Già parlamentare nazionale e regionale, Ottavio Navarra è cresciuto alla scuola del vecchio PCI. La sua candidatura – che dovrebbe mettere d’accordo Rifondazione comunista (con riferimento alla segreteria regionale), Sinistra Italiana, ‘pezzi’ di SEL, i veri Socialisti (cioè quelli non legati al PD) e una parte di Articolo 1. Grattacapi in vista per il ‘nuovo’ leader del PD siciliano e, in generale, della sinistra trasformista di Leoluca Orlando…
Ottavio Navarra: dovrebbe essere lui, al 90 per cento (e forse anche più), il candidato alla presidenza della Regione siciliana della Sinistra. Ovviamente, quando si parla di Sinistra non si parla più del PD, ma di forze politiche alternative allo stesso Partito Democratico.
Di una candidatura della Sinistra alternativa al PD si vocifera già da qualche settimana. Ricordiamo che non sono mancati gli incontri, come quello promosso da Sonia Spallitta, componente della segreteria regionale di Rifondazione comunista (qui la sua intervista nella quale, tra le altre cose, parla proprio dell’esigenza di un candidato alternativo al PD per la guida della Regione siciliana).
Stesso tema affrontato da altri due esponenti storici della sinistra siciliana: Renato Costa (qui la sua intervista) e Saverio Cipriano (qui la sua intervista).
Il dibattito tra le tante ‘anime’ della Sinistra siciliana non è mancato. Alla fine la scelta del candidato sarebbe caduta sul già citato Ottavio Navarra, figura storica della Sinistra dell’Isola,.
Originario di Gibellina, la cittadina trapanese della Valle del Belìce distrutta dal terremoto del 1968, nei primi anni ’90 del secolo passato Ottavio Navarra è stato segretario della Sinistra giovanile.
Nel 1994 è stato eletto alla Camera dei deputati nel PDS (Partito Democratico di Sinistra, la formazione politica che ha preso il posto del PCI) nella quota proporzionale.
Nel 1996 è stato eletto all’Assemblea regionale siciliana, sempre nel PDS, nel collegio di Trapani. Ma due anni dopo viene dichiarato decaduto per una controversa questione di dimissioni dal Parlamento nazionale.
E’ stato dirigente dei Democratici di Sinistra, lo schieramento che ha preso il posto del PDS. Nei DS è stato vicino all’allora segretario regionale del partito, Claudio Fava.
Nel PD ha fatto parte dell’area Bersani, ma sempre con grande autonomia.
Laureato in Giurisprudenza (è stato uno dei leader della ‘Pantera’), ha scritto per il quotidiano L’Ora di Palermo. Oggi, nella vita, Ottavio Navarra fa l’editore. Sua l’iniziativa ‘Una marina di libri’.
Quella di Navarra è una candidatura che potrebbe dare filo da torcere allo schieramento trasformista che il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, sta mettendo su con il PD e con i tanti ex democristiani come lui (è noto che Orlando viene dalla DC), dai centristi di D’Alia a Totò Cardinale, fino al Ministro Angelino Alfano (che, però, briga per rientrare nel centrodestra, ammesso che ci sia ormai una differenza tra il centrodestra di Berlusconi e il centrosinistra di Renzi…).
In sostegno di Navarra dovrebbero essere in tanti.
C’è la segreteria regionale di Rifondazione comunista, la parte ‘buona’ di SEL, Sinistra Italiana, i veri Socialisti (che non sono quelli ‘vampirizzati’ da PD e affiliati al fallimentare Partito Socialista Europeo che ha votato in favore del CETA, il trattato commerciale truffaldino tra Unione Europea e Canada che, se verrà approvato dai 27 Paesi della UE, distruggerà buona parte dell’agricoltura italiana a cominciare dal grano duro del Mezzogiorno) (come potete leggere qui).
A sostenere Navarra dovrebbe essere anche una parte di Articolo 1, gli scissionisti del PD che hanno ‘salutato’ Renzi e la sua band di liberisti ‘travestiti’ da esponenti di una presunta sinistra ‘moderna’.
Non sono della partita, invece, gli ‘scienziati’ di Sinistra Comune, un mezzo cartello elettorale che ha sostenuto Orlando alle recenti elezioni comunali di Palermo.
I ‘capi’ di Sinistra Comune sono l’ex assessore comunale di Palermo, Giusto Catania, e il parlamentare nazionale di SEL, Erasmo Palazzotto. Nella testa di Orlando, Catania e Palazzotto avrebbero dovuto portare tutta la Sinistra alternativa al PD a sostegno di un candidato (Piero Grasso? lo stesso Orlando? qualche altro disperato? non si capisce) sostenuto dallo stesso PD…
Orlando, per tenere legati a sé i due ‘scienziati’ di sinistra Comune ha utilizzato per Catania e Palazzotto l’antico e democristiano gioco della ‘sarda’: ad ognuno dei due ha fatto intravedere una ‘sarda’ pronta per essere ‘aggangata’: appena i due – dopo le elezioni comunali vinte da Orlando in un clima di schede elettorali ‘ballerine’ – hanno provato a dare la ‘vuccata’ per addentare le ‘sarde’, il neo sindaco di Palermo ha tirato il filo e ha lasciato i due senza ‘sarde’…
Insomma: niente assessorati comunali nella nuova Giunta. Orlando, insomma, contrariamente a quanto ‘abbanniava’ nei manifesti elettorali (“Facciamo squadra”), ha fatto squadra alla sua maniera: ha fatto tutto lui, lasciando a bocca asciutta tutti quelli che l’hanno fatto votare, compreso il PD (oltre naturalmente, all’accoppiata Catania-Palazzotto). Cose che capitano…
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