“Malformazioni fetali, morti tumorali, inquinamento: sono solo alcuni degli effetti collaterali dello smaltimento dei rifiuti tossicidell’acciaieria Ilva di Taranto in Sicilia”. Comincia così la petizione online lanciata sulla piattaforma change.org che tutti possiamo firmare qui.
Nel testo la ricostruzione del caso (di cui questo blog vi aveva dato notizia in questo articolo)”:
“Dopo il caso dell’Aprile 2015, tonnellate di polverino dell’acciaieria pugliese tornano ad essere smaltite in Sicilia con un silenzio che è sgradevole. Legambiente segnala come anomalo il fatto che settimanalmente, da almeno un mese, circa trenta camion per volta si imbarcano a Taranto con il carico dell’Ilva per approdare nel porto di Catania e poi proseguire su strada verso la discarica Cisma di Melilli, in provincia di Siracusa.
Chi vive in questa provincia e soprattutto, nel “triangolo della morte” (Melilli, Augusta e Priolo Gargallo), conosce bene i gravi rischi a cui la nostra salute è sottoposta ormai da circa 60 anni e non credo che la soluzione migliore sia quella di aggiungere altri veleni che provocherebbero ulteriori mali: malformazioni fetali, morti tumorali. Senza dimenticare che questi veleni vanno a finire nei nostri orti e nei nostri mari, per poi trasferirsi sulla tavola dove mangiamo con i nostri cari.
Faccio appello a tutti i cittadini che amano la propria terra. Facciamo sentire la nostra voce per difendere diritti FONDAMENTALI come quello alla salute e all’ambiente”.
Lo ripetiamo, per firmare cliccate su questo link.
Sul tema:
Sicilia pattumiera d’Italia/ I rifiuti Ilva a Siracusa: la faccia tosta del ministro (e poi vogliono i nostri voti)
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