Ma secondo voi Vittorio Sgarbi l’ha capito che è l’assessore ai Beni culturali della Sicilia? Ce lo chiediamo perché prima ha cercato di portare fuori dalla nostra Isola il ‘Satiro’ di Mazara del Vallo e, adesso, ci sta provando con la Dea di Morgantina. Ma perché non se ne torna da dov’è venuto?
Però è veramente intelligente, l’assessore regionale ai Beni culturali, Vittorio Sgarbi. E’ nato a Ferrara, però certe volte ragiona come un torinese ai tempi della ‘presunta’ unificazione italiana sotto l’egida di casa Savoia.
Dopo le guerre e gli intrighi che avevano segnato quella che lo scrittore Carlo Alianello definiva “La conquista del Sud”, la più scalcagnata delle monarchie europee, a proposito del Meridione, diceva che era infestato da “briganti”.
Peccato che i briganti, nella grande maggioranza dei casi, erano i giovani del Sud che si rifiutavano – e Iddio solo sa quanto avevano ragione – di andare a servire l’esercito Sabaudo (gli altri briganti, per la cronaca, erano coloro i quali si rifiutavano di far parte dell’Italia: e non avevano meno ragione dei giovani meridionali: anzi…).
Le condizioni per la rivolta le creava casa Savoia, derubando sistematicamente il Sud (alla Sicilia, tanto per gradire, vietò di coltivare il riso, che doveva diventare prerogativa del Nord) e costringendo i giovani del Mezzogiorno a darsi alla macchia per evitare di servire per l’esercito piemontese, o a emigrare.
La stessa cosa, anche se su un altro versante, sembra fare oggi Vittorio Sgarbi. Che sembra essersi fissato con la Dea di Morgantina, custodita nel museo di Aidone, in provincia di Enna.
Sgarbi ha deciso che la Dea di Morgantina (che alle spalle ha già una storia molto tribolata: trafugata dalla Sicilia alla fine degli anni ’80 del secolo passato e poi restituita alla Sicilia dopo una lunga trattativa) deve essere portata prima a Palermo e poi a Roma. Da ottobre di quest’anno a febbraio del prossimo anno. E c’è anche la motivazione: lì, ad Aidone, arrivano pochi turisti. Quindi…
All’assessore Sgarbi sfugge che i pochi turisti che arrivano ad Aidone sono il frutto di una viabilità che definire disastrosa è poco. E perché la viabilità è un disastro? Semplice: perché il Governo nazionale ha fatto praticamente fallire le Province siciliane che hanno la competenza sulla viabilità secondaria.
Non sappiamo se cogliete il ragionamento dell’assessore Sgarbi: Roma toglie alla Sicilia i fondi per la viabilità secondaria; arrivare ad Aidone diventa difficile; la presenza dei visitatori diminuisce perché, oltre alla carente viabilità, da quelle parti c’è anche povertà; e così, nella testa di Sgarbi, la Dea di Morgantina dovrebbe finire a Roma!
Invece di sistemare la viabilità del centro della Sicilia, invece di investire su questo angolo dell’Ennese – che peraltro è molto bello – per mettere i visitatori nelle condizioni di visitare il museo di Aidone con facilità, creando i presupposti per uno sviluppo della zona imperniata sul turismo, sulla cultura e sull’agricoltura, l’assessore Sgarbi vuole fare l’esatto contrario: togliere da Aidone la Dea di Morgantina e condannare al sottosviluppo economico questo angolo della Sicilia.
Una proposta simile l’ha fatta anche a Mazara del Vallo: da lì avrebbe voluto prendere il Satiro per portarlo in giro per l’universo mondo. Ma il sindaco di questa città, Nicola Cristaldi, l’ha letteralmente ‘assicutato’ (ha detto no con fermezza, per i non siciliani).
Ciò posto, una domanda al presidente della Regione, Nello Musumeci la dobbiamo porre: presidente, ma ‘st’assessore ai Beni culturali dove l’ha trovato, nei detersivi della Mira Lanza? Era un premio? Una sorpresa a tipo uovo di Pasqua?
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