Mattarella a Merano: “Autonomia dell’Alto Adige autentico modello di civiltà”

12 giugno 2017

Il Presidente della Repubblica loda l’Autonomia altoatesina. Quando è venuto a Palermo- al 70^ anniversario della prima seduta dell’Assemblea regionale- non ha detto nulla. Eppure qualcosa avrebbe potuto dirla….

“Lo statuto d’autonomia dell’Alto Adige è un autentico modello civiltà”. Lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella a Merano in occasione della cerimonia per i 25 anni della chiusura della vertenza altoatesina davanti alle Nazione unite. “Oggi – ha aggiunto – celebriamo la capacità di due Paesi di superare le divisioni”. “Mai più violenza e odio, ma apertura, rispetto e dialogo”, ha detto il presidente. “Il Brennero è per italiani e austriaci emblema di vicinanza e di libera circolazione”.

“L’Italia ha tenuto fermo lo sguardo sul principio della tutela della popolazione locale e dell’integrazione europea”, ha detto Mattarella. La giornata odierna “è una giornata di festa così importante per l’Alto Adige e significativa per l’intero Paese”.
Che belle parole!!
Come qualcuno ricorderà, qualche giorno addietro Mattarella ha presenziato al 70^ anniversario della prima seduta dell’Assemblea regionale, il Parlamento di un’altra Regione a statuto speciale,la nostra, la Sicilia.

In quell’occasione Mattarella se ne è stato zitto. E che poteva dire? Che il nostro Statuto è un modello di barbarie? No, certo. E allora che avrebbe potuto dire? Che mentre gli altoatesini sono gente seria noi siciliani siamo un pugno di bardasci ? Nemmeno. E allora? Se non fosse il primo siciliano Presidente della Repubblica italiana qualcosa avrebbe potuto dirla.

Per esempio, che la scelta scellerata e miope di 170 anni fa di fare del Sud una colonia, e dei meridionali carne da cannone e merce di scambio fu e continua ad essere il pilastro fondamentale dello Stato italiano. Uno Stato che, salvo rarissime eccezioni, sotto questo aspetto, è stato guidato sempre e comunque da pagliacci e da vigliacchi senza dignità, deboli con i forti e forti con i deboli. Che le istituzioni repubblicane, a cominciare da Einaudi, primo presidente della Repubblica, non hanno mai cessato di tramare per disattivare lo statuto regionale, usando come strumento principe i governi fantoccio dei parlamentari regionali, nominati a Roma, la corruzione capillare e l’appoggio della malavita organizzata.

Tutte cose,antiche, antichissime, che furono descritte ai primi del Novecento da Gaetano Salvemini e che invece di essere combattute ed estirpate, furono sviluppate su basi professionali, quasi che Salvemini, invece di una denuncia, avesse scritto il manuale del malgoverno? Che lo stesso tentativo di prevaricazione fu fatto contro la Regione Alto Adige e che fallì perché dietro gli Altoatesini c’era e sempre ci sarà l’intera nazione tedesca che immediatamente fece fare marcia indietro agli Italiani?
Che cosa c’era invece dalla parte dei siciliani? Chi c’era in loro difesa? Nessuno, se non parole vuote come rispetto dei patti, rispetto della parola data, rispetto della Costituzione italiana, di cui il nostro Statuto è parte integrante, applicazione dei principi della solidarietà umana e sociale. Tutte cose per le quali talvolta si può anche morire. E Mattarella lo sa bene.

AVVISO AI NOSTRI LETTORI

Se ti è piaciuto questo articolo e ritieni il sito d'informazione InuoviVespri.it interessante, se vuoi puoi anche sostenerlo con una donazione. I InuoviVespri.it è un sito d'informazione indipendente che risponde soltato ai giornalisti che lo gestiscono. La nostra unica forza sta nei lettori che ci seguono e, possibilmente, che ci sostengono con il loro libero contributo.
-La redazione
Effettua una donazione con paypal


Commenti