L’astensionismo “rischia, il 5 novembre, di andare oltre qualunque quota fisiologica”. L’85% degli intervistati boccia il Governo Crocetta. Fiducia nei partiti ai minimi storici
“Se si votasse oggi per le elezioni Regionali in Sicilia, oltre 2 milioni e mezzo di cittadini resterebbero a casa. Su 4 milioni e 600 mila elettori, si recherebbero alle urne circa 2 milioni di siciliani, molto meno della metà degli aventi diritto”. Questi i risultati di un sondaggio (1000 gli intervistati dall’1 al 4 Luglio) condotto dall’Istituto Demopolis a 4 mesi dal voto del 5 novembre per l’elezione del nuovo Presidente della Regione ed il rinnovo dell’ARS.
“Si avverte – afferma il direttore di Demopolis Pietro Vento – una chiara compromissione della fiducia dei cittadini nei partiti e nelle istituzioni regionali. Una larga maggioranza dei siciliani appare convinta che la politica, anche per assenza o cattiva gestione delle risorse, non sia più in grado, oggi, di incidere sulla vita reale delle famiglie e sulle prospettive delle nuove generazioni”.
In pratica, l’area dell’astensione “rischia, il 5 novembre, di andare oltre qualunque quota fisiologica”.
La fiducia nei partiti, come emerge dal trend del Barometro Politico Demopolis, raggiunge il suo minimo storico e crolla al 4%: 16 punti in meno rispetto a 10 anni fa.
“È una regione, la Sicilia, che paga, in modo rilevante, gli effetti della crisi degli ultimi anni: il 53% di chi vive nell’Isola ritiene peggiorata, rispetto a 5 anni fa, la situazione economica della propria famiglia, che rimane invece più o meno uguale per il 42% dei cittadini intervistati da Demopolis.
“Le percezioni dell’opinione pubblica siciliana – precisa il direttore dell’Istituto Pietro Vento – coincidono pienamente con la realtà, con i dati economici, attenuati solo in parte da una solidarietà intergenerazionale che si conferma molto più forte rispetto ad altre aree del Paese”.
Ancora più chiaro il giudizio dei siciliani sul Governo Crocetta: “L’85% dei cittadini valuta negativamente le Politiche per lo sviluppo e l’occupazione attuate in Sicilia negli ultimi anni dal Governo Regionale”.
“In base alla proiezione odierna – spiega il direttore di Demopolis – con un’astensione al 55%, considerate le schede bianche e nulle, si avrebbero oggi alle Regionali appena 1 milione e 900 mila voti validi. In uno scenario con tre o quattro competitor, il prossimo Presidente della Regione potrebbe essere eletto con 600/700 mila voti: di fatto gli aventi diritto al voto di una sola provincia come Messina, poco più della metà degli elettori chiamati alle urne in provincia di Palermo”.
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