Roberto Lagalla, ex rettore dell’Università di Palermo, rompe gli indugi e lancia la propria candidatura alla presidenza della Regione siciliana. Appuntamento dopodomani, a Palermo, alle Terrazze di Mondello. Con molta probabilità, in questa avventura non dovrebbe essere da solo. Il fatto che risulti ‘digeribile’ sia per il centrodestra, sia per il centrosinistra lascerebbe ipotizzare una possibile riapertura del ‘Laboratorio politico’ siciliano per un ‘Patto del Nazareno’ che Renzi e Berlusconi tenterebbero di realizzare nell’Isola
Come questo blog ha più volte scritto, le primarie del centrodestra siciliano andranno a farsi benedire, sia perché non le vuole Berlusconi, sia perché è oggettivamente difficile organizzarle. Anche la pre-registrazione degli elettori (ve ne abbiamo parlato in questo articolo) non risolverebbe i problemi: forzature e altri possibili imbrogli sarebbero sempre dietro l’angolo. E allora?
Il problema per i ‘capi’ del centrodestra siciliano resta uno: sbarazzarsi di Nello Musumeci che, allo loro faccia, è già in campagna elettorale da qualche mese con il suo movimento #diventeràbellissima. E allora?
Saltando le primarie del centrodestra siciliano – cosa molto probabile – la parola d’ordine non potrà che essere una: “Liberi tutti”. Insomma, ognuno andrà per conto proprio.
E’ in questo scenario che, con molta probabilità, si inserisce quella che, alla fine, non è altro che l’auto-candidatura di Roberto Lagalla nella corsa alla presidenza della Regione siciliana. Leggiamo insieme il comunicato di Lagalla:
“Si terrà venerdì 17 marzo (cioè dopodomani), alle ore 17.30, alle Terrazze di Mondello (Viale Regina Elena 37/39), la presentazione del gruppo di animazione politica Idea Sicilia. Un progetto aperto al territorio e ai cittadini, che intende lavorare per la costruzione di un nuovo modello di sviluppo per la Sicilia. A presentarlo sarà Roberto Lagalla, ex Rettore dell’Università degli Studi di Palermo e consigliere di amministrazione del CNR nazionale”.
“Sarà un momento di incontro utile a lanciare nuove idee per la società civile – spiega Roberto Lagalla – basate sul buon senso e sulla valorizzazione delle competenze, ma soprattutto costruite insieme a tutti i cittadini che vorranno dare il loro contributo. Affronteremo tanti temi, dall’agricoltura al sociale, grazie anche alla testimonianza di alcuni amici che racconteranno la loro esperienza. E’ arrivato il momento di invertire la rotta, di dare spinta ad una Sicilia ancora capace di cambiare, ma solo se sostenuta da progetti concreti, utili, innovativi e soprattutto basati sulle reali esigenze del contesto sociale. Idea Sicilia sarà infatti un generatore di idee, alimentato dal confronto e dall’ascolto delle istanze civiche”.
“Idea Sicilia nasce con l’intento di valorizzare il capitale sociale, creare un sistema internazionale di cooperazione, promuovere l’area mediterranea, migliorare il benessere sociale, elaborare strategie per favorire una cultura sostenibile, valorizzare le eccellenze regionali e migliorarne la competitività. E soprattutto, intende impegnarsi per creare nuove opportunità di lavoro, attraverso la promozione dell’iniziativa imprenditoriale”.
A conti fatti, Lagalla ‘scalda i motori’ e si prepara a scendere in campo nella ‘corsa’ alla presidenza della Regione. Con chi?
Lagalla, ex assessore regionale alla Sanità dei governi regionali di Totò Cuffaro non dovrebbe essere da solo in questa avventura. Di fede centrista, Lagalla potrebbe essere, indifferentemente, il candidato del centrodestra e del centrosinistra siciliano. Oppure di entrambi gli schieramenti.
