IRCAC e CRIAS: botta e risposta tra Governo regionale e grillini dell’Ars

31 marzo 2018

Non si placa la polemica sul futuro dei due enti creditizi regionali. Detto questo, a noi la replica di Palazzo d’Orleans al Movimento 5 Stelle non ci convince proprio. Il Governo dice di essere obbligato a rispettare il decreto 118. E come mai, invece, lo stesso Governo regionale si sta mettendo sotto i piedi la legge sul cosiddetto Bilancio consolidato?  

Prosegue senza sosta la polemica tra il Governo regionale di Nello Musumeci e il gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle sul futuro di IRCAC e CRIAS (NE ABBIAMO PARLATO GIA’ QUI).

I grillini sostengono che i due istituti di credito della regione sono stati bloccati dal Governo in vista della fusione con l’IRFIS. Palazzo d’Orleans, sede del Governo della Sicilia, replica così:

“Nessun blocco del credito alle imprese per CRIAS e IRCAC. L’inserimento dei fondi gestiti dai due enti nell’applicazione del decreto legislativo 118 sull’armonizzazione contabile discende, direttamente, dall’ordinamento statale e dai vincoli sul consolidamento di bilancio. La Giunta regionale ha già spostato al 31 dicembre 2018 gli adempimenti per i due istituti che potranno, quindi, erogare i finanziamenti alle imprese senza alcun impedimento. Va pertanto respinta ogni speculazione politica sui ritardi di strutture che, comunque, debbono adeguarsi alla legge. Semmai questa circostanza rende ancora più necessaria l’urgenza di una riforma di CRIAS e IRCAC alla quale questo governo ha già messo mano”.

“Nessuna speculazione politica su IRCAC e CRIAS – è la controreplica dei grillini dell’Ars per bocca del parlamentare, Giancarlo Cancelleri – ma solo reale e sentita preoccupazione per la sorte delle imprese artigiane, commerciali e delle società cooperative. Per Musumeci sarebbe tutto a posto? A noi non risulta, anzi da quel che sappiamo sarebbero a rischio da aprile pure gli stipendi dei 73 dipendenti della CRIAS, che si reggeva con gli introiti provenienti dall’istruzione delle pratiche”.

“A questo punto – conclude Cancelleri – visto che non crediamo ad una sola parola di quello che dice Musumeci, chiederemo l’audizione in commissione dei due direttori. In questi casi la verità sta solo nelle carte scritte e se il governo vuole smentirci farebbe bene a tirarle fuori”.

P.s.

Una domanda al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore all’Economia, Gaetano Armao.

La preoccupazione in ordine all’applicazione del decreto n. 118 del 2011 è corretta. Ma come mai la stessa preoccupazione non riguarda il cosiddetto Bilancio consolidato? 

Fateci capire: IRCAC e CRIAS debbono sottostare al decreto 118, mentre oltre 150 tra enti e società regionali possono non presentare i propri bilanci, gabbando la legge sul Bilancio consolidato? 

Come funziona la vostra idea del rispetto della legge? A convenienza?

Se fosse operativo l’Ufficio del commissario dello Stato, il Bilancio consolidato della Regione con i bilanci di sole 5 società su circa 160 tra società ed enti non verrebbe mai accettato. 

Il centrosinistra ha voluto lo stop al commissario dello Stato per ‘aggiustare’ a piacimento le leggi. Notiamo con piacere che il Governo di centrodestra ne sta, a propria volta, approfittando…  

g.a. 

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