Il candidato alla presidenza della Regione siciliana per I Nuovi Vespri, Franco Busalacchi, commenta i due video de Le Iene che immortalano Rosario Crocetta e l’assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, che scappano davanti ai microfoni. “Mi chiedo e chiedo: una Regione di oltre 5 milioni di abitanti può essere rappresentata da questi personaggi tragicomici?”
“Girano sulla rete due video. Il primo immortala il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, che fugge davanti alle telecamere de Le Iene. Il secondo ritrae l’assessore regionale al Lavoro, Gianluca Miccichè, che fugge davanti alle telecamere de Le Iene. Di fatto, siamo davanti a un Governo regionale che, sotto gli occhi divertiti di milioni di persone, fugge davanti alle proprie responsabilità. Mi chiedo e chiedo: una Regione di oltre 5 milioni di abitanti può essere rappresentata da questi personaggi tragicomici?”.
Così Franco Busalacchi, candidato alla presidenza della Regione siciliana per I Nuovi Vespri, commenta le ‘gesta’ di un Governo regionale che ormai emula le comiche di Ridolini.
“Davanti al ‘caso’ di Ino Genchi – sottolinea Busalacchi – il dirigente regionale oggetto di una persecuzione, colpevole solo di aver difeso la salute dei Siciliani, il presidente Crocetta preferisce non parlare. Incredibile la scena davanti il portone di Palazzo d’Orleans, con Crocetta che scappa dopo ver avvistato le telecamere. Ancora più incredibile l’atteggiamento dell’assessore Miccichè che, dopo aver solennemente promesso, un anno fa, che si sarebbe occupato della sorte di due portatori di handicap, non solo li ha abbandonati, ma li ha lasciati, per ore e ore, ad attendere davanti al portone dell’assessorato. Per poi fuggire con uno stratagemma. Semplicemente penoso”.
“Queste scene – dice sempre Busalacchi – danno un’immagine pessima della politica siciliana. Ma sono anche lo specchio della politica nazionale di Matteo Renzi e di Angelino Alfano. Se riflettiamo, Crocetta che fugge a gambe levate dai microfoni de Le Iene è lo stesso Crocetta che, insieme con Renzi e Alfano, all’ombra della Valle dei Templi di Agrigento, firma il ‘Patto per la Sicilia’. Quel ‘Patto’ celebrato in pompa magna per l’annuncio dell’arrivo di risorse finanziarie che sono della Sicilia, ma che sono state trattenute da Roma. Risorse finanziarie che il Governo nazionale restituirà solo in parte alla nostra Regione (l’altra parte è finita nel Centro Nord Italia!)”.
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