“E’ uno strumento importante per valorizzare i borghi marinari – afferma Barbagallo – questa sinergia tra assessorato alla pesca e i comuni più importanti sotto il profilo della presenza dei borghi marinari rappresenta un punto fondamentale per la strategia regionale. I borghi marinari sono anche sede di cultura e di recupero di strumenti che saranno irrimediabilmente persi e che non verranno tramandati alle nuove generazioni se non interveniamo”.
Si tratta di un’iniziativa che rientra nella mission del Dipartimento regionale della pesca, ma ancor più del GAL della
Pesca che, partendo dal millenario rapporto tra l’uomo e il mare,
con i suoi saperi, finalizzati allo sfruttamento delle risorse
biologiche marine, si intrecciano inestricabilmente con specifiche concezioni del mondo e della natura. Così, alla dimensione materiale relativa alla produzione degli strumenti artigianali funzionali alla pesca, si affianca un complesso e vasto orizzonte di rappresentazioni ideologiche e di pratiche simboliche. Le relazioni tra le scadenze stagionali e i cicli riproduttivi delle varie specie ittiche, le regole per mantenere i delicati equilibri biologici, le ritualità connesse alle varie fasi della pesca, rientrano ancora oggi tra le conoscenze di chi dal mare trae il proprio sostentamento.
La sottoscrizione del documento è avvenuta a margine del workshop sul Reimar, il Registro delle identità della pesca mediterranea e dei borghi marinari.
-foto xe4 Italpress-
(ITALPRESS).
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