Lucia Pinsone: “Una denuncia al Tar per sospendere le elezioni”

11 ottobre 2017

Lo annuncia all’ITALPRESS la presidente del movimento Vox Populi Voluntas Dei: “Ci sono più di 30 candidati, i cosiddetti impresentabili, tra indagati, condannati e sotto processo che, in base alla legge Severino, non si sarebbero potuti candidare”

“In vista della visita a Palermo della commissione parlamentare Antimafia, a tenere banco nel dibattito sulle elezioni regionali siciliane è ancora il tema delle ‘liste pulite’. Dopo il caso sollevato dall’ITALPRESS sull’errore nei moduli per la presentazione delle candidature, Lucia Pinsone, presidente del movimento Vox Populi Voluntas Dei, ha presentato “una denuncia al Tar per chiedere l’immediata sospensione delle elezioni regionali, dal momento che ci sono più di 30 candidati, i cosiddetti impresentabili, tra indagati, condannati e sotto processo che, in base alla legge Severino, non si sarebbero potuti candidare”. Ad anticiparlo all’agenzia ITALPRESS è  la stessa Pinsone.

“Nei moduli per l’accettazione delle candidature il candidato dovrebbe dichiarare di non trovarsi nelle condizioni di incandidabilita’ prescritte dalla legge Severino. Nella modulistica predisposta dall’Ufficio elettorale regionale (dipartimento Autonomie locali), a proposito delle ipotesi di incandidabilità, non e’ pero’ stata citata la legge (la n.235 del 2012), ma una norma ormai superata (la 55 del ’90, articolo 15, comma 1), abrogata appunto dalla Severino che si applica anche alle regioni a Statuto speciale. Le condizioni di candidabilità previste dalla Severino sono più restrittive rispetto a quelle della vecchia norma. Si tratta di non essere incorsi in alcune tipologie di reati contro la pubblica amministrazione. Come ad esempio: istigazione alla corruzione, abuso d’ufficio, rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio”.

“L’ufficio elettorale, diretto da Margherita Rizza, in una nota, si era difeso spiegando che “il sistema elettorale siciliano e’ disciplinato dalla legge regionale 29 del 20 marzo del 1951, fermi restando i poteri di verifica degli stesso Uffici elettorali della Sicilia sulle cause di incandidabilita’ previsti dalla normativa regionale e nazionale (ndr, la Severino)”. Ecco allora che alcuni partiti, per ovviare alla ‘svista’, il giorno della presentazione delle liste hanno fatto firmare ai candidati un’integrazione aggiuntiva per dichiarare di non avere compiuto alcuni reati previsti dal codice penale. Ma si sarebbero verificate alcune anomalie, a detta della Pinsone. “Un esponente del Pd mi ha detto di aver fatto presentare in Tribunale una dichiarazione aggiuntiva, mentre un rappresentante dell’Udc mi ha spiegato di aver compilato dei modelli corretti che citavano la Severino. Delle due l’una – aggiunge -. Se fosse cosi’, perche’ la nuova modulistica non e’ stata consegnata a tutte le formazioni politiche e solo ad alcune?”, attacca Pinsone che chiedera’ “l’accesso agli atti alla Guardia di finanza per sequestrare il materiale dei Tribunale”.

La Pinsone, ricorda l’ITALPRESS, è candidata con Franco Busalacchi, leader del movimento ‘Noi siciliani’, al momento escluso dalla corsa alla Presidenza, perché è stata contestata la mancata apposizione dei sigilli dell’amministrazione in alcuni moduli di sottoscrizione al listino regionale.

“Abbiamo fatto ricorso, ma anche se verremo riammessi, la partita non mi interessa visto l’errore nei moduli – aggiunge -. Il nostro obiettivo è bloccare le elezioni, perché  sarebbe un partita manipolata fin dall’inizio e significherebbe la morte della democrazia”. E, manda un messaggio alla presidente della commissione Antimafia: “La Bindi escluda dalle liste tutti quei candidati anche solo discutibili”. (ITALPRESS)

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