Se il sindaco di una qualunque città italiana – da Padova alla Sicilia – protesta per la presenza dei migranti viene subito preso per razzista. Ma se a protestare per lo stesso motivo è il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, non solo nessuno l’accusa di razzismo, ma il ministro degli Interni, Angelino Alfano, si catapulta nella ‘Capitale morale’ d’Italia per bloccare il flusso di migranti e per fare arrivare subito i poliziotti. Quando nel luglio scorso il sindaco di Pozzallo, in Sicilia – città dove gli sbarchi sono all’ordine del giorno – ha lamentato di essere stato abbandonato dalle istituzioni non è successo nulla. Chissà perché
Da qualche giorno i Tg non hanno altro che propinarci mattina, mezzogiorno e sera le facce del ministro degli Interni, Angelino Alfano, e del sindaco di Milano, Giuseppe Sala, che, insieme, si impegnano a non mandare più in Lombardia e, soprattutto nella ‘Capitale morale’ d’Italia immigrati (o profughi, visto che, non abbiamo capito perché, i due termini sono diventati sinonimi).
Non è la prima volta che Milano dice No ai migranti. Quando era sindaco il predecessore di Sala, Giuliano Pisapia, è avvenuta la stessa, identica cosa: la denuncia di troppi migranti in città e l’arrivo delle forze dell’ordine per portarli in altre parti del nostro Paese.
La scena si sta ripetendo in queste ore:
“Basta migranti a Milano – dice il ministro Alfano dai microfoni delle Tv -. Al posto dei migranti invierà poliziotti”.
Detto e fatto, se è vero che a Milano sono arrivati 150 poliziotti.
Vorremmo capire una cosa: perché se in qualunque parte d’Italia chi si lamenta dell’arrivo di migranti viene subito etichettato come razzista, mentre se i sindaci di Milano chiedono di bloccare il flusso di migranti e, addirittura, di trasferirne una parte in altri luoghi, non solo non vengono presi per razzisti, ma trovano il ministro degli Interni che si catapulta all’ombra del Duomo per dire che il sindaco ha ragione e che si provvederà subito?
Di fatto, Alfano e Sala hanno attuato quello che il leader della Lega, Matteo Salvini, dice da anni: via i migranti e sì al poliziotti per controllare il territorio.
Ebbene, se questo lo dice Salvini, i commentatori ‘progressisti’ insorgono definendolo razzisti. Se queste cose le dicono e le fanno il ministro Alfano e il sindaco di Milano Sala non sono razzisti, ma stanno proteggendo i cittadini.
Da Milano alla Sicilia. Lo scorso 28 luglio il sindaco di Pozzallo, Luigi Ammatuna, ha denunciato che la sua città è stata abbandonata dal Governo nazionale, come potete leggere qui:
Migranti, Pozzallo abbandonata. Il sindaco: “Porte chiuse per Renzi e Alfano”
Davanti a questa denuncia non abbiamo visto il ministro Alfano – che peraltro è siciliano – catapultarsi in Sicilia, a Pozzallo, per rassicurare il sindaco Ammatuna. E, soprattutto, per sostenerlo con le risorse finanziarie.
Il caso del Comune di Pozzallo non è il solo. Il porto di Pozzallo e il porto di Augusta sono stati pensati come porti commerciali. Avrebbero dovuto intercettare i flussi di merci che passano dal Canale di Suez. Invece sono diventati la meta delle navi di mezzo mondo che imbarcano migranti – o ‘profughi’ – nel Mediterraneo, o sotto le coste libiche, e li portano, nel 90 per cento dei casi, nei porti siciliani.
C’è un convenzione in base alla quale i fondi dell’Unione Europea vanno a sostenere i Comuni siciliani che si occupano della prima accoglienza dei migranti? Per caso Frontex prevede che la maggior parte degli sbarchi debba avvenire in Sicilia? Non ci risulta.
Ci risulta, invece, che i fondi pubblici – tanti fondi pubblici – ormai da anni vanno ad arricchire i titolari delle cooperative ‘rosse’ e delle cooperative ‘bianche’ di Comunione & Fatturazione.
