbero valere i capricci delle bimbe viziate che possono battere i piedi e frignare a casa loro; le attività formative possono essere svolte con risorse proprie, impiegando chi più gli aggrada, ma non attingendo a finanziamenti pubblici.
Tutto il resto è soltanto un gioco delle parti e un continuo perdere tempo.
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