La Tunisia e Malta respingono i migranti. Lo ha detto intervenendo ai lavori della commissione Schengen il capo ufficio operazioni della Guardia Costiera, Nicola Carlone. Insomma, piano piano si comincia a capire anche perché i migranti sbarcano quasi tutti in Italia e, in particolare, in Sicilia. E vengono fuori anche i veri costi: nel 2017 l’assistenza ai migranti nel nostro Paese costerà oltre 4 miliardi di Euro, quasi tutti a carico dell’Italia
Spesso qui in Sicilia ci chiediamo e chiediamo: perché le navi cariche di migranti attraccano, nella maggioranza dei casi, in Italia e, in particolare, nella nostra Isola? Ed è vero che quasi tutti i costi di queste persone – per il 2017 oltre 4 miliardi di Euro – sono a carico degli italiani? E’ vero che solo una piccola parte di questi 4 miliardi e rotti di Euro finisce ai migranti, mentre la maggior parte di questo fiume di denaro pagato dagli italiani con le tasse viene ‘inghiottito’ da chi gestisce i centri di accoglienza?
Cominciamo con la prima domanda: è vero che Tunisia e Malta non ne vogliono sapere di accogliere i migranti? La risposta arriva dalle dichiarazioni che il capo ufficio operazioni della Guardia Costiera, Nicola Carlone, ha rilasciato in commissione Schengen.
Si tratta di dichiarazioni che leggiamo su un lancio dell’ANSA:
“Le autorità maltesi continuano a negare l’attracco nei porti dell’isola alle navi cariche di migranti e limitano al massimo i loro interventi di soccorso. E’ quanto ha detto in commissione Schengen il capo ufficio operazioni della Guardia Costiera, Nicola Carlone, parlando di ‘conflittualità’ tra Italia e Malta, soprattutto per quanto concerne l’area di ricerca e soccorso”.
“Ogni volta che un’imbarcazione viene soccorsa, ha spiegato il controammiraglio, va individuato un porto sicuro dove far sbarcare i migranti. E spesso questi porti sono quelli di Malta, o della Tunisia”.
“Ogni volta che riceviamo una chiamata di soccorso – ha spiegato Carlone – avvisiamo i centri più vicini. Ma loro ci dicono di no. E’ successo un mese fa, almeno un paio di volte con la Tunisia. E succede spesso con Malta”.
Insomma, a Malta e a Tunisi non vogliono migranti. Che vengono così dirottati in Italia, passando, nel 90 per cento dei casi, dalla Sicilia.
Anche per quanto riguarda i soccorsi in mare le cose non vanno molto diversamente.
“Alcuni Paesi – ha infatti detto Carlone, riferendosi in particolare proprio a Malta – tendono a sottovalutare le condizioni di reale pericolo in cui si trovano le imbarcazioni, per sottrarsi all’obbligo di dichiarare intervento Sar e dunque intervenire, e si limitano ad un monitoraggio, fino a quando le imbarcazioni non lasciano le acque territoriali”.
Di fatto, aggiunge, “mirano ad evitare di intervenire su flussi che poi proseguono verso l’Italia”.
Che dire? Che, piano piano, cominciano ad emergere le verità sul traffico di essere umani.
La magistratura – e non la politica che governa l’Italia – sta scoperchiando un ‘pentolone’ da dove viene fuori che ci sono interessi economici comuni tra alcune Ong (Organizzazioni non governative) e chi gestisce i barconi.
Ora si scopre anche il perché questi migranti, nella stragrande maggioranza dei casi arrivano in Italia.
Andiamo alle altre domande: è vero che i costi per l’assistenza ai migranti sono quasi tutti a carico dell’Italia, cioè dei contribuenti italiani? A quanto pare, sì. Il quotidiano Il Sole 24 Ore ha stimato che, per quest’anno, il costo dei migranti potrebbe sfiorare i 4 miliardi e 600 milioni di Euro (come potete leggere qui). Il dato è ufficiale, visto che è stato estrapolato dal DEF, il Documento di Economia e Finanza.
Per quest’anno la spesa prevista per l’accoglienza è pari a 4 miliardi e 200-300 milioni di Euro (il quotidiano Il Sole 24 Ore mette nel conto un possibile aumento di 300-400 milioni di Euro).