Come abbiamo scritto lo scorso 15 febbraio, l’assessore regionale all’Agricoltura, Antonello Cracolici, e il sottosegretario Davide Faraone vorrebbero correre per governare la Sicilia:
Non ci crederete: Faraone e Cracolici vorrebbero candidarsi alla presidenza della Regione…
Per l’occasione, lo stesso Cracolici sta provando a fare credere di essere diventato renziano, dimenticando di esserlo sempre stato:
“Cracolici passa con i renziani”. Ma non lo è sempre stato? I catanesi con Andrea Orlando
Va da sé che, dopo tutto quello che hanno combinato alla Regione con il Governo di Rosario Crocetta, né Cracolici, né Faraone hanno la benché minima speranza di essere eletti. Tra l’altro, andare alle elezioni regionali di novembre con un centrodestra spaccato e un centrosinistra debole (con lo stesso Crocetta che annuncia di ricandidarsi) significherebbe spianare la strada al Movimento 5 Stelle.
Da qui la ‘sintesi’ che si materializza in Lagalla, che potrebbe risolvere i problemi del PD siciliano, che ad oggi non ha un candidato credibile (e in grado di attirare consensi), e i problemi del centrodestra siciliano spaccato.
Insomma, per dirla tutta, Lagalla potrebbe diventare il candidato alla presidenza della Regione di una parte del centrodestra (Forza Italia di Gianfranco Miccichè, i centristi di Saverio Romano e dei cuffariani, gli altri centristi di Giampiero D’Alia, i ‘reduci’ del Ministro Angelino Alfano, le ‘truppe’ sparse di Salvatore ‘Totò’ Cardinale da Mussomeli e altre ‘frattaglie’ varie da raccogliere qua e là) e di quello che resta del centrosinistra siciliano (poco, in verità).
Il tutto con la ‘benedizione’ di Renzi e Berlusconi. Per l’occasione, lo storico ‘Laboratorio politico’ della Sicilia potrebbe riaprire i battenti per provare in Sicilia quello che non è riuscito a Roma con il ‘Patto del Nazareno’ al leader del PD e al capo di Forza Italia.
Nella Sicilia politica dei compromessi, dal ‘milazzismo’ di fine anni ’50 del secolo scorso al ‘Compromesso storico’ tra DC e PCI degli anni ’70, dalla DC di Salvo Lima a braccetto con il PCI al Governo siciliano del democristiano Giuseppe Campione con il PCI-PDS (anno 1993), per arrivare al Governo – sempre della Regione siciliana – di Angelo Capodicasa (un inciucio tra gli ex democristiani dell’Udeur e gli ex comunisti 1999-2000), in Sicilia c’è ampio ‘spazio’ per un inciucio tra Forza Italia e PD.
Questa possibile alleanza, però, potrebbe creare ‘morti & feriti’. Crocetta sarebbe definitivamente fuori: e a quel punto il senatore Giuseppe Lumia potrebbe mollarlo o per provare a ricollocarsi nel PD, o per cercare altri alleati (per esempio tra i grillini, dove è in corso una mezza tresca a Palermo…).
Idem nel centrodestra. Dove ci sembra quasi impossibile che Nello Musumeci si ritiri, soprattutto dopo quello che gli hanno combinato con Riscossione Sicilia spa (leggere il tentativo, fallito, di coinvolgerlo in uno scandalo).
Intanto dalle parti di Nello Musumeci la coordinatrice, Giusy Savarino, scrive su facebook:
“Prendere in giro la gente no, non si fa! Non è giusto illudere, neanche quando si ha ragione. Ci vuole serietà e onestà intellettuale, sono le poche armi che abbiamo, io non ci rinuncio. Noi dobbiamo contaminare gli altri, e non lasciarci trascinare nel loro mondo. Altrimenti avremo già perso”.
Si riferisce alle primarie del centrodestra che affondano nelle sabbie mobili? Chissà.
Sulle ‘presunte’ primarie del centrodestra siciliano da legge anche:
Le ‘primarie’ del centrodestra siciliano: ma che c’entrano gli ‘Indipendentisti’ con Berlusconi e Miccichè?
Elezioni regionali siciliane: con i grillini in crisi ci potrebbero essere cinque-sei candidati
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