Elezioni, anche gli indipendentisti citati nei sondaggi: eppur si muove…

12 aprile 2017

Una indagine sulle intenzioni di voto in Sicilia condotta da Demopolis conferma l’ipotesi trionfo del M5S per le nazionali. Ma la novità arriva quando si parla di regionali e amministrative…

Se si votasse in questo periodo per il rinnovo del Parlamento nazionale, come voterebbero i Siciliani? A questa domanda tenta di rispondere il nuovo sondaggio di Demopolis e la risposta, in realtà, non riserva nessuna sorpresa: a trionfare, come già si prevede da tempo, sarebbe il Movimento 5 Stelle che raggiungerebbe il 37%, quasi il doppio del Partito democratico che nell’Isola si attesterebbe al 20%. Un dato alquanto generoso considerando la disaffezione dei Siciliani per un partito che ha la responsabilità degli ultimi cinque anni di governo e lo stesso vale per gli alttri partiti tradizionali che, seppur ridimensionati, secondo l’istituto diretto da Pietro Vento, ancora sopravvirebbero: Forza Italia otterrebbe il 17%, Alternativa Popolare con i Centristi l’8,5%, Fratelli d’Italia il 6%. Sotto il 4% le altre liste, mentre rimarrebbe alto il tasso astensionismo: più di 4 elettori siciliani su 10 non si recherebbero alle urne per il rinnovo di Camera e Senato”.

Ma a ben guardare, la vera novità di quest’ultimo sondaggio è un’altra e arriva quando dalle elezioni nazionali si passa alle prossime elezioni regionali (fissate per il 5 Novembre) e a quelle amministrative (11 Giugno). Pietro Vento, direttore di Demopolis, precisa subito che “il quadro delle intenzioni di voto si modifica sostanzialmente alle Amministrative e nelle elezioni per il rinnovo dell’ARS”.

E quale elemento modificherebbe il quadro? Nessun dubbio: “Cresce il peso delle liste a forte caratterizzazione regionale”. 

La notizia eclatante è propria legata a quest’ultima osservazione: per la prima volta da decenni, infatti, si ipotizza che anche gli indipendentisti avranno un peso politico tale da farli uscire dalla categoria “altri”.  

Il particolare, come detto, non è di poco conto, perché nei sondaggi degli anni passati si faceva esplicito riferimento solo agli autonomisti e sempre comunque a quelli legati al Mpa dell’ex governatore, Raffaele Lombardo.

Oggi non è più così  e l’istituto Demopolis, oltre a parlare di liste a carattere territoriale conosciute dal grande pubblico per la notorietà dei leader (è il caso di Nello Musumeci con Diventerà bellissima) o perché in qualche modo legate sempre ai partiti nazionali (è il caso ad esempio di Sicilia Futura di Cardinale che è un appendice del PD, o di Riparte Sicilia di Crocetta che è comunque ombra del PD e frattaglie varie) parla esplicitamente degli indipendentisti siciliani differenziandoli dal solito Mpa: “Si pensi, ad esempio, a Riparte Sicilia di Crocetta, al movimento Diventerà Bellissima di Musumeci, a Cantiere Popolare di Romano, ad Idea Sicilia di Lagalla, ai socialisti, agli autonomisti e agli indipendentisti” dice Vento.

Una novità assoluta che fa riflettere e che viene commentata così da Massimo Costa, leader del movimento indipendentista Siciliani Liberi: “Se oggi, finalmente, gli indipendentisti escono dalla voce ‘altri’ e cominciano ad essere presi in considerazione da istituti  importanti come Demopolis è grazie a noi che proponiamo un indipendentismo nuovo che sta facendo breccia nell’opinione pubblica. E il dato viene giustamente registrato”.

“Sicuramente- aggiunge Costa- a contribuire è anche la candidatura autorevole dell’architetto Ciro Lomonte a sindaco di Palermo. Ci sono segnali importanti che ci dicono che gli equilibri consolidati da decenni si stanno rompendo”.

E, in effetti, è molto probabile che la figura di Lomonte – garbata ed equilibrata- stia avvicinando non poco persone all’indipendentismo. Gli chiediamo che ne pensa:
“I recenti sondaggi di Demopolis sul voto in Sicilia lasciano intravvedere un dato sommerso che potrebbe essere la vera sorpresa delle prossime tornate elettorali. Il fenomeno è di grande rilievo, considerato che la nostra terra è un laboratorio politico che ha influenzato spesso in passato i risultati delle altre parti dello Stato Italiano. Demopolis – dice il candidato sindaco di Siciliani Liberi- sottolinea che il voto alle amministrative è quello più interessante da questo punto di vista, perché è nei comuni che si percepisce più da vicino il risveglio di una coscienza identitaria”.

“Del resto gli elettori sono come in attesa di candidati che rispecchino i loro desideri più o meno inespressi e traditi da uomini di partito che della difesa della Sicilia hanno fatto una coperta corta dei propri interessi. Esiste già una percentuale di elettori interessati a candidati che difendano la libertà della Sicilia e il suo riscatto dalla condizione attuale, anche se non tutti hanno i dati precisi per rendersi conto che l’Isola è trattata alla stregua di una colonia dallo Stato Italiano. In particolare risulta che lo Stato sottragga ogni anno alla Sicilia 10 miliardi di euro”.
“Le amministrative 2017 di Palermo sono da questo punto di vista un laboratorio straordinario. Il Movimento Siciliani Liberi, fondato da Massimo Costa, Antonella Pititto ed Enzo Cassata, si presenta alle elezioni con un proprio candidato. Posso testimoniare – sottolinea Lomonte- di essere entusiasta delle risposte che ricevo dai cittadini. Ho impostato la mia campagna elettorale su un motto di cui sono pienamente convinto: Palermo sia fiera di Palermo. Ritengo infatti che un programma ricco di interventi concreti da realizzare per governare bene questa città, arrestarne il declino e farla rinascere ancora più bella che nel passato, debba basarsi sulla riscoperta di chi sono davvero i palermitani. Può sembrare un vezzo da uomo di cultura chiuso nelle sue elaborazioni teoriche. Eppure il dato è un altro: i cittadini stanno accorrendo alla nostra chiamata a difendere Palermo. Quanti saranno lo sapremo ad apertura delle urne. Ma sono moltissimi già adesso”.

Va da sé che, a giudicare dalla novità sancita da Demopolis, nei prossimi sondaggi che riguarderanno in modo specifico le elezioni regionali e amministrative, non si potranno più escludere gli indipendentisti e i nomi precisi delle loro liste. A prescindere da chi li  commissiona.

 

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