Secondo Tovaglieri, l’Ue dovrebbe cambiare approccio in materie come l’efficientamento degli immobili, la mobilità e l’agricoltura. “Da 3-4 anni in Europa si demonizzano i proprietari di casa e a furia di fare questa comunicazione nessuno vuole neanche sentir parlare di case in classe energetica bassa. Tutti, nel caso in cui possano permettersi di acquistarla, vogliono solo la classe A. Il risultato è che il prezzo di queste case si triplica e le altre si deprezzano. E siccome la casa è il bene rifugio degli italiani, se quella casa non vale più i risparmi diminuiscono. Quindi bisogna eliminare le scadenze temporali e sensibilizzare il Parlamento a una comunicazione corretta e ponderata perchè, altrimenti, si creano degli scompensi economici – ha detto riferendosi alla direttiva Ue sulle case green – . Tutti condividiamo l’obiettivo di questa direttiva, l’efficientamento dei nostri immobili. Lo dobbiamo perseguire ma non sono d’accordo sulle modalità. Come opposizione al Parlamento europeo abbiamo vinto la battaglia più importante eliminando l’aspetto più critico, ovvero l’obbligo per ogni proprietario di portare la casa in classe energetica D entro il 2033. Un obiettivo irrealizzabile e irrealistico che sarebbe costato circa 40-45 mila euro a famiglia. Da un lato si tira un sospiro di sollievo ma dall’altro non si può cambiare vittoria”.
Per quanto riguarda, invece, lo stop deciso dall’Unione europea alla vendita e alla produzione delle auto a benzina e diesel dal 2035, “bisogna assolutamente eliminarlo” perchè si tratta “di una norma che falsa la sana competizione”. “In tutto il mondo si va nella direzione di una circolazione più sostenibile ma solo noi ci siamo messi un divieto per norma di produrre determinate tipologie di auto – ha sottolineato l’eurodeputata uscente – . Noi non siamo leader di questa tecnologia quindi questo divieto è un regalo che facciamo al di fuori dell’Europa a soggetti che, tra l’altro, ci vendono quelle auto a poco prezzo perchè non rispettano mezzo standard ambientale. Quindi è un divieto iniquo, illiberale e nemico dell’ambiente”. Secondo Tovaglieri, “bisogna eliminare la scadenza 2035 perchè non siamo pronti. Noi abbiamo anche una soluzione alternativa pronta, fatta da un’azienda italiana: i biocarburanti. Utilizzando quelli si salvano le auto tradizionali e si salva l’ambiente. Nessuna delle due tecnologie, elettrico e biocarburanti, è valida in assoluto? Infatti chiediamo di utilizzarle tutte con un mix energetico ponderato che ci consenta di salvaguardare gli obiettivi di decarbonizzazione”. Importante anche “salvaguardare l’agricoltura, non è solo un tema culturale ed economico ma anche di sicurezza. In un momento di forti pressioni geopolitiche, legarci mani e piedi al cibo che importiamo ci rende sempre più esposti e vulnerabili”. “Quindi valorizziamo la nostra filiera italiana. Chiedere ai nostri agricoltori di coltivare di meno è una scelta stupida perchè in futuro non mangeremo di meno e quel fabbisogno lo dovremo soddisfare importando beni da paesi stranieri che non garantiscono nessuno standard – ha proseguito -. Sono necessari sgravi fiscali per quanto riguarda l’accesso al gasolio agricolo, delle incentivazioni che siano calcolate anche in base alla nostra tipologia di agricoltura, quindi piccole aziende agricole, la promozione del nostro cibo con un’adeguata comunicazione”. Per quanto riguarda il dialogo tra il partito europeo di cui fa parte la Lega, Identità e Democrazia, e quello di cui fa parte Fratelli d’Italia, Conservatori e Riformisti Europei, allo scopo di costruire un unico gruppo politico, “io credo che ci siano stati dei concreti passi avanti. La Lega ha fatto un significativo passo in avanti” perchè “ha preso immediatamente le distanze da soggetti non graditi”, come Alternative fùr Deutschland. “Ora quel problema non c’è più, quindi gettiamo la palla ai nostri alleati. Inizieranno a parlare con noi per costruire effettivamente un’alternativa a questa maggioranza in Ue o vogliono continuare a fare da stampella ai socialisti, come hanno fatto in questo mandato?”.
-foto Italpress-
(ITALPRESS).
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