Se Fava e Navarra manterranno la ‘barra’ a sinistra, per Leoluca Orlando e il PD sarà un disastro

4 settembre 2017

Ormai si cominciano a scoprire le carte. Se la sinistra alternativa al PD e ai ‘giochi’ trasformistici di Leoluca Orlando (vedi accordi con gli Angelini Alfani e i Totò Cardinali) non sbanderà, per il partito Democratico e per il sindaco di Palermo si profilerà una notevole perdita di consensi a sinistra. E a poco servirebbe, a questo punto, il ritiro di Rosario Crocetta

La notizia era nell’aria da qualche giorno. Anche se dentro l’area che fa capo a Rifondazione Comunista regionale non tutti sembravano d’accordo con l’accordo Claudio Fava-Ottavio Navarra (DI CUI ABBIAMO DATO NOTIZIA IN QUESTO ARTICOLO). Fino a ieri sera, ad esempio, Renato Costa ci diceva che, a suo avviso, il candidato alla presidenza della Regione della sinistra alternativa al PD era Ottavio Navarra (QUI L’INTERVISTA CON RENATO COSTA).

Oggi, invece, registriamo l’accordo tra tutti i soggetti a sinistra del PD che convergono sulla candidatura di Claudio Fava. Su un programma politico – questo il passaggio importante – alternativo al PD e al progetto che vede il rettore dell’università di Palermo, Fabrizio Micari, candidato alla guida della Sicilia del centrosinistra voluto da Leoluca Orlando d’accordo con Matteo Renzi.

Che dire? Che se le cose resteranno così – cioè con tutta la sinistra alternativa al PD bloccata sulla candidatura di Claudio Fava, senza cedimenti – per il PD siciliano, per Leoluca Orlando e, soprattutto, per Fabrizio Micari le cose si mettono veramente male, a prescindere da un eventuale ritiro della candidatura da parte del presidente della Regione uscente, Rosario Crocetta.

In queste ore, stando a quello che si sussurra, le pressioni su Crocetta, per costringerlo a ritirarsi, sarebbero fortissime.

Ma anche con il ritiro di Crocetta – che a quanto pare si ritirerebbe solo con con il contestuale ritiro di Micari e con la presenza di un candidato non sponsorizzato da Orlando – la situazione, per Orlando e il PD rimarrebbe difficile: perché dovrebbero fronteggiare una perdita di voti a sinistra che potrebbe essere di proporzioni considerevoli.

Una perdita di consensi che l’alleanza con il Ministro Angelino Alfano non compenserebbe.

Ribadiamo: in questa fase Orlando e il PD siciliano sono in grandissimo affanno.

C’è chi ipotizza un improbabile colpo di ‘teatro’: per esempio, il ritiro di Micari (e questo ci potrebbe stare, soprattutto per convincere Crocetta a ritirare la propria ricandidatura) e, magari, un ‘avvicinamento ecumenico’ del PD e di Orlando a Fava.

A noi tale ipotesi sembra pura fantapolitica, se non altro perché Fava e Navarra hanno sottoscritto un programma che è alternativo al PD e agli ‘inciuci’ che Orlando ha messo in campo con Alfano, con Sicilia Futura di Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli e via continuando.

Insomma, se non dovessero insorgere sorprese, il PD siciliano e Orlando potrebbero cominciare a mettere nel conto una ‘legnata’ elettorale che ricorderanno per chissà quanto anni.

Detto questo, sarà importante capire come verranno fatte le liste. e, soprattutto, chi saranno gli eletti. E se chi verrà eventualmente eletto in questa nuova formazione politica manterrà il progetto una volta eletto nella nuova Assemblea regionale siciliana.

Ma questo è già il futuro.

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