Senza la Valutazione di impatto (alla faccia della democrazia!) sono in arrivo i nuovi appalti milionari per il Tram di Palermo. Il tutto con un ‘gesuitico’ “concorso internazionale di progettazione”. Così hanno deciso gli amministratori della ‘Sinistra’ di Palermo che, in quanto più bravi e più onesti di tutti, non hanno bisogno di far condividere ai cittadini un progetto strategico così importante: decidono loro per tutti! I dubbi di Eugenio Cottone. Mentre il professore Silvano Riggio…
Uno scoppiettante comunicato stampa dell’ex assessore del Comune di Palermo, Giusto Catania, oggi consigliere comunale, ‘celebra’ la pubblicazione, sul sito del Comune di Palermo, del bando di concorso internazionale di progettazione delle nuove linee del Tram:
“Sono fiducioso – scrive Catania – del fatto che ci saranno professionisti, di livello internazionale, che avranno l’interesse a contribuire alla trasformazione della nostra città”.
“Un plauso agli uffici comunali – aggiunge – che hanno lavorato sul bando. Questo è un passaggio importante che rimetterà Palermo al centro dell’attenzione internazionale, abbiamo gettato le basi affinché nei prossimi anni la città avrà un sistema di trasporto pubblico di massa, ecologico ed efficiente, in grado di soddisfare le esigenze diffuse potenziando il collegamento tra il centro e le periferie”.
La prima considerazione riguarda la democrazia: di fatto, il Comune di Palermo – o meglio, l’Amministrazione comunale di centrosinistra, con in testa il sindaco Leoluca Orlando, sostenuta anche da Rifondazione comunista, sta adottando un progetto strategico, di grande impatto sulla città e sulla vita dei cittadini, senza avere alle spalle il consenso.
Di fatto, con una serie di stratagemmi, messi in atto con la complicità della Regione siciliana – e segnatamente dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente – Regione e Comune di Palermo stanno aggirando la normativa europea.
In parole più semplici, non c’è, a monte del progetto per il Tram di Palermo, la Valutazione ambientale strategica e, soprattutto, non c’è la Valutazione d’impatto.
“Il problema non è legato solo alle autorizzazioni – dice Eugenio Cottone, dirigente regionale in pensione, considerato un esperto in materia di tutela dell’ambiente -. Anche se un’opera è autorizzata non è detto che sia utile e che debba essere realizzata. La procedura che stanno seguendo a Palermo, per la realizzazione del Tram, suscita in me molte perplessità”.
“Ricordo che, come avviene nei Piani regolatori generali dei Comuni – osserva ancora Cottone – con la Valutazione di impatto i cittadini intervengono con proprio osservazioni. In questo caso si parla di ‘Pubblico interessato’. Invece, in questo caso, hanno ottenuto l’esenzione”.
Siamo davanti al solito ‘complesso di superiorità’ della sinistra: loro sono i più bravi, i migliori, i più onesti: quindi è giusto che decidano loro per tutti.
Anche – ad esempio – di far passare il Tram da via Libertà!
“Il Tram, a Palermo, è una disgrazia – sottolinea Silvano Riggio, docente di Ecologia presso l’università del capoluogo dell’Isola -. Palermo è una città con le strade strette, che mal si prestano al Tram. I circa quindici chilometri di Tram realizzati a Palermo, è inutile che ci giriamo attorno, servono una percentuale bassissima di popolazione, ma rendono la vita impossibile alla stragrande maggioranza dei cittadini. Basta osservare quello che succede ogni giorno in via Leonardo Da Vinci, dove il caos è indescrivibile”.
“Il Tram, per come è stato realizzato a Palermo – aggiunge Riggio – è un progetto senza né capo, né coda. In città il servizio per il trasporto pubblico delle persone è molto carente. I cittadini sono costretti a viaggiare in automobile. Ebbene, il Tram e gli eterni lavori dell’anello ferroviario hanno creato e continuano a creare disagi enormi ai cittadini. Per non parlare delle strade chiuse al traffico che hanno determinato la chiusura di alcuni esercizi commerciali”.
“Il Tram – dice sempre il docente universitario – ha peggiorato la vita della città. Penso agli oltre mille alberi tagliati. Già Palermo aveva poco verde pubblico. Con il Tram il verde è ulteriormente diminuito. Invece di andare avanti, torniamo indietro: stiamo tornando ai tempi in cui le linee ferroviarie attraversavano la città”.
In una Palermo nella quale sono in corso i lavori per il Passante ferroviario (costato già quasi un miliardo di euro: e chissà quante altre risorse finanziarie ‘inghiottirà’), i lavori per l’anello ferroviario (lavori che si protrarranno chissà per quanti anni), in un città dove i Tram che già sono in funzione, oltre a servire una percentuale irrisoria di popolazione, costano una barca di soldi (circa 10 milioni di euro all’anno!), insomma in una città già massacrata da eterni appalti ferroviari si profilano altri appalti milionari…
Una domanda per il sindaco e per Rifondazione comunista di Palermo: addio anche a via Libertà (senza Valutazione di impatto)?
P.S.
Nessuno ci toglie dalla testa che le ombre sulle elezioni comunali di Palermo dello scorso giugno siano legate proprio a questo nuovo Tram, pardon, “concorso internazionale di progettazione delle nuove linee del Tram…”.
QUI LE OMBRE SULLE ELEZIONI COMUNALI DI PALERMO DELLO SCORSO GIUGNO
AVVISO AI NOSTRI LETTORI
Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.-La redazione
Effettua una donazione con paypal