Muos, la Procura di Caltagirone chiede la confisca e l’arresto degli imputati

7 febbraio 2018

Imputati sono l’ex dirigente dell’assessorato all’Ambiente, Giovanni Arnone, e alcuni imprenditori. Sono accusati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale

La confisca dell’impianto e un anno di arresto dei principali imputati: è la richiesta del procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, nel processo- con rito abbreviato-  che vede imputati un dirigente della Regione siciliana e tre imprenditori. Sono accusati di abusivismo edilizio e violazione della legge ambientale per la costruzione del Muos, il sistema di telecomunicazione militare Usa, a Niscemi, nel Nisseno.

A dare la notizia è l’ Ansa. Imputati sono l’ex dirigente dell’assessorato all’Ambiente Giovanni Arnone, il presidente della “Gemmo Spa” Mauro Gemmo, e i titolari di due imprese di subappalti: Concetta Valenti e Carmelo Puglisi.

Ma non sono gli unici. Come ricorda l’Ansa  “sono a processo, col rito ordinario, davanti a un altro Tribunale monocratico di Caltagirone, altri tre imputati: Adriana Parisi, della “Lageco”, una delle società dell’Ati ‘Team Muos Niscemi’ vincitrice della gara del 26 aprile 2007, il direttore dei lavori Giuseppe Leonardi, e l’imprenditrice Maria Rita Condorello della “Cr Impianti”. La prima udienza del processo, prevista per oggi, è stata rinviata al prossimo 4 aprile. Secondo l’accusa avrebbero realizzato l’impianto “senza la prescritta autorizzazione, assunta legittimamente o in difformità da essa”.

 

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