Il Presidente della Regione annuncia un bando per traferire altrove i rifiuti via nave. Intanto, deputati e politicanti di lungo scorso si scoprono sensibili al tema… Pungente il commento di Claudio Fava che rimprovera al governatore di non avere citato il ruolo dei privati…
Come vi avevamo anticipato ieri- e d’altronde non c’erano alternative, il piano del Presidente, Nello Musumeci, per affrontare “la gravissima situazione dei rifiuti in Sicilia” è di trasportarli fuori dalla nostra regione:
“Faremo un bando per la realizzazione di accordi triennali in ambito nazionale ed europeo per il trasferimento della metà dei rifiuti destinati in discarica utilizzando i porti di Palermo, Catania, Messina e Augusta. Questo- ha detto il governatore in conferenza stampa- per scongiurare la saturazione delle discariche e realizzare nel contempo l’impiantistica necessaria per la raccolta differenziata e il post trattamento. Non siamo sulla penisola e non possiamo far partire i camion, dobbiamo muoverci per forza via mare, verso Francia o Germania, ma non tutte le navi sono attrezzate”.
Come detto, considerando che le discariche sono sature, è l’unica soluzione per superare, almeno momentaneamente, quella che lo stesso Musumeci definisce un’emergenza strutturata: “Parlare di emergenza di fronte ad un problema che si trascina da vent’anni è fare un torto alla lingua italiana. Preferisco usare un ossimoro, un’emergenza strutturata”.
La situazione più grave, e anche questo è noto, riguarda Bellolampo: “Il primo problema sul fronte dei rifiuti è rappresentato dalla discarica di Bellolampo. E’ questa la scadenza più preoccupante. Siamo a un punto di non ritorno: fra un mese, se nulla cambia, buona parte della Sicilia occidentale non avrà più dove scaricare i rifiuti”.
E ancora: “In Campania- ha raccontato Musumeci- è successo quello che in Sicilia non è mai successo: di fronte alle inadempienze dei Comuni, il commissario Bertolaso provvedeva allo scioglimento dei Consigli comunali. Chiederò la dichiarazione dello stato di emergenza ambientale limitatamente alla discarica di Bellolampo e all’intervento sui comuni inadempienti. Dobbiamo fare spazio nella vasca 6 per qualche migliaio di tonnellate e procedere con la realizzazione della vasca 7. Secondo le norme ordinarie ci vorrebbero diversi mesi – ha concluso – ma con i poteri straordinari i tempi potrebbero essere accorciati”.
Fin qui la cronaca dell’intervento di Musumeci. Da aggiungere l’improvviso risveglio di molti esponenti politici che nella precedente legislatura hanno taciuto e che oggi riscoprono una sensibilità sul tema. E’ il caso, ad esempio, di Giuseppe Lupo, deputato PD: “Musumeci fotografa l’emergenza che è sotto gli occhi di tutti ma non fa proposte convincenti e credibili: critica la gestione emergenziale del settore dei rifiuti in Sicilia e la richiesta di poteri speciali dei presidenti della Regione degli ultimi vent’anni ma, contraddicendosi, come soluzione indica proprio lo stato di emergenza”. Chiediamo a Lupo di raccontare ai siciliani cosa ha fatto finora il suo partito per risolvere la questione. Ad occhio e croce ha solo contribuito ad aggravarla. In certi casi il silenzio è d’oro.
Più articolato e pungente il commento di Claudio Fava: “Tra le molte lamentazioni rivolte al passato dal presidente Musumeci non leggo una sola parola di verità sui privati che hanno monopolizzato e gestito per interposte persone (Crocetta più Lumia) il business milionario dello smaltimento dei rifiuti in Sicilia. Non leggo una sola parola sulle centinaia di stazioni appaltanti nei comuni siciliani che hanno concesso, senza gara, l’appalto sulla raccolta dei rifiuti a imprese di prestanome legati alla mafia. Se si pensa di risolvere tutto con i termovalorizzatori senza la forza di recidere i legami d’affare con la criminalita’ organizzata, siamo sempre all’anno zero!”.
In realtà di termovalorizzatori per ora non si parlerà. Ma il riferimento al ruolo dei privati è tranchant.
Giampiero Trizzino del M5S, che nella passata legislatura non ci pare abbia brillato in quanto a determinazione su temi come questo e altro, paragona Musumeci a Crocetta: “Se non fosse che non si somigliano per niente, sembrerebbe di vedere la stessa persona della scorsa legislatura al Governo delle Regione. ‘Stato di emergenza’ gridava Crocetta cinque anni fa, ‘stato di emergenza’ grida adesso Musumeci ‘colpiremo i Comuni che non differenziano’ minacciava Crocetta, ‘colpiremo i Comuni che non differenziano’, minaccia oggi Musumeci”.
“La strada per la risoluzione del problema dei rifiuti – conclude il deputato cinquetelle – e’ tracciata: aprire gli impianti di compostaggio, molti dei quali pronti ad essere messi in esercizio, e attuare una politica di incentivi per chi investe nelle piattaforme di recupero. Le discariche devono diventare un ricordo”.
Su Bellolampo interviene Giusto Catania che scarica sulla Regione tutte le responsabilità: “Finalmente la Regione Siciliana si è accorta che la saturazione della sesta vasca della discarica di Bellolampo non è un problema esclusivo della città di Palermo” afferma il consigliere comunale e capogruppo di Sinistra Comune. “Palermo in questi anni, per scelta della Regione – aggiunge -, si è fatta carico delle difficoltà di numerosi comuni della Sicilia, dimostrando senso di responsabilità nell’affrontare la crisi. A Bellolampo sono stati conferiti rifiuti provenienti da decine di comuni siciliani. Oggi è da considerare positivamente ogni opzione che contribuisca ad accelerare le procedure per l’ampliamento della discarica e per evitare l’acuirsi dell’emergenza – conclude Catania – tuttavia rimangono irrisolti alcuni nodi: abbiamo la necessità a Palermo di ampliare i numeri della raccolta differenziata”.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.
Qui sotto la nostra critica alla scelta di Musumeci di optare per la gestione in emergenza:
Crisi dei rifiuti: presidente Musumeci, se c’è una cosa che non serve è la gestione in ‘emergenza’…
Qui, invece, l’articolo in cui ricostruiamo fatti e misfatti degli ultimi governi sul tema dei rifiuti:
Rifiuti: ecco come i ‘capi’ del centrodestra hanno provato a ‘incaprettare’ politicamente Figuccia
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