Busalacchi: “Basta con i fondi all’ Ismett e a tutta la sanità privata”

31 marzo 2017

“Il dibattito di queste ore sulla sanità siciliana è semplicemente grottesco.I Siciliani vogliono gli ospedali pubblici che funzionano non promesse. Basta ISMETT, basta centro Mauceri, basta dare soldi all’ortopedia del Rizzoli di Bagheria e agli altri privati”. Così il candidato alla Presidenza della Regione siciliana, Franco Busalacchi

“Il dibattito di queste ore sulla sanità siciliana è semplicemente grottesco. Mentre lo stesso Ministero della Salute certifica che la Sicilia non raggiunge la soglia minima dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), la Commissione Sanità del Parlamento della nostra Isola, con il voto della maggioranza di centrosinistra, approva una nuova rete ospedaliera fatta di tante promesse ma che, alla fine, penalizza gli ospedali siciliani, ‘cristallizza’ la carenza-assenza dei presidi di medicina del territorio e, soprattutto, tutela la sanità privata”.
Lo dice Franco Busalacchi, candidato alla presidenza della Regione siciliana (ed editore di questo blog).
“Da quello che si legge dalle note diffuse dal ministero della Salute – osserva Busalacchi – i LEA, in Sicilia, sono ben al della soglia minima: è molto carente l’assistenza territoriale, è carente l’assistenza domiciliare, mancano i posi letto negli ospedali pubblici, i disabili – come certificano le cronache di queste ultime settimane – sono stati abbandonati, per non parlare dei Punti nascita che sono stati chiusi”.
“I Siciliani – dice ancora Busalacchi – vogliono gli ospedali pubblici che funzionano, non le promesse di un’improbabile nuova rete ospedaliera. Anche perché sanno benissimo che, oggi, negli ospedali pubblici siciliani mancano posti letto e interi reparti, mentre i Pronto Soccorso sono un disastro non per responsabilità di medici ed infermieri, ma per responsabilità del Governo: un Governo regionale che, con una cospicua parte dei soldi del Fondo sanitario regionale, paga spese che nulla hanno a che vedere con la stessa sanità”.
“Anche sulla sanità – afferma sempre il candidato de I Nuovi Vespri alla presidenza della Regione – si ripropone il problema dei fondi regionali che Crocetta, il PD e gli altri partiti che sostengono il Governo regionale hanno regalato al Governo nazionale e che, adesso, stanno cercando di far pagare ai Siciliani. Il caso dei disabili gravi della Sicilia è emblematico. Il Governo nazionale ha tagliato i fondi a questa categoria disagiata. E questo è già vergognoso. E che fanno Crocetta, il PD e gli altri partiti del Governo regionale? Mantengono IRPEF e IRAP ai massimi livelli per pagare questo servizio che dovrebbe essere pagato dallo Stato!”.
“Giustissimo, per carità, assistere i disabili – dice ancora Busalacchi -. Ma questo servizio, ribadisco, lo deve pagare lo Stato, non le imprese siciliane che sono già in profonda crisi. Mi appello agli imprenditori siciliani: lo capite che razza di gente governa la Sicilia? E’ a questa gente – ai Crocetta, ai Cracolici, ai Faraone, agli Alfano, ai D’Alia, ai Cardinale e, in generale, ai rappresentanti di questi partiti politici nazionali – che volete continuare a dare il vostro voto? Non lo vedete come questi signori, ogni giorno, vi vendono a Roma per continuare a sopravvivere in Sicilia alle vostre spalle”.
“Quello che posso dire è che quando governeremo noi la Sicilia – conclude Busalacchi – chiederemo indietro i soldi che il Governo Crocetta ha regalato a Roma. A cominciare dai 600 milioni di Euro circa all’anno che il Governo nazionale ruba dal 2009 al Bilancio della Regione siciliana proprio in materia di sanità. Dopo di che uno dei primi atti che firmerò la presidente della Regione sarà il taglio di tutte le convenzioni con le strutture private. Basta ISMETT, basta centro Mauceri, basta dare soldi all’ortopedia del Rizzoli di Bagheria per interventi che l’ortopedia siciliana è in grado di svolgere, basta convenzioni con le cliniche private. La sanità privata, con me al Governo della Regione, se la pagheranno i ricchi con i propri soldi. Con il fiume di risorse finanziarie pubbliche che oggi finisce nelle tasche dei privati potenzierò gli ospedali pubblici della Sicilia”.

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