E questo grazie al fatto che i cosiddetti “Richiedenti asilo” (cioè che scappa dalle guerre e chiede asilo nel nostro Paese) debbono aspettare non meno di due anni in centri di accoglienza che, spesso, somigliano a lager: centri di accoglienza che, in molti casi, più che occuparsi di migranti, servono solo per fare arricchire chi li gestisce.
I signori delle cooperative incassano ingenti flussi di denaro pubblico, mentre il costo della prima accoglienza è tutto a carico della sanità siciliana, che è già al collasso.
Ad occuparsi dei migranti che arrivano in Sicilia a ritmo continuo sono le Aziende Sanitarie Provinciali e le Aziende ospedaliere della nostra Isola.
I migranti o ‘profughi’ che arrivano in Sicilia e che hanno bisogno di cure vengono dirottati nei Pronto Soccorso della nostra Regione. Non è stato approntato un solo Pronto Soccorso dedicato per i migranti. Arrivano e, se stanno male, vengono inviati nei Pronto Soccorso siciliani. Attendono e vengono visitati insieme ai pazienti siciliani.
Si dà per assodato che non c’è il pericolo di malattie infettive gravi. Al massimo ci possono essere problemi – e ci sono – di scabbia e di tubercolosi (come se la tubercolosi, che in alcuni casi può essere provocata da batteri resistenti agli antibiotici non fosse un problema).
Ma questo non è un problema: i Siciliani possono sopportare questo ed altro. I milanesi, no: se i milanesi si lamentano dei troppi migranti il ministro Alfano corre a Milano in soccorso del sindaco. Se a lamentarsi è un sindaco siciliano, o viene ignorato, o viene preso per razzista.
I Comuni siciliani debbono accogliere i migranti e basta. Tutto questo in Sicilia avviene ogni giorno. Ribadiamo: con i costi a carico del Bilancio della Regione che è stato ‘saccheggiato’ dal Governo Renzi.
In quale è venuto e continua a venire ripetutamente in Sicilia non per aiutare i Siciliani che sopportano il peso della prima accoglienza dei migranti, ma per cercare di carpire il nostro voto per le sua pessima riforma costituzionale.
“Il 4 dicembre votate sì, votate sì”, ci viene a dire il signor Renzi.
Questo signore viene in Sicilia circondato da poliziotti in tenuta antisommossa, fa bastonare gli studenti che scendono in piazza per manifestare contro il suo Governo (e anche docenti universitari che si ‘permettono’ di unirsi agli studenti) per infilarsi negli ambienti chiusi dove i suoi sodali siciliani hanno selezionato la Claque che batte le mani a comando. Il tutto per farsi riprendere da Tv compiacenti che hanno il compito non di informare, ma di fare apparire bene accolto dai Siciliani.
L’ultima pagliacciata è la proposta degli “sgravi fiscali”. Invece di impegnarsi a dirottare in Sicilia investimenti è venuto a dire ai Siciliani: votate sì al referendum del 4 dicembre e io vi darò gli sgravi fiscali.
Ma lo sa questo signore che in Sicilia si licenzia e non si assume? In una terra senza investimenti, dove si licenzia invece di assumere, a che cosa debbono servire gli sgravi fiscali? Renzi pensa veramente che i Siciliani siano degli stupidi?
Lo sa, Renzi, che il Comune di Palermo sta cercando di fare pagare ai cittadini palermitani i soldi che il suo Governo ha scippato alla città? Lo sa che il sindaco Leoluca Orlando si è inventato una tassa di circolazione automobilistica, contrabbandata come ZTL, per provare a strappare dalle tasche dei palermitani i soldi che il Governo Renzi ha scippato al Comune di Palermo?
Lo sa che ci sono negozi che, in un mese di ZTL, hanno accusato un calo dell’80% del volume di vendite? A questi imprenditori, presidente Renzi, lei propone gli sgravi fiscali?
Ma lo capite o no che lei e il ministro Alfano siete una continua offesa all’intelligenza dei Siciliani?
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