Il nostro Paese non si smentisce mai. Ufficialmente l’Italia era contro il rinnovo per cinque anni dell’uso del glifosato nell’Unione Europea. Rinnovo che è passato lo stesso per volere della Germania. Sei Paesi europei hanno scritto alla Commissione Europea per chiedere un’alternativa a questo erbicida. Ma l’Italia si è defilata…
Sempre coerente l’Italia. Il riferimento, in questo caso, è al Governo Gentiloni e, per la precisione, al Ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina. Ufficialmente il nostro Paese è contro il glifosato. Anzi, ha votato contro il rinnovo, per altri cinque anni, del glifosato nell’Unione Europea. Così ha voluto la Germania, che in Europa detta legge.
Ed è anche logico, visto che la multinazionale tedesca Bayer, ormai, è tutta una cosa con la multinazionale americana che ha prodotto e diffuso questo erbicida nell’universo mondo: la Monsanto (come potete leggere qui).
Alcuni Paesi europei, coerentemente con il “No” al glifosato che hanno espresso, hanno chiesto alla Commissione Europea di trovare un’alternativa al glifosato. Sono Francia, Belgio, Grecia, Lussemburgo, Malta e Slovenia. E l’Italia? E l’Italia è l’Italia…
Non dobbiamo dimenticare che il nostro è il Paese che, sulla carta, ha bandito il glifosato eventualmente presente nel grano. Peccato, però, che non esistono controlli sulle navi cariche di grano duro che arrivano in Italia!
A proposito del ‘coraggio’ dimostrato dal Governo italiano sul glifosato leggiamo un articolo su sito di GranoSalus nel quale si parla della lettera inviata dai citati sei Paesi all’esecutivo dell’Unione:
“Nella lettera pubblicata su Euroactive.com (che potete leggere qui) i ministri dell’Agricoltura o dell’Ambiente hanno espresso preoccupazione per la salute derivante dall’uso di glifosato. I sei governi chiedono a Bruxelles di aprire la strada alla preparazione di ‘un piano di uscita’ dal glifosato sostenendo i produttori. Gli Stati membri hanno affermato che la Commissione dovrebbe effettuare uno studio sulle alternative (chimiche, meccaniche o biologiche) ai principali usi agricoli del glifosato”.
Perché l’Italia non ha aderito a questa richiesta? Forse,come si chiede GranoSalus, “c’è di mezzo lo zampino della Germania?”.
“Il grande assente in questa battaglia – prosegue GranoSalus – è quindi il governo italiano e il ministro delle Politiche agricole, Martina, che fa due passi avanti e uno indietro. Perché? Un’assenza davvero difficile da comprendere! E’ come se l’Italia avesse fatto due passi avanti e uno indietro”.
E ancora:
“Il nostro governo non può rimanere indifferente, o defilarsi come ha fatto la Germania, dopo le migliaia di firme raccolte attraverso una iniziativa dei cittadini europei, a cui anche GranoSalus ha dato sostegno con una propria raccolta di firme online. Facciamo dunque appello a Martina affinché sottoscriva quella richiesta e non si faccia condizionare dalle sirene della Germania”.
QUI PER ESTESO L’ARTICOLO DI GRANOSALUS
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