La manovra di assestamento di Bilancio in queste ore in discussione in Assemblea regionale siciliana – trasformata per l’occasione in una legge omnibus con la spartizione di soldi a destra e a manca, sotto il segno del solito clientelismo – ci dà l’occasione per riflettere su come liberare la Sicilia da chi ci ha portato all’attuale disastro. Per vincere il blocco clientelare dell’attuale vecchia politica ci vuole un’alternativa. Che deve partire dai giovani
Questo blog vi ha già dato notizia delle gloriose imprese che “le donne e i cavalieri” dell’Assemblea regionale siciliana stanno compiendo con l’assestamento di Bilancio, diventato per l’occasione un erogatore di soldi sprecati, come potete leggere qui di seguito:
Ars: tra dieci giorni si vota per il referendum, piccioli per tutti (la ‘lista della spesa’ della ex Tabella H)
Sprecati? Ah no! Sono soldi ben spesi! Sono soldi investiti da una politica gaglioffa e arraffona per acquisire meriti da negoziare al momento opportuno.
“I soldi non si spendono ma si sprecano”, tuona indignato Lelio Cusimano sul giornale locale di ieri. Appello sacrosanto per chi ha come punto di riferimento la spesa sociale, la morale, il buon governo, la sensibilità politica, il compimento della propria missione, il conseguimento del bene pubblico. Tutte cose che non si possono chiedere ai nostri politicanti. Che non sanno nemmeno che cosa significano quei concetti.
Interrogati a saltare, chiederebbero la domanda di riserva. Poverini, non è colpa loro. La colpa è di quanti, schifati da questo continuo mercimonio, con il loro distacco dalla politica, nei fatti, lo autorizzano, lo favoriscono e lo perpetuano e li tengono lì.
Oggi questo squallido mercato è stato messo in piedi per convincere i Siciliani a fare l’Italia di Renzi più moderna e “più bella e smagliante che pria”, votando sì al referendum. E questo è solo un assaggio di quello che ci aspetta nel corso del prossimo anno, denso di appuntamenti importanti, dalle elezioni comunali a quelle regionali.
Questo tipo di interventi ‘a pioggia’ però è a doppio taglio, perché è altamente selettivo. Si riconoscono subito i privilegiati e la gente fuori dal giro. E’ un mezzo di contrasto, una cartina al tornasole. Chiunque non sarà beneficato da nessuna delle tante mancette che gli “onorevoli” di Sala d’Ercole hanno elargito, viene escluso perché non necessario alla causa di questi miserabili.
Ma è anche uno dei potenziali elettori di un’altra politica, quella di chi ha al primo punto del suo progetto mandare a casa questi pagliacci che sono stati messi lì con poco più di 800 mila voti e che sempre di 800 mila voti avrebbero bisogno per continuare a governare, come potete leggere qui di seguito:
C’è un blocco clientelare di 800mila voti che tiene la Sicilia sott’acqua
Ora, siccome gli aventi diritto al voto in Sicilia sono circa 4 milioni e 400 mila, non è nemmeno necessario che si scomodino tutti gli astenuti del 2012, che sono stati la bellezza (!) di quasi il 50% (per l’esattezza, il 47,49% degli elettori, pari a 2.203.585 di cui (inorridisco!) 750.000 giovani tra i 18 e i 29 anni.
Basta dare a un milione di siciliani un progetto credibile, serio, portato avanti da gente seria, con una storia personale fatta di impegno e di lavoro, che pensi ed agisca da siciliano per liberare i siciliani dalla feccia dell’ascarismo .
Pensateci! Se tutto questo può accadere, accadrà e soggetti come Rosario Crocetta si rimetteranno la tuta e se ne torneranno in fabbrica, a Gela.
Convenitene! Sarebbe un grande inizio!
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