Il Governo regionale, bontà sua, ha trovato i 20 milioni di euro che, a chiusura della passata legislatura, erano stati scippati al cosiddetto Obbligo formativo (corsi destinati ai giovani che hanno abbandonato la scuola dell’obbligo). Un primo segnale incoraggiante. Anche se si attende la risposta sui corsi ordinari
I ‘galantuomini’della passata legislatura (il riferimento è ai parlamentari della vecchia Assemblea regionale siciliana) hanno scippato al cosiddetto Obbligo formativo (OIF) poco meno di 20. I ‘piccioli’ servivano alla campagna elettorale: così la ‘grande politica’ siciliana ha tolto i fondi con i quali si finanziano i corsi per i giovani che hanno abbandonato la scuola dell’obbligo. Una grande ‘genialata’.
Ora un provvedimento dell’assessore regionale alla Formazione professionale, Roberto Lagalla, restituisce il ‘maltolto’ a questo disastrato settore della pubblica amministrazione siciliana.
“E’ stato approvato l’Avviso pubblico n.1/2018 per la realizzazione dei percorsi formativi di istruzione e formazione professionale, sostitutivi dell’obbligo scolastico, per l’anno 2017-2018 – si legge nel comunicato dell’assessore Lagalla -. Il bando, che sarà pubblicato a breve nella Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, sostiene l’attuazione e il finanziamento dei corsi di prima, seconda, terza e quarta annualità”.
“Con un intervento regionale di 20 milioni di euro – prosegue il comunicato – saranno coinvolti oltre 5.000 giovani di età compresa tra 18 e i 24 anni, che intendano conseguire un titolo professionale in grado di aumentarne le prospettive occupazionali. Il bando rappresenta, in particolare, uno strumento per combattere la dispersione e l’abbandono scolastico, sia in termini preventivi che di recupero”.
“E’ un primo passo utile a restituire continuità al sistema della formazione professionale in obbligo scolastico – dichiara Lagalla – attraverso un graduale processo di rinnovamento e miglioramento della qualità dell’offerta formativa. L’obiettivo di questo bando sarà quello di agevolare l’inserimento lavorativo dei giovani, con particolare attenzione ai soggetti svantaggiati, con una proposta didattica e formativa conformata sulle specifiche esigenze, da realizzare con ampio ricorso al tirocinio in impresa, finalizzando quest’ultimo all’acquisizione di competenze che facilitino il successivo inserimento occupazionale”.
Ricordiamo che i corsi per l’Obbligo formativo erano stati finanziati con fondi regionali. Che, in buona parte, come già ricordato, sono stati scippati a questo particolare comparto della Formazione professionale siciliana poco prima del voto per le elezioni regionali.
Ora vengono ripristinati a valere sui fondi PAC, risorse finanziarie che la Sicilia non ha utilizzato negli anni passati (fondi europei e fondi nazionali) che sono stati riprogrammati e restituiti in parte alla nostra Regione (l’altra parte dei fondi che il Mezzogiorno non riesce a spendere vengono dirottati nel Centro Nord Italia a titolo di ‘pizzo’ del Sud a sostegno del Centro Nord…).
Di fatto, l’assessore Lagalla ha finanziato il completamento dei corsi OIF della passata legislatura.
E dei corsi di Formazione professionale ordinari quando se ne parlerà? A parte la ‘coda’ dell’Avviso 20 del 2011, tutt’e cinque anni del Governo regionale di Rosario Crocetta sono passati senza Formazione professionale per le centinaia di migliaia di giovani siciliani disoccupati.
Anche grazie a questa scelta del passato Governo regionale di centrosinistra la Sicilia, oggi, è ultima in tutto (soprattutto nell’occupazione).
la ripresa della Formazione professionale in Sicilia è ora nelle mani del centrodestra. Che faranno questi ultimi? Continueranno a distruggere il settore, come ha fatto nella passata legislatura il Governo di centrosinistra? O il settore ripartirà, magari con un bando a Catalogo e voucher (COME POTETE LEGGERE QUI)?
Il fatto che il Governo abbia trovato i soldi per far ripartire l’OIF è comunque un buon segnale.
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