Renato Costa: “Un accordo al ribasso con Leoluca Orlando non sarà capito dal popolo della sinistra”

21 gennaio 2017

Stamattina, a Palermo, nei saloni di Palazzo Cefalà, riunione di Rifondazione comunista e Sinistra Italiana. Non si parlerà di rifondare la sinistra cittadina: si discuterà, invece, dell’appoggio alla ricandidatura di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo. Sull’argomento abbiamo posto alcune domande a Renato Costa, esponente di Rifondazione comunista  

Tutti per la ricandidatura di Leoluca Orlando a sindaco di Palermo? Questo sembra il tema di un incontro che va in scena stamattina nei saloni di Palazzo Cefalà, naturalmente nel capoluogo siciliano. Sono presenti i rappresentanti di Rifondazione comunista e di Sinistra Italiana.

Da quello che si capisce, la ricostruzione della sinistra, a Palermo, passa dalla riproposizione ella Giunta Orlando insieme con l’ex democristiano, Salvatore ‘Totò Cardinale da Mussomeli, dal socialista Carlo Vizzini e, a quanto pare, anche dal Nuovo Centrodestra Democratico di Angelino Alfano. All’appello manca solo il PD di Fausto Raciti, di Rosario Crocetta e di Antonello Cracolici.

Una volta ‘chiuso’ l’accordo con il PD – che per l’occasione dovrebbe fare sparire il proprio simbolo (l’ammissione, da parte dei dirigenti di questo partito di Palermo, di essere ‘impresentabili’, con l’esigenza, quindi, di ‘nascondersi’ dietro l’orlandismo), la ‘nuova sinistra’ di Palermo sarà pronta per affrontare chissà quali mari procellosi…

Ma le cose stanno proprio così? E veramente questa la sinistra ‘alternativa’ al PD, pronta a inciuciarsi non soltanto con lo stesso PD, ma anche con ‘Totò’ Cardinale e con Angelino Alfano?

“Mi auguro di no”, ci risponde Renato Costa, uno degli ultimi dirigenti della sinistra di Palermo che si definisce ancora comunista. Segretario regionale della CGIL Medici della Sicilia, da sempre iscritto a Rifondazione comunista, Renato Costa non nasconde i suoi “se” e i suoi “ma” rispetto al sostegno ad Orlando alle prossime elezioni comunali previste in primavera.

“So benissimo – ci dice Costa – che gli amici di Sinistra Italiana si definiscono protagonisti di una sinistra di governo. La cosa non mi sconvolge più di tanto. Perché il tema non è questo. Sono anche d’accordo per la riunificazione della sinistra. Ma per fare che cosa? Quali sono le condizioni da accettare per costituire una vera forza di sinistra a Palermo e in Sicilia?”.

Già, quali sono?

“Intanto cinque o sei cose. Ci metto l’antiliberismo, l’anticapitalismo, il rispetto dei diritti sociali e la netta contrarietà alla guerra. E poi c’è il tema a mio avviso centrale nella società odierna: la lotta alle diseguaglianze. O, almeno, una battaglia politica per ridurre le diseguaglianze. Se non ci sarà una battaglia alle diseguaglianze avremo un mondo che non sarà solo diseguale, ma con una conflittualità direttamente proporzionale all’aumentare delle stesse diseguaglianze”.

Tra l’altro, questa voglia di unire la sinistra, a Palermo, spunta, guarda caso, in prossimità di scadenze elettorali…

“Questo è il vero problema. Ogni anno c’è una scadenza elettorale. Cosicché, invece di parlare di prospettive politiche, ci si abbassa a livelli elettoralistici. Detto in parole più semplici, la necessità di avere una rappresentanza finisce con il prendere il sopravento sulla politica. Ciò posto, dico che il prezzo da pagare non può essere così alto da sopraffare le persone e le idee”.

Insomma, alla fine, ‘sta riunificazione della sinistra, a Palermo, si sta risolvendo nell’appoggio alla ricandidatura di Leoluca Orlando. Non è troppo poco?

“Certo che è troppo poco! Tra l’altro, il giudizio  sull’Amministrazione Orlando non può essere a convenienza. Pur tra luci e ombre, il giudizio su Orlando e la sua Giunta comunale può avere elementi positivi. Ma l’esperienza degli ultimi cinque anni non può certo essere paragonata alle Amministrazioni Orlando degli anni ’90 del secolo passato. Penso al ruolo svolto da Donatella Natoli e da Luciano D’Angelo. A quello che allora è stato fatto sulla sanità cittadina. Oggi, invece, si fa il paragone tra l’Amministrazione Orlando e la precedente Amministrazione di Diego Cammarata. Perché il paragone deve essere fatto con Cammarata e non con quello che di buono è stato fatto dalle Amministrazioni Orlando negli anni ’90?”.

Ci sono anche le alleanze politiche a sostegno di Orlando…

“Anche questo è un tema da non sottovalutare. Ne va di mezzo la credibilità della sinistra. Cardinale, Vizzini, Alfano e, forse, anche il PD. Mi chiedo e chiedo: una costituente aggregazione di sinistra può essere compatibile con un’alleanza politica con tali personaggi? Insomma, giusto discutere sull’eventuale appoggio ad Orlando, a patto che non si mettano da parte i se e i ma. Insomma, ci sono valori non negoziabili. Rischiamo un accordo al ribasso che non verrà capito dal popolo della sinistra”.

E’ più importante governare con Orlando o rifare la sinistra? 

“Bella domanda…”.

 

 

 

 

 

 

 

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