Dopo aver governato malissimo la Sicilia per cinque anni, il presidente Crocetta ha avuto anche il cattivo gusto di utilizzare come slogan le parole di un grande protagonista dell’Indipendentismo siciliano, Antonio Canepa. Parla Lillo Massimiliano Musso, avvocato, leader di Forza del Popolo e candidato nella lista ‘Noi Siciliani Busalacchi’ alle elezioni regionali. Che racconta che…
“La Sicilia ai Siciliani”, titolo del manifesto di Antonio Canepa, è stato usato come slogan dall’avvocato Lillo Massimiliano Musso (nella foto sopra) prima che Rosario Crocetta la adottasse nei suoi manifesti. Musso potrebbe inibire il Presidente della Regione dall’uso nella corrente campagna elettorale delle regionali siciliane del 5 novembre, per averne fatto preuso. Tuttavia…
Immaginate Antonio Canepa seduto a tavolino, tra un bicchiere di vino ed un’oliva, a parlare di grandi cose con Rosario Crocetta. Un’immagine stridente. Uno yin yang del sicilianismo. Canepa sicilianista fino alla professione del separatismo e dell’indipendentismo, Crocetta espressione massima di ascarismo e di riduzione in schiavitù di un popolo già colonizzato. Difficilmente Canepa e Crocetta seduti innanzi alle telecamere di Giletti avrebbero fraternizzato.
Nel senso che Crocetta rappresenta esattamente l’opposto di politico che Canepa anelava di incarnare.
D’altra parte, l’avvocato Musso, giovane, ribelle, provocatore, ribattezzato Lillino Impastato per il suo stile di condurre le battaglie politiche come Peppino, in un mix di cultura, denunce penali e manifestazioni di piazza. Un perfetto “nessuno” contro Polifemo (chi non va da Giletti è nessuno!), ma brillante promessa della politica siciliana. Musso non è separatista e in ciò confliggerebbe con Canepa, ma Canepa ne avrebbe avuto rispetto, perché Musso è certamente portatore di un pensiero politico forte.
“Laddove, per illecite resistenze politiche provenienti dal Governo Centrale, si negasse l’Autonomia della Regione Siciliana rispetto alla Repubblica Italiana, Forza del Popolo è pronto ad appoggiare il fronte indipendentista della Sicilia, in omaggio ai principi trattati in questo manifesto e al principio di diritto internazionale di autodeterminazione dei popoli”, ha scritto Musso in tempi non sospetti nel suo Manifesto del Socialismo Cristiano in Italia.
Immaginare Antonio Canepa seduto a tavolino, tra un bicchiere di vino ed un’oliva, a parlare di grandi cose con Lillo Massimiliano Musso, invece, è un’immagine armoniosa. Perché in fondo Musso professa gran parte delle premesse del Canepa, con cui – seduti innanzi alle telecamere di Giletti – avrebbe fraternizzato.
È il 10 settembre 2016 quando Musso lancia pubblicamente lo slogan: “La Sicilia ai Siciliani”, a margine della Conferenza palermitana “Riprendiamoci il futuro. Referendum, sovranità e Sicilia”, organizzata dal movimento Siciliani Liberi, con la partecipazione di Massimo Costa e di Diego Fusaro.
In un video che ha raggiunto almeno diecimila persone, Musso ha sintetizzato la sua posizione nella frase “La Sicilia ai Siciliani” e lo ha fatto nell’ambito di una manifestazione politica, argomentando precisi contenuti politici, che riconducono i ragionamenti anche all’esperienza di Antonio Canepa, per cui l’uso di tale slogan “appare coerente se utilizzato da chi porta avanti un’attività di servizio per il popolo – afferma Musso – mentre risulta distorta se adoperata da Rosario Crocetta, che aveva promesso una rivoluzione, per poi operare con il mite e silente ministro-commissario-custode Alessandro Baccei, in danno dei siciliani”.
Il preutente ha il diritto all’uso di una determinata denominazione, per cui Musso potrebbe, rivolgendosi in Tribunale, impedire a Crocetta l’uso dello slogan “La Sicilia ai Siciliani”. Tuttavia, Musso ha dichiarato che non attiverà alcuna procedura di inibizione, poiché “è persino ridicola, oltre che scontata, la contraddizione in termini di Crocetta”.
Per Musso, “non ha senso alimentare contenziosi giudiziari a ridosso del voto, Crocetta che dice ‘La Sicilia ai Siciliani’ è come un prete senza fede che bestemmia; le persone se ne accorgono.
“Quindi – conclude Musso – non farò niente per impedirgli l’uso dello slogan, che continuerò ad utilizzare, anzi cogliendo in tale ridicola vicenda l’opportunità di polemizzare con Crocetta per giungere alla trattazione di temi più importanti, poiché drammatici nella vita dei siciliani”.
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