dell’infanzia e dell’adolescenza riconosce il diritto di ciascun
bambino a essere protetto dallo sfruttamento economico e da
qualsiasi lavoro pericoloso. L’Unione europea ha sviluppato
opportunamente iniziative tese alla applicazione di questi
principi, con i recenti provvedimenti che responsabilizzano le
imprese lungo tutta la catena del valore e impongono il divieto di commercializzazione di beni realizzati con il lavoro forzato, a maggior ragione quello che impiega bambini. Il contrasto
all’abbandono scolastico – fenomeno presente anche nel nostro
Paese – costituisce un importante argine allo sfruttamento del
lavoro minorile”. Così, in una nota, il presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella. “Le guerre e la povertà strappano
le bambine e i bambini alla vita, obbligandoli ad abbandonare la scuola per forme di lavoro ignobili, molto spesso illegali e clandestine, sottraendo loro l’infanzia, compromettendo in modo irreversibile il loro sviluppo psico-fisico e il loro futuro. Tra i migranti sono tanti i minori non accompagnati che rischiano
di diventare forza lavoro fantasma – prosegue il capo dello Stato -, di svolgere mestieri inconciliabili con la loro età o addirittura di sparire nell’illegalità sotto gli occhi di quelle comunità a cui si sono affidati abbandonando le loro terre di origine. Per eliminare le cause profonde del fenomeno e proteggere i diritti dei fanciulli è necessario un approccio che coinvolga governi, organizzazioni, imprese, comunità e individui, per un ambiente in cui le bambine e i bambini possano crescere sani, istruiti e liberi, senza correre il rischio di essere privati della loro età”, conclude Mattarella.
(ITALPRESS).
– Foto: Quirinale –
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