L’attuale Governo nazionale, rappresentato da un post democristiano – Matteo Renzi – inseritosi alla perfezione tra i post comunisti e che si sta permettendo di sbeffeggiare i siciliani con l’aiuto determinante dei nostri politici venduti, è diventato insopportabile. Non sarebbe il caso di smetterla con i ‘Patti’ e gli imbrogli?
Altro giro, altra corsa! E la giostra va, tra nuove promesse e vecchie bugie. Ed ecco a noi Bruno e Buffalmacco, ossia Renzi e Delrio che cercano, ancora una volta, di imbrogliare Calandrino, cioè il popolo siciliano.
Basta, basta, basta! Per quelli, e sono sempre di più, che sanno come stanno veramente le cose, queste frequenti visite sono un vero e proprio insulto. Sgravi, bonus-malus, agevolazioni, contributi a pioggia e a secco, defiscalizzazioni, lavoretti, sconti per famiglie numerose, per comitive e militari di bassa forza in divisa, soldi facili, droghe e coloniali, ricchi premi e cotillon. Il tutto mentre continua il drenaggio di denaro dalla Sicilia al Nord, la fuga dei ragazzi in cerca di un’occupazione, l’abbassamento del livello di povertà, tra migliaia di bambini che non possono fare la prima colazione e un dispersione scolastica obbligata a due cifre.
Ma la finisca. Questo Stato cialtrone e mendace, questo Stato ladro è così bene rappresentato da un post democristiano inseritosi alla perfezione tra i post comunisti e che si sta permettendo di sbeffeggiare i siciliani con l’aiuto determinante dei nostri politici venduti e circondati da una corte di cattedratici a contratto, di avvocati a parcella che fanno ressa attorno a lui. E’ l’ora triste degli utilizzatori, finali e non.
Einaudi, che pure non mi sta simpatico e sapete perché (come ho raccontato qui), disse una volta una frase assai presaga; era il tempo in cui si cominciava a discutere in politica e nel Paese dell’ “apertura a sinistra”, che avvenne dopo qualche anno dalla morte dell’ex Presidente:
“Io ho paura dei socialisti al governo, temo la loro lunga astinenza e la conseguente loro voracità”. Una Cassandra!
Oggi tocca al Partito Democratico, ai nipotini del PCI, di quel partito di lotta che è diventato prima partito di lotta e di governo poi partito di governo e oggi partito per la tangente. Basta.
Noi che sappiamo siamo indignati e stanchi, ne abbiamo le tasche piene di patti, intese, accordi, e del profluvio di denaro che sta per arrivare. Noi siciliani siamo frugali, siamo modesti, veniamo da una storia di povertà (paupertas, però, alla latina, cioè sobrietà, misura, non miseria, l’attuale miseria) e tutto quest’oro che luccica nel nostro orizzonte di uomini e donne terragni ci sgomenta.
Presidente Renzi, sappia che a noi siciliani ‘u picca nn’abbasta, l’assai nn’assuperchia, quindi ci faccia un piacere: ci dia il poco che è nostro e che ci spetta e si tolga dalle scatole una volta per tutte.
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