L’ex parlamentare regionale del Partito Democratico, Concetta Raia, molto critica verso Matteo Renzi e verso la gestione del partito in Sicilia, ricorda al deputato nazionale, Davide Faraone e al deputato regionale, Antonello Cracolici, di essere stati tra i responsabili del disastro politico ed elettorale della sinistra siciliana. E li invita a farsi da parte
Non è mai stata tenera con la gestione del PD da parte di Matteo Renzi. Anzi, se proprio la dobbiamo dire tutta, da parlamentare regionale, nella passata legislatura, Concetta Raia ha spesso criticato le scelte politiche della segreteria nazionale del suo partito. E anche la gestione del PD siciliano (LEGGERE GLI ARTICOLI ALLEGATI IN CALCE).
Mentre lei criticava la gestione renziana, Davide Faraone, rieletto parlamentare nazionale del PD grazie alla quota proporzionale, era il leader dei renziani siciliani; mentre Antonello Cracolici, ex assessore regionale all’Agricoltura, poco prima del referendum sulle riforme costituzionali volute da Renzi del 4 dicembre 2016 passava, armi e bagagli, con il segretario nazionale del PD.
E oggi? Di loro parla in un posto sulla propria pagina facebook Cncetta Raia:
“È divertente – scrive – leggere stamane dalle pagine di Live Sicilia come due protagonisti della disfatta elettorale del PD siciliano continuano a commentare senza mai chiedere scusa per gli errori commessi in questi anni. L’uno (Cracolici) si meraviglia come questo partito abbia nel tempo potuto perdere l’identità e la propria gente. Vorrei ricordare che lui è stato uno di quelli che non ha levato neanche una critica al partito ascensore o autobus negli anni in cui questo avveniva (questa fase inizia nel 2014/2015), anzi quasi alla fine della fase renziana ha condiviso quel progetto politico pensando che fosse il futuro indiscusso e spiegando a tanti di noi che il renzismo si poteva cambiare”.
“L’altro (Faraone ) – scrive sempre l’ex parlamentare – ha combinato un casino assoluto dentro e fuori il PD; vorrei chiedergli una cosa: ma quando l’incucio per l’elezione di Micciche (Gianfranco Miccichè eletto presidente dell’Ars con i voti di una parte del gruppo parlamentare del PD ndr) lo hanno fatto alcuni deputati del PD siciliano, per scambiarsi postazioni politiche, andava bene? Oppure quando con tenacia si è perseguito l’accordo con i berlusconiani, vorrei chiedere: quella strategia politica ha fatto crescere il PD in termini di consensi elettorali?”.
Insomma, Concetta Raia coglie in castagna Cracolici e Faraone che, dopo essere stati tra i protagonisti dello sfascio del PD siciliano, fanno i ‘filosofi’, come se loro non avessero responsabilità. Faraone, addirittura, rimprovera ai grillini di inciuciarsi con Berlusconi, quando era a tutti noto che Renzi, proprio in occasione delle elezioni politiche del 4 marzo scorso, aveva ‘chuso’
“Consiglieri a tutti un bagno di umiltà dicendo che in questi anni abbiamo/ avete fatto errori politici assurdi che hanno diviso il centro sinistra, che ha fatto perdere l’identità al PD, in quanto si è perseguito un trasformismo oltre ogni limite, che di fatto la politica del NON ASCOLTO del malessere che si levava dal Paese (ricordo a me stessa la Buona scuola, il Job Act, le mille facce della povertà a cui non abbiamo saputo dare risposte, la mancanza di lavoro per i giovani e per quelli che hanno perso il lavoro, il continuo disprezzo per le parti sociali, e via dicendo) ha allontanato tantissimi nostri elettori”.
Poi l’invito:
“Facciamo una cosa: chi ha commesso errori politici si faccia di lato come nelle migliori democrazie, non pretenda di dettare il nuovo corso del PD, dia semplicemente un contributo per la ripartenza senza pretendere nulla. Un po’ di generosità in politica a volte serve. Sono convinta altresì che i temi posti in queste settimane da tanti di noi di riprendere un cammino ricostruendo un PD inclusivo e anche un centrosinistra moderno e riformista sia alquanto urgente e indispensabile. Non lasciamo che in questo Paese la presenza della sinistra sparisca dallo scenario politico! Io credo che c’è la possiamo fare, ma il lavoro che ci attende è enorme perché dal 4 marzo è iniziata la nostra attraversata nel deserto…”.
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