Emergenza abitativa a Palermo: il flop dell’amministrazione comunale di Leoluca Orlando

2 ottobre 2017

Un post su facebook di Toni Pellicane racconta come, a Palermo, non è stata affrontata l’emergenza abitativa. E’ la storia di un fallimento annunciato iniziato nella primavera del 2012, quando si è insediata l’Amministrazione comunale di Leoluca Orlando. Una sceneggiata alla fine della quale non si è capito che fine ha fatto il milione di euro destinato ai senza casa della città!  

“Circa tre anni fa – scrive Toni Pellicane – la precedente amministrazione Leoluca Orlando creò l’UGEA (Unita’ Gestione Emergenza Abitativa). Ne facevano parte l’ex assessore Luciano Abbonato e l’ex assessora Agnese Ciulla, oltre a dirigenti e funzionari del settore risorse immobiliari e cittadinanza sociale, cioè ne facevano parte gli stessi soggetti dell’amministrazione che avrebbero dovuto occuparsi del problema della casa a Palermo”.

L’UGEA convocò esclusivamente 2 incontri invitando i sindacati e i comitati che si occupano dei senza casa. Non si trattò di incontri interlocutori, né tanto meno di confronto. L’ex assessore Abbonato venne a comunicare quanto l’amministrazione comunale aveva già deciso, cioè, utilizzare i proventi degli alloggi confiscati alla mafia passati nella gestione del Comune”, alloggi che “sino ad allora facevano capo all’immobiliare Strasburgo”.

‘Democratica’ l’amministrazione Orlando, no?

Il Comune decise di destinare un milione di euro al contributo alloggiativo e mezzo milione di euro all’assistenza economica straordinaria.

“Il Comitato di lotta per la casa fece – scrive Pellicane – sin da subito, fece presente che era una scelta sbagliata”. Le famiglie “eventualmente beneficiarie” avevano l’obbligo di trovarsi da sé un proprietario privato disposto ad affittargli un alloggio: cosa, questa, piuttosto difficile.

Pellicane ricorda che il Comitato di lotta per la casa chiese “all’amministrazione comunale di applicare quanto previsto dal regolamento: avrebbe dovuto essere “la stessa amministrazione a reperire e a stipulare i contratti di locazione direttamente con i privati”, cose che il Comune avrebbe potuto fare “perché il regolamento del Comune dice che lo stesso può pubblicare un bando per il reperimento in affitto di alloggi di proprietà privata, per altro offrendo ai proprietari l’azzeramento della tassa sulla casa per tutto il periodo in cui l’alloggio rimaneva locato. Ripeto, tutto già previsto dal regolamento interventi abitativi del Comune di Palermo”.

“Avevamo fatto un calcolo ipotetico – scrive sempre Pellicane – ad una media di 400 euro al mese, con un milione di euro, il Comune avrebbe potuto affittare 250 alloggi, quindi 250 famiglie della graduatoria d’emergenza abitativa avrebbero potuto avere una casa”.

“Invece no – ricorda Pellicane -. La nostra proposta non l’hanno nemmeno voluto discutere, l’UGEA è scomparsa. Risultato? Il primo e il secondo bando per il contributo alloggiativo si sono rivelati fallimentari, le richieste da parte delle famiglie senza casa sono state bassissime, proprio perché le famiglie sono consapevoli che, al 99%, nessun proprietario privato gli affitta un alloggio dal momento in cui non possono offrire nessuna garanzia”.

Quindi le considerazioni finali:

“Che fine hanno fatto i soldi restanti del milione di euro stanziato per il primo e secondo anno? Non è dato sapere. Probabilmente sono stati stornati su altri capitoli di spesa in sede di bilancio.
Il Comitato di lotta per la casa 12 Luglio ritiene che la proposta avanzata negli scorsi anni sia a tutt’oggi fattibile per cui c’è tutta l’intenzione di reiterarla all’attuale amministrazione Orlando, sempre che quest’ultima abbia intenzione realmente di dare spazio al dialogo e al confronto democratico”.

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