Rispetto al 2011 – quando l’Italia spendeva 840 milioni di Euro – i costi per l’assistenza ai migranti a carico dei contribuenti italiani sono lievitati di oltre 5 volte e mezzo!
Nelle tasche di chi finiscono questi soldi?
Il 68% di questi 4,2-4,3 miliardi di Euro va alle case famiglia, cioè a chi ospita i migranti.
Il costo è di 35 Euro al giorno per ogni migrante. Di questi, solo 2 Euro vengono erogati ad ogni migrante.
E’ chiaro, insomma, che il vero affare, con i migranti – carta canta – lo fanno i titolari delle case famiglia, che ‘inghiottono’ oltre 3 miliardi di Euro in un anno: soldi che, lo ribadiamo, solo in minima parte vanno ai migranti.
Quanto possono spendere, ogni giorno, per ogni migrante ospitato, i titolari di queste case famiglia? Abbiamo già detto che 2 Euro vanno ad ogni migrante. Aggiungiamo altri 8 Euro al giorno per il vitto (anche se in tanti lamentano di mangiare male)? Vogliamo abbondare e consideriamo 13 Euro al giorno per il vitto?
Ammesso che spendano 13 Euro al giorno per il vitto, lo ‘sgobbo’ – cioè il guadagno – è di 20 Euro al giorno per ogni migrante. Son dati oggettivi: è o non è un grande affare la gestione dei migranti?
Tutto questo al netto dei reati scoperti con l’inchiesta su Mafia Capitale.
Proseguiamo. Il 13% – sempre con riferimento ai 4,2-4,3 miliardi di Euro – viene utilizzato per sanità e istruzione.
E qui non possiamo fare a meno di chiedere: la Sicilia ha mai chiesto allo Stato i soldi per l’assistenza sanitaria? Il Comune di Milano l’ha già fatto: ha chiesto e ottenuto dal Governo nazionale 150 milioni per le prestazioni sanitarie che ha assicurato ai migrati (come potete leggere qui).
E la Sicilia? A differenza di Milano, la Sicilia eroga ai migranti due tipi di assistenza sanitaria. L’assistenza nei porti, durante gli sbarchi (costi a carico delle ASP, Aziende Sanitarie Provinciali) e l’assistenza negli ospedali pubblici dove vengono ricoverati i migranti che hanno bisogno di cure (costi a carico delle Aziende ospedaliere della Sicilia).
Domanda: le ASP e le Aziende ospedaliere della Sicilia, in questi anni, hanno calcolato quanto hanno speso per l’assistenza ai migranti? Il Comune di Milano l’ha fatto e ha ottenuto 150 milioni di Euro. Noi, lo scorso 22 aprile, abbiamo ‘girato’ la domanda all’assessore regionale alla Salute della nostra Regione, Baldo Gucciardi.
L’assessore ci ha detto che la Regione ha avviato una ricognizione. Solo che, dallo scorso 22 aprile ad oggi, non siamo più riusciti a contattare l’assessore Gucciardi. Riproveremo e vi terremo informati.
Anche sull’istruzione non abbiamo dati: la Sicilia intercetta una parte di questi fondi nazionali destinati all’istruzione?
Terzo dato: il 18% di questi 4,2-4,3 miliardi di Euro viene utilizzato per il soccorso in mare.
Anche questo dato non va sottovalutato. Parliamo di circa 500-600 milioni di Euro all’anno. Come vengono divise queste somme?
Altra domanda: l’Unione Europea, che ci multa se non depuriamo le acque e se non bonifichiamo le discariche, quanti soldi tira fuori per l’assistenza ai migranti? A quanto pare, per quest’anno, l’intervento della UE sarà inferiore a 100 milioni di Euro.
Tutto il resto – circa 4,2-4,3 miliardi di Euro è a carico dell’Italia (cioè degli ignari cittadini italiani).
Tutto questo è normale? E’ tutta qui la ‘solidarietà’ dell’Unione Europea?
P.S.
Sul fatto che i titolari delle case famiglia siano d’accordo ad ospitare i migranti non abbiamo dubbi. Ci piacerebbe conoscere quanti italiani, oggi, sono d’accordo su questa forma di assistenza in forza della quale c’è chi si sta arricchendo.
E’ per questo che l’inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Catania risulta ‘indigesta’ a tanti teorici dell’assistenza ai migranti senza limiti? C’è un legame tra chi dirotta i migranti in Italia e chi ci guadagna?
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