Quando c’è stato da lottare, scendendo in piazza e dormendo anche al freddo, si contavano poche decine di lavoratori, al massimo un centinaio. Ora che la vertenza si è sbloccata (anche se il Governo regionale continua a cincischiare) sono spuntati, addirittura!, circa 500 lavoratori in più che affermano di aver lavorato presso gli ex Sportelli multifunzionali. In Sicilia i ‘furbi’ non si smentiscono mai!
A che punto è la vertenza dei lavoratori degli ex Sportelli multifunzionali? Ricordiamo che ci sono le risorse finanziarie per rimettere al lavoro questo personale. C’è la legge regionale che lo consente. Ma, purtroppo, c’è un Governo regionale che ancora oggi temporeggia. E il motivo è semplice: in Sicilia, in questo momento, i governanti della Regione sono nel pallone perché avvertono che il terreno gli va franando sotto i piedi. A nostro modesto avviso non faranno nulla fino a prima dell’11 giugno. Questo perché i ‘capi’ dei partiti di centrosinistra che oggi governano la Sicilia, PD in testa, vogliono verificare un primo responso elettorale.
Intanto la confusione impazza. I dipendenti degli ex Sportelli multifunzionali erano circa mille e 500. Ma, inspiegabilmente, sono diventati circa 2 mila. Insomma, come al solito si sono presentati gli ‘abusivi’, arrivati non si sa come. Da qui la necessità di fare un po’ d’ordine e di mettere fuori chi non ha mai lavorato presso gli Sportelli multifunzionali che, lo ricordiamo, sono fondamentali per orientare i giovani siciliani disoccupati alla ricerca di un lavoro.
Sono le solite scene siciliane. Quando nei mesi scorsi c’era la lottare per riavere il posto di lavoro, a scendere in piazza e a dormire la notte fuori, anche d’inverno, si contavano poche decine di lavoratori, nelle giornate migliori un centinaia. Oggi che la vertenza, almeno sulla carta, è sbloccata, si contano circa 500 lavoratori in più!
Per capire cosa sta succedendo, come ci capita spesso, andiamo a ‘frugare’ nella bacheca di facebook di Adriana Vitale, una sportellista che, da sempre, è in prima linea nella lotta per riavere il lavoro.
“Mercoledì 17 maggio 2017. Cronaca di una giornata iniziata male, ma finita bene che voglio ripercorre per amore di verità. In occasione dell’audizione dell’assessore al Lavoro (si tratta dell’assessore ancora poco conosciuta, Carmencita Mangano) e della dirigente in V commissione Lavoro, nella quale c’era all’ordine del giorno la discussione sulla situazione degli operatori ex Sportelli multifunzionali, molti lavoratori di tutte le province siciliane ci siamo dati appuntamento (a Palermo ndr) in piazza Parlamento carichi di attesa e speranza. Mentre aspettavamo che iniziassero i lavori, ci ha raggiunto la collega Liana Rosalia Megna e mi ha detto che eravamo attese in V commissione. Arrivate nella sala antistante la sala commissione, abbiamo trovato il presidente, Marcello Greco (presidente della stessa commissione Lavoro dell’Ars, ndr) gli onorevoli: Sergio Tancredi e Antonella Milazzo e tre colleghi”. (ricordiamo che tra i parlamentari che si sono battuti per gli ex sportellisti c’è anche Toto Cordaro).
“Ci hanno detto che l’audizione, per la parte relativa il nostro argomento – prosegue Adriana Vitale – sarebbe saltata a causa dell’assenza dell’assessore. Al che hanno deciso di preparare urgentemente una risoluzione che imponesse al Governo e all’amministrazione di rispettare la norma già pubblicata in Gazzetta. Ci hanno chiesto di collaborare con gli uffici per stilare la risoluzione. Ovviamente i colleghi, tra cui Liana che conosce i riferimenti legislativi, si sono resi immediatamente disponibili. Io sono riscesa subito in piazza per comunicare ai colleghi che la commissione era saltata e ci siamo attivati per organizzare subito una protesta. A flotta ci siamo recati in presidenza, seguiti dagli uomini dalle forze dell’ordine che nel frattempo si erano allarmati. Sono stata chiamata dagli uomini della Digos, che ringrazio sempre per la loro grande umanità, professionalità e disponibilità, dentro la portineria della presidenza, sono stata avvertita che se non ci fossimo spostati subito saremmo stati denunciati. Nel frattempo ci hanno raggiunti in piazza Indipendenza gli onorevoli: Vincenzo Figuccia e Marcello Greco, ci hanno detto di recarci in Via Trinacria, avevano concordato un incontro in assessorato, tra loro e l’assessore. Parte della commissione si è spostata insieme ai lavoratori, in aggiunta ai già citati onorevoli si è precipitata anche l’on. Mariella Maggio. Come sappiamo la riunione ha poi avuto esito positivo. Questa è la genesi della risoluzione. Questi sono i fatti che racconto per come avvenuti in nome della verità. A Cesare va ciò che è di Cesare!”.
La risoluzione è frutto dell’iniziativa del presidente Marcello Greco. Del quale, però, non abbiamo alcun comunicato. E nemmeno aggiornamenti sulla sua pagina facebook (a nostro modesto avviso oggi un parlamentare potrebbe informare i propri elettori anche via facebook).
Un comunicato, invece, è arrivato dal parlamentare regionale, Giovanni Lo Sciuto di Alternativa popolare (ex Nuovo Centrodestra):
“Presentata e approvata in V Commissione una risoluzione per gli sportellisti”, si legge nel titolo del comunicato. E ancora:
“Adesso, fidiamo in una risposta immediata e positiva da parte del governo regionale, impegnato a una azione concreta in favore degli sportellisti dalla risoluzione che la V Commissione legislativa ha appena approvato. Chiediamo che, urgentemente, attraverso il coinvolgimento diretto del Ciapi di Priolo, si arrivi ad assicurare la continuità lavorativa e contrattuale all’intera platea dei lavoratori degli ex sportelli multifunzionali che posseggano i requisiti di legge. E anche per questo si esortano gli uffici della giunta a effettuare controlli sulla veridicità delle dichiarazioni inerenti le competenze professionali e i servizi svolti presso gli Sportelli”.
“Considerato che sono disponibili a oggi notevoli risorse, sottoscrivibili a voci diverse, per un totale di oltre240milioni di euro – conclude Lo Sciuto – la tutela di questi lavoratori non è idea pellegrina. E, se poi consideriamo il grave nocumento che ricade sull’Isola a causa della mancanza di un servizio globale che questi lavoratori garantirebbero, questo intervento politico della Commissione diventa un vero e proprio atto dovuto alla comunità oltre che a queste importanti figure professionali”.